Recensioni per
Rette Parallele
di tixit

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/07/21, ore 17:40

A costo di ripetermi: ma in quale pozzo nero stavo quando per avere un po'di ristoro spirituale bastava leggerti? Bisogna avere un garbo particolare per padroneggiare una one-shot così, netta e felice. Che meraviglia; mi hai fatto venire in mente un certo romanzo che inizia con un giovane studente di matematica che riflette su un problema di trigonometria, dato dalla inclinazione e velocità di una goccia di pioggia sul finestrino di un treno in corsa...ma era un romanzo molto lungo, senza la tua felice lievità. Grazie ....a presto, Dorabella

Recensore Master
06/08/19, ore 13:09

Cara Tixit,
Non ci conosciamo ancora,mi presento, sono Miryel!
È la prima volta che ti leggo e, scorrendo sul tuo profilo, sono rimasta folgorata sin da subito da questa shot.
In primis il titolo. La mia visione delle Rette Parallele è molto vasta. La mia professoressa di Architettura sosteneva che non è mai vero che le rette parallele non si incontrano mai, ma all'infinito lo fanno. La prospettiva geometrica insegna questo, che il punto di fuga è il punto di incontro effettivo delle rette, ma dipende sempre da che parte lo si guarda.

Insomma, questo breve e forse sentimentale preambolo per dirti che ho molto amato non solo il tema ma anche come è stato raccontato, questo pensiero.
E André parla di lei, di questa bionda figura ferma, ribelle, intelligente e austera. Così diversa da lui, eppure così vicina, che gli dà modo di osservarla ma, come le rette di cui sopra, pare non aver modo di incontrarla.
Eppure André, qui inconsapevole ancora, avrà modo di ribaltare le leggi di Euclide e quindi quelle due rette finalmente si incontreranno. Ed è questo che mi è piaciuto di più... che malgrado la storia sia velata di una malinconia e un senso di lontananza, le ultime righe danno speranza e cambiano tutto, riscaldano il cuore, fanno sorridere.

Il mio ultimo appunto va alla scelta della prima persona – di cui non sono una grande amante, ma che qui ha una potenza davvero di impatto. Entriamo nell'anima – negli occhi, di André che osserva, silenzioso, qualcosa che brama ma che pensa di non meritare. Si percepisce tutta la sua tristezza ma anche quasi una rassegnazione.
Per fortuna poi, le lucciole cambieranno le cose ♥
Complimenti davvero,
Miry

Recensore Junior
02/07/19, ore 11:01

Semplicemente folgorata da questo scritto ermetico, emblematico ma davvero empatico. Nell'universo anche l'impossibile o l'inverificabile diventa accadimento realizzabile, anche se tutte le probabilità sembrano renderlo lontano anni luce. Due anime opposte come la luce e l'ombra, il nero e il bianco l' istinto e la ragione viaggiano su rette parallelle he per diversità caratteriali e rango sono destinate a non toccarsii mai, ma ad accostarsi parallelamente come due binari.... Due vite sincrone ma rese distanti dalla vita. Ma per ns fortuna l'amore e la fiducia nel sogno e nel desiderio riescono a smantellare la Teoria euclidea. Non c'è nulla che possa opporsi all'amore vero, ma tanto meno una scienza esatta come la matematica che, in questo caso è totalmente opinabile
(Recensione modificata il 02/07/2019 - 11:06 am)
(Recensione modificata il 02/07/2019 - 11:07 am)
(Recensione modificata il 02/07/2019 - 11:08 am)

Recensore Junior
24/05/19, ore 23:29

Che meraviglia... io resto incantata davanti alla tua capacità di raccontare per immagini, di piazzare lì poche frasi assolutamente perfette e in grado di condensare immensi giri di parole. È un dono, credo, un talento che hanno in pochi e che mi affascina in modo sorprendente.

Potrei scrivere tante cose, ma ogni parola sarebbe in più perché tu hai già detto tutto quello che c'era da dire su di loro, nel tuo stile unico e bellissimo.

E scusa per l'immenso ritardo, sono appena riemersa da un periodo funesto e ci vorrà un po' per rimettermi in pari 😅


Elly
(Recensione modificata il 24/05/2019 - 11:30 pm)

Recensore Veterano
10/03/19, ore 16:11

Quindi Andrè non credeva ad Euclide perchè ciò che vedeva in natura (i rami, le onde, la spiaggia, i gomitoli) era tutto "irregolare".
Comprende Euclide, invece, grazie ai sentimenti che prova per Oscar.
Che considera irrealizzabili.
E serve il caso o Dio a smentire Euclide.
Dalla natura, al cuore, per finire al concetto di ordine universale.
Doveva essere così, perchè le regole si nutrono di eccezioni.
Molto bella. Mi è veramente piaciuta tanto.

Recensore Master
23/02/19, ore 11:09

Gentile Autrice, è sempre un piacere trovare un tuo lavoro che, con il tuo stile inconfondibile, permetti alla mente del lettore non solo di intrattenersi in una gradevole lettura ma ne stimoli il ragionamento. In questo tuo scritto la magia della tua penna trasforma la cadenza delle parole e delle frasi espresse nei ricordi in immagini di forte vividezza, e così siamo trasportati nel cortile di palazzo a fissare le righe lasciate dalla carrozza o lungo le spiagge della Normandia, dove i nostri due hanno potuto assaggiare la vita l’uno dell’altra senza però riuscire ad assaporarla veramente, vivendo su binari che per loro natura non li avrebbero mai fatti incontrare, salvo uno sconvolgimento epocale quale una rivoluzione, che manda a pallino qualsiasi teorema o teoria permettendo loro finalmente di esprimersi. Grazie per aver condiviso questo loro momento di crescita e di cambiamento dalla fanciullezza all’età adulta dove il loro restare separati sarebbe stata solo una agonia. E’ una di quelle storie destinate a diventare “indimenticabile”. Un caro saluto e a presto.

Recensore Veterano
22/02/19, ore 20:15

I miei complimenti, molto originale lo spunto di trattazione ispirato alla geometria.
Inizialmente è vero, Oscar e André sembrano entrambi due rette parallele. Ma (matematicamente parlando) le loro funzioni apparentemente lineari, diventano quadratiche.
Entrambi, fra i loro alti e bassi, troveranno alla fine della loro vita l'asintoto verso l'infinito.

"Lei bionda, come il grano maturo, quel colore fatto di luce, con dentro tutti i colori del mondo...
Io moro, e allora io già lo sapevo che il nero era una assenza."
Più che assenza, André era presenza silenziosa: entrambi si compensavano, erano l'uno il braccio destro dell'altro.

Molto brava, ciao e buon weekend!

Recensore Master
20/02/19, ore 22:41

Credo di averla letta quasi in anteprima... e a caldo (e pure a freddo!), mi è piaciuto tantissimo questa tua OS, forse è una delle più belle che hai scritto. Rapide pennellate tra concretezza e poesia, rette da un preciso filo conduttore, quel teorema che per André rimane confinato nell'astratto fino all'amara e fatale rivelazione finale. Sappiamo però come.lui in seguito, che una notte di lucciole porterà al ribaltamento anche di una delle più assodate regole di geometria😉 Bravissima come sempre, bentornata!

Recensore Master
20/02/19, ore 18:02

Carissima è sempre una grande e bella sorpresa trovare un tuo scritto.
Come sempre le tue parole arrivano dentro al cuore, poche pennellate in cui racconti di un uomo innamorato e della vita trascorsa con la donna della sua vita. Certo una vita passata insieme senza essere distanti ma mai uniti. Fino a quando l'amore rompe tutte le regole e sboccia.
UN uomo che descrive la sua lei con pregi e difetti ma con l'occhio di un innamorato dove lei risplende.
Mi raccomando non farci aspettare troppo. Manchi. Un grande abbraccio
Barbara.

Recensore Master
20/02/19, ore 16:28

Efp mi chiede cosa penso della storia e io penso che sia bellissima Tixit. Perche' c'e' un lessico "visivo" che a me piace tanto, peche' ci sono loro nel modo in cui sai descriverli tu, perche' c'e' tutta la loro storia, e loro bambini (come nelle tue storie che non si dimenticano), tutto immediatamente visibile, malinconico e palpabile. Grazie Amantea

Recensore Veterano
20/02/19, ore 16:11

E pur si sono incontrate una sola volta sotto un cielo di lucciole e stelle o, a guardare meglio, lo hanno fatto per una vita! Dipende dalla prospettiva e dai presupposti. Se Andrè fosse nato e vissuto un secolo e mezzo più tardi avrebbe potuto riconsiderare sé stesso ed Oscar come due geodetiche e avrebbe visto Euclide “emendato da ogni neo”. Si sa che modificando anche un solo assioma si può costruire qualcosa di nuovo, una teoria diversa, diversamente valida e fors’anche più esaustiva. Se fosse vissuto in un’altra epoca, una solo di poco un pò più tarda, avrebbe potuto “ammettere” già da subito che la sua “parallela” avrebbe potuto divergere verso di sé.
Non so, ma non posso, d’altro canto, fare a meno di pensare anche che, infondo, lui “lo ha sempre saputo”, forse le “geometrie” erano già tutte impazzite o completamente saltate già da allora!

La tua “geometria” di scrittura no! Quella è sempre precisa ed armoniosa, un piacere davvero stare qui ad osservare le linee disegnate a mano “libera” con la precisione di un compasso.

Bentornata e grazie ancora.

Alla prossima,

Minaoscarandre

Recensore Master
20/02/19, ore 15:17

Una sola parola per questo racconto, stu pen do, hai il dono della scrittura troppo bello, grazie

Recensore Veterano
20/02/19, ore 14:38

Non son brava a scrivere recensioni perciò non le scrivo quasi mai anche per i racconti che mi sono piaciuti, ma per questa OS non posso esimermi mi é andata dritta al cuore così incisiva e piena di poesia nel rendere in poche righe paesaggi, attimi di vita, sensazioni, percezioni e il tempo spensierato della fanciullezza che non dà peso a teoremi matematici che possono svelarsi tristemente dolorosi. Bellissima la conclusione che in un lampo ci racconta tutta la storia di un amore che con la sua forza e qualche complicità ha sconvolto ogni regola... Almeno per una notte d'estate. ❤️

Recensore Master
20/02/19, ore 12:21

Anche a me fu detto : 'io e te siamo come 2 rette parallele non ci incontreremo mai ' Mah che dirti se non che 3 volte mi ci sono incontrata di sicuro una chiesa e le due successive abbiamo avuto 2 figli?!A questo tuo nuovo scritto,semplicemente magistrale,mi ci sono già affezionata!!!ciao e bentornata

Nuovo recensore
20/02/19, ore 12:19

Perdona il mio lato romantico!
Il quinto postulato di Euclide ammetteva come ugualmente valida la tesi che due rette parallele avrebbero potuto incontrarsi.
Ovviamente all’infinito.
Ecco allora che forse quell’infinito inimmaginabile per un matematico può anche essersi realizzato attraverso i connotati di uno stravolgimento epocale quale una Rivoluzione, a cui i nostri non hanno potuto assistere ma che forse hanno sentito scorrere sotto la pelle, come un brivido, un’attrazione rimasta latente e nascosta per vent’anni e poi alla fine, rincorsa e vissuta lì, in quell’istante infinito di lucciole e stelle.
Senza passato e ovviamente senza futuro proprio come è il concetto di infinito.
Grazie delle parole, della ricercatezza sobria e mai fine a sé stessa ma sempre “geometricamente” costruita, come accade ad una melodia scritta su uno spartito, senza alcuna nota di troppo, oppure ad un dipinto (chissà forse Impressionista) con le sue pennellate veloci a rivelare una prospettiva magari un po’ nascosta, non esibita, ma frutto dell’occhiata attenta del pittore.
Me l’immagino si, André, “quadrato” com’era ma anche sognatore, esser bravo in geometria.
Così come ho in mente quel coltellino dal manico rosso con cui loro, bambini, avranno intarsiato chissà quali figure e quali sogni sulle cortecce di alberi nascosti nella loro fanciullezza.
Grazie
Capo Rouge

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