Ciao, avevo intravisto ciò che avevi scritto su Facebook e dato che sono arrivata tardi per chiederti di pubblicarla anche qui (visto che altri erano arrivati prima di me) ho fatto prima a venire direttamente qui e a leggerla, dato che mi trovo comunque sempre meglio a leggere qui su Efp (su Facebook davvero non mi trovo).
Mi è molto piaciuta, proprio come l'altra e sono stata contenta d'averti ritrovata subito da queste parti. Proprio come la precedente ci troviamo davanti a una storia con una trama piuttosto semplice, uno spezzone di quella che, per John e Sherlock, è ormai vita quotidiana. Una di un tipo diverso rispetto a quella della serie, dove i due sono ormai una coppia consolidata e sono felici insieme. La storia non si concentra su nulla che riguardi loro, il passato, come sono arrivati a questo, e quant'altro, ma descrive soltanto un momento. Un ritorno a casa, dopo una lunga giornata di lavoro in cui John ritrova lo Sherlock così come lo ama e come noi lo amiamo. In soggiorno, col violino che suona della musica, probabilmente fino a quel momento era immerso nei suoi pensieri su un caso. Perché sappiamo che suona quando deve pensare, ma neppure di questo ci tieni informate, conta soltanto il momento. Il ritrovarsi, il guardarsi con amore e poi un bacio. Un "Bentornato amore" che sottintende tantissime cose. Un rapporto stabile, un amore sincero e profondo... insomma una storia piccola e semplice, ma che trasmette davvero tanta serenità.
Grazie per averla pubblicata, spesso le cose ci sembrano piccole e semplici, ma hanno il potere di rendere più felice qualcuno. E questa è la cosa secondo me più importante, al di là della complessità o della particolarità della suddetta storia.
Koa |