Ciao, sono in un terribile ritardo nel lasciare recensioni e riprendo proprio da questa tua carinissima drabble. Credo, a memoria, di non aver mai letto nulla di questo genere da queste parti. Ci sono parecchie storie che parlano della musica e del violino, di come Sherlock lo suona, ma è la prima che vedo si concentra sulle mani di Sherlock. Io personalmente non ho una particolare fissazione per quella parte del corpo, ma apprezzo comunque delle mani ben proporzionate, con dita affusolate e devo ammettere che Sherlock (o Benedict che dir si voglia), ne ha di bellissime. Mi è piaciuto come John ne viene catturato, come si perde a guardarle, quasi lasciando fuori tutto il resto compresa la musica che Sherlock sta suonando e che è certamente bellissima. Ma lui non l'ascolta, perché è troppo preso a guardare le mani. Mi è piaciuto come cerca di aggrapparsi a un qualcosa di scientifico: "diciannove muscoli e ventisette ossa" ma inutilmente, perché restano bellissime lo stesso. E ho apprezzato proprio questo, Sherlock è un bell'uomo, nonostante la bellezza sia un concetto piuttosto soggettivo, io trovo che abbia alcuni tratti fisici oggettivamente belli (come il fondoschiena per esempio), ma John non bada a quelli, tutta la sua attenzione si concentra sulle dita che scorrono sulle corde del violino. Molto bella l'immagine che ne dai, hai oltretutto ritratto Sherlock in un momento che personalmente adoro ovvero mentre suona il violino, e il tutto scritto in una maniera quasi poetica. Quindi davvero un'ottima drabble, come tutte le altre del resto. |
Ciao, Be che dire, una poesia dolce e delicata descritta da un John che non può fare a meno di guardare e amare le bellissime mani di Sherlock, sono incantata, brava ❤️ |
Doveroso scriverla, doveroso leggerla! |
Che meraviglia 😍. |
Stupenda. Non c'è altro da dire. Adoro come intrecci le parole, le mani che si muovono, in fondo 27 ossa eppure dischiudono un mondo dove le associazioni si sprecano. I ballerini le foglie nella brezza autunnale, il sole che scalda. Amo i riferimenti ai dati d'ambiente, amo foglie, vento e sole per cui amo questi accostamenti di immagini. Mi fai sognare, dolce poetessa e intrecci parole con la stessa levità di chi intreccia ranuncoli. Le scegli con cura e le presenti apposta per darci un'occasione di sogno. |