Recensioni per
La storia dell'Ombrello
di Shizue Asahi

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/04/19, ore 00:48
Cap. 1:

Una breve e gradevole introspezione sul personaggio di Klaus e sulla sua "formazione".
Stando al comics si può ben capire perché Hargreeves sia stato così duro con lui - secondo gli estratti da Extra-Ordinary di Vanya Hargreeves: "father experimented on him the most".
Si può comprendere ma non giustificare, naturalmente, perché se da un lato tutto quel potenziale può sembrare sprecato, soprattutto per qualcuno che punta alla salvezza del mondo, dall'altro i metodi di Sir Reginald hanno segnato indelebilmente il numero 4.
Ottenendo l'effetto opposto, per di più; tant'è che nell'adattamento Netflix non soltanto Klaus dei suoi poteri non conosce una cippalippa, ma ne ha addirittura paura. Così tanto da rifiutarli e zittirli - assieme ai fantasmi - con l'abuso di sostanze.
Per questo trovo che la frase "Klaus ha undici anni e bagna ancora il letto, un po’ per il terrore che i morti lo prendano e non lo lascino più andare, un po’ per la paura che suo padre glielo lasci fare" sia il graffiante riassunto dell'infanzia di numero 4 e del suo rapporto con Hargreeves.
C'è l'immagine di un letto bagnato, emblema di paura e umiliazione assieme, c'è la figura di un padre che non solo è completamente proteso all'obbiettivo e per questo insensibile al legittimo timore del figlio, ma che vede nella resistenza dimostrata (o nel pianto, nel muco e nelle restanti manifestazioni) null'altro che un'imbarazzante debolezza di spirito o della semplice svogliatezza - non a caso nell'aldilà Reginald dirà ancora di lui "[you're] my greatest disappointment number four". Contrapponendosi nettamente alla figura genitoriale per antonomasia, che invece protegge e sostiene in ogni circostanza - e infatti nelle tue righe Klaus crede che il padre permetterà agli spettri di portarlo via, una consapevolezza amara per un bambino di dieci anni e che colpisce dritta al cuore.
Con una simile mancanza di sicurezze, non è poi così difficile immaginare il piccolo numero 4 aggrapparsi a qualsiasi cosa (le forcine nei capelli, la maschera da supereroe, etc) pur di attirare l'attenzione e non sentirsi più solo. Eppure non tutti riescono a percepire i significati nascosti nelle bizzarie di Klaus, un po' perché non possono sapere com'è essere perseguitati da spiriti arrabbiati giorno e notte, un po' perché - a dispetto del disprezzo che ognuno di loro nutre nei confronti del padre - hanno fatto proprio il modo di vedere di Hargreeves stesso. Il medesimo che ha portato ognuno di loro a tenere Vanya costantemente ai margini.
E quindi ecco che Klaus è soltanto il fratello eccentrico, spensierato (Luther WTF?!!?!?) e buono a nulla - convinzione che farà propria e in età adulta rafforzerà egli stesso, nei panni del drogato menefreghista, bugiardo e inaffidabile. Una specie di giogo da cui non riesce a liberarsi, dacché, nel sottolineare il concetto di valore all'interno della famiglia, Hargreeves è stato più che implacabile.
In tutto ciò è confortate la presenza di Ben, l'unico che sembra capire e accorgersi della maschera - reale o metaforica che sia - indossata dal fratello buffone. Eppure, ed è triste il finale, non c'è nulla che possa fare per rincuorare il numero 4, perché "vorrebbe dirgli che andrà tutto bene e di non avere paura, che non ne ha bisogno, di quella maschera, ma sa bene che oltre ai morti Klaus sa vedere anche le bugie". Da ambo le parti si percepisce una rassegnazione e una consapevolezza troppo grandi per dei semplici bambini; e di certo Ben non può salvare Klaus dal mausoleo. Perché dopotutto Ben non è riuscito, come purtroppo sappiamo, a salvare neppure se stesso.
Per ora mi fermo qui e mi riservo di proseguire la lettura più avanti, sperando in un po' più di "fluff" visto che in questa flash a fare da padrona è la malinconia.
Alla prossima!

Recensore Master
06/03/19, ore 23:05
Cap. 1:

Ciao...mi piace molto come hai raccontato di Klaus e come hai sviluppato il contest...complimenti
Alla prossima

Recensore Veterano
01/03/19, ore 22:40
Cap. 1:

È bellissima! È una storia dal sapore dolce amaro, proprio come piace a me. Scritta anche molto bene e con un livello di introspezione al punto giusto, nè troppo basso da sembrare assente e né troppo alto da risultare fastidioso.
Me lo immagino proprio il piccolo Klaus che si inventa una stranezza dopo l'altra così che nessuno pensi di vedere oltre ad esse, a quanto in fondo sia solo un bambino terrorizzato da cose che nessuno, nemmeno un adulto, dovrebbe vedere. Mi è piaciuto molto come hai sviluppato il prompt, ottimo lavoro e grazie mille <3