1° POSTO nel contest "Ero lì quando..." di Ghostmaker
Un giorno per caso di SSJD – punti 40
5 – Grammatica
(per tutti i partecipanti) Mai come in questo caso la vera differenza tra le storie in gara dipende dai piccoli particolari, errori così piccoli e marginali che non avrei neppure notato attratto dalla lettura dei vostri testi (e quindi attraverso lo stile che avete impostato per realizzarli) tanto da dimenticare che esistesse questo parametro Detto questo, contrariamente al solito, vi segnalo gli errori nella valutazione.
Grazie per aver corretto il correttore e quindi il parametro è a punteggio pieno, complimenti.
10 – Trama
Un uomo, Meir Cohen, fa un lavoro di fatica dovendo pulire i vari laboratori universitari, l’altro uomo, Alexander Fleming, è un biochimico dedito alla ricerca di qualche cura per i grandi mali del secolo. L’incontro dei due è un grande pasticcio. Meir cade e ribalta ogni cosa che c’è sui tavoli del laboratori sporcando di “rosso” ogni cosa, e Alexander riesce a sorprenderlo perché non lo redarguisce. I due sistemano il caos e nel frattempo dialogano da “pari” nonostante Meir sia balbuziente e da questo incontro sembra nascere un amicizia. L’incontro è anche il giorno in cui, per caso, Fleming scoprirà la penicillina, grazie allo stesso Meir che trova una capsula di Petri incastrata in un angolo del calorifero. Molti anni dopo Meir si sveglia in ospedale, è stato colpito dalla meningite e viene a conoscenza che grazie alla scoperta di molti anni prima il suo amico Fleming è riuscito a guarirlo.
Come per gli altri, ho avuto il piacere di leggere anche la tua storia almeno cinque volte e l’ho sempre trovata divertente, appassionante e ben strutturata. Utilizzando la “prima persona” ha dato modo al lettore di vedere con i propri occhi quel laboratorio e di sentirne anche gli odori (o puzza come dice Meir) e sei riuscito a dare un senso alla “casualità” di una scoperta. Tutto scorre così fluido che non ci si stanca mai e la tua scelta di dosare il testo attraverso una mini long ha creato la giusta attesa i capi8tolo seguenti tagliando nei punti giusti.
10 – Personaggio principale
Nel contest vi ho chiesto di creare un personaggio che all’interno della Grande Storia fosse da considerare un comprimario e tu hai scelto di proporre il signor Meir Cohen; ebreo residente a Londra, svolge la mansione di addetto alle pulizie nei laboratori dell’Università e dove, in uno di questi, lavora un certo Fleming. Il personaggio è affetto dalla balbuzia e strappa più di un sorriso, sia per come lo hai esposto sia per il sarcasmo di cui lo hai dotato. Lui è la voce narrante dell’intera storia, attraverso i dettagli scopriamo chi sia il tuo personaggio secondario con il quale Meir instaura un rapporto di amicizia molto profondo nonostante la diversità di classe sociale. È interessante la tua scelta di farlo diventare l’amico su cui Fleming testerà la penicillina perché avevo chiesto che il personaggio principale fosse attendibile e più di così non poteva essere. Mi hanno divertito le sue digressioni sull’attualità di quel tempo, sul suo modo di controbilanciare la balbuzia con il sarcasmo senza però diventare cattiveria e sul suo ruolo sempre decisivo nell’intera vicenda.
5 – Personaggi secondari
Alexander Fleming era un ricercatore e ha legato il suo nome alla scoperta soprattutto della penicillina. Nel tuo racconto la storia di Fleming è ben delineato attraverso i ricordi di Meir che aveva avuto la fortuna di essergli accanto in ogni passaggio della vita lavorativa dello scienziato. Ho sempre pensato a Fleming come a un “fortunato” e sinceramente fatico a cambiare opinione. La sua frase iconica “a volte si trova ciò che non si sta cercando” è significativa per il suo punto di vista. Dopotutto quasi l’intera carriera ha lustro grazie alla casualità e a scelte che hanno poco a che fare con la scienza. Sceglie di cambiare l’indirizzo universitario perché è bravo al “tiro al piattello”, sia la Lisozima sia la penicillina sono scoperte casuali e la seconda porterà in dote anche il Nobel, però nella maggioranza dei casi non si ha questa “fortuna”, in qualsiasi campo possiamo pensare. Su una cosa però ha i suoi meriti. Non è lì per caso, studia, lavora sul campo, si applica e si impegna al massimo delle sue capacità e questa non è una dote che hanno tutte le persone. Mi è piaciuta la tua idea di non crearlo come un classico snob inglese (anche se scozzese di nascita) e di farlo interagire con il tuo personaggio principale in modo amichevole.
10 – Gradimento
(per tutti i partecipanti) Ho provato a decidere quale delle tre storie in questo contest avesse un punto migliore in confronto alle altre, se non altro per dare un giudizio più critico.
Eppure, dopo averle lette tutte cinque volte, sono sempre giunto alla conclusione che ogni racconto ha uno spessore proprio così alto da non poterne distinguere le differenze. Anche per te ho solo parole di ringraziamento per avere presentato una storia così profonda ed emozionante in uno dei miei contest (forse il più bello tra quelli da me proposti). |