Ciao! Avevo notato questa storia da qualche giorno, ma tra Pasqua e il resto delle vacanze non ho avuto il temo di leggere purtroppo. Pian piano mi rimetterò in pari con tutti i capitoli, perchè la storia ha onestamente degli spunti interessanti.
L'espediente narrativo che hai utilizzato è davvero molto originale: John mezzo gigolò per garantire il sostentamento della figlia, anche se forse l'avrei contestualizzato meglio. Mi spiego: la professione medica storicamente è abbastanza remunerativa, quindi magari sarebbe più verosimile la necessità del secondo lavoro per John se fosse successo qualcosa che gli impedisce di svolgerla oppure che gli impedisce di svolgerla a tempo pieno. A tuo merito va detto che tutti i personaggi sono IC, seppur si trovano ad agire in un contesto tanto diverso.
C'è una piccola inezia che se aggiustata potrebbe far guadagnare di verosimiglianza alla storia: la questione dei guanti di lattice. John sta andando a teatro abbigliato con un completo elegante, e, a meno che non li abbia dimenticati, penso sia difficile che abbia appresso un paio di guanti di lattice. La questione della deformazione professionale ci può stare, ma nel senso che magari è abituato a portarsi dietro fazzolettini e medicinali di primissima necessità: una cosa così specifica forse potrebbe risultare particolare. Sherlock invece dalle ultime battute mi è sembrato molto più umano di quanto non sia all'inizio della serie, e questo sicuramente ci sta se tu vuoi dipingerlo così nella tua storia, solo forse si allontana un pochino dal personaggio che abbiamo conosciuto, il che non è di certo un male.
A presto!
Vedra |