Cara Dru!
Ecco, era finalmente il momento di iniziare questo difficile confronto. Enea ed Elia devono guardarsi in faccia e parlarsi (ritrovarsi) e non ci devono essere né impedimenti, né vita vera, né amici, anche se l’amica in questione è la dolcissima Yelena. Di nuovo, con poco sei riuscita a ricreare il clima pigro dei paesini sul mare della costa toscana e questa casa della nonna racchiude una marea di misteri. Generalmente, quando gli anziani scompaiono, i figli si fanno carico di svuotare casa. Nessuno lascia per ben sette anni casa totalmente com’era. Anche se il dolore annichilisce, anche se la scomparsa è rapida, queste questioni pratiche vengono sempre affrontate. La madre dei due gemelli, vero, era malata da tempo, ma perché lasciare tutto nel più totale abbandono? Il disordine, la polvere e i ricordi aiutano però Enea ed Elia a ritrovare, proprio in questa casa dove il tempo si è fermato, se stessi. Il capitolo è scritto benissimo ed è efficace nel mostrare un rapporto che con poche battute non si rinsalda ancora, ma trova, diciamo, un terreno comune, un punto d’incontro per iniziare un percorso forse complesso, ma senz’altro interessante. Adoro le introspezioni e i ricordi di cui condisci i capitoli e anche i brevi cenni ambientali, che aiutano a ricreare nella mente le varie scene che racconti, senza però stancare il lettore con digressioni troppo ampie. Una narrazione intensa per una storia sempre più appassionante, insomma!
Buon ferragosto, mia cara! Ancora tanti complimenti, leggerti è sempre un grandissimo piacere :*
Shilyss :* |