Recensioni per
Venefico Inverno
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Veterano
16/12/19, ore 21:05

Recensione premio 1/2 per il contest "Ave Atque Vale"

Ciao, eccomi qua, scusa per il ritardo! Presto passerò a rilasciare anceh la seconda recensione, ma per ora...
Non sono solita bazzicare negli originali storici su questo sito, ma questa storia, anche se breve, è stata interessante.
Sono sempre affascinanti i parallelismi, e vedere due uomini tanto importanti "morire" in modo similare, con tanti elementi in comune, dona una solennità inimitabile al tutto, è qualcosa di glorioso!
Davvero tanti complmenti, per lo stile per per l'intreccio intrigante, è stato davvero piacevole!
Flos Ignis

Recensore Master
10/11/19, ore 13:36

Ciao^^
E' da tanto tempo che non passo dalle tue parti, ma pian piano cercherò di recuperare.
Devo ammettere di conoscere davvero poco di questo periodo storico (praticamente nulla), quindi per me racconti simili sono un ottimo spunto per informarmi e cercare di colmare le mie lacune.
Come sempre dimostri di saper gestire magistralmente questo genere di racconti, brevi ma fortemente incisivi.
Mi ha colpita molto il parallelismo dei due racconti, le vicende dei due personaggi sembrano realmente legate dal destino, un destino crudele che ha portato entrambi alla disfatta. Per il giovane Corradino si tratta di una violenta esecuzione, avvenuta tragicamente nel fiore dei suoi anni. Carlo invece pare abbia trovato la morte tra amare sconfitte e dolorose sofferenze.
Ho trovato la prima parte più drammatica ed evocativa, la seconda invece più malinconica e riflessiva. Credo che nel complesso i due scritti si completino a vicenda, essendo appunto due facce della stessa medaglia.
Complimenti, sei sempre bravissimo!
Alla prossima :)

Recensore Veterano
08/06/19, ore 21:31

5° posto:
Venefico Inverno di mystery_koopa

Grammatica: 10/10

Una double drabble assolutamente perfetta dal punto di vista grammaticale, non ho nessuna segnalazione da farti!

Efficacia espressiva e stile: 9,7/10

La double drabble presenta, già graficamente, un chiaro segnale del destino speculare e opposto dei suoi due protagonisti; la prima parte gravita intorno alla figura e alla morte di Corradino e, nelle battute finali, già si anticipa il passaggio dal giustiziato all’esecutore, Carlo, che trova il suo spazio narrativo nella seconda parte. Il tutto si chiude poi con una singola frase, in latino e in corsivo, centrata: il perfetto riassunto della storia, la sintesi che riesce a coniugare in quattro parole entrambi i personaggi. Sono le ultime parole di Carlo d’Angiò, che suonano insieme come una condanna e un inno di rivalsa: quel vita Caroli ha un sapore tragicamente ironico, se accostato all’immagine che hai saputo ritrarre di un Carlo fragile, come il potere che sente sgretolarsi. Già da un punto di vista puramente di layout, dunque, la storia trasmette subito piena efficacia espressiva e rievoca con grande precisione due personaggi storici e alcuni degli avvenimenti salienti che hanno vissuto.
Tra le due, è la prima delle due drabble la mia preferita, nonché quella che a mio parere sa essere più forte a livello visivo: assolutamente lodevole è il quadro che hai dipinto degli ultimi momenti di vita di Corradino, intrecciati a doppio filo con il cielo dello stesso tono di scarlatto del sangue che si sta versando sul suolo. Particolarmente potente è l’atmosfera che sei riuscito a creare: di Corradino risalta non tanto l’animo combattivo o la missione fallita, quanto la giovane età. In fondo, è solo un ragazzo di sedici anni, che sente il ferro freddo della spada sulla nuca e che viene fatto inginocchiare davanti alla folla.
La seconda drabble, a mio parere, smorza leggermente il tono tragico della prima parte, soprattutto nei periodi iniziali. In essi ho avvertito un brusco passaggio da una narrazione incentrata sui personaggi a un tentativo di universalizzazione dei loro destini, da cui ho finito per sentirmi distante. “L’estate, l’estate…” con cui si apre la seconda drabble resta su un livello quasi didascalico, come se l’intervento dell’autore si facesse d’un tratto più presente – forse fin troppo –, tanto da avvertire la necessità di avvisare il lettore della sua personale interpretazione degli eventi e dei fatti della Storia con la s maiuscola. La metafora del binomio tra l’estate come periodo in cui si svolgono le battaglie e l’inverno come periodo in cui invece avvengono le uccisioni e i veri momenti che cambiano la storia mi è piaciuta, ma avrei preferito che essa giungesse come spunto di riflessione del personaggio o che risultasse naturalmente dalla storia, e non che venisse inserita come giudizio dell’autore in apertura della drabble, prima che ancora effettivamente si veda il personaggio di Carlo. Avresti potuto ottenere un risultato ancora più dirompente, se fossi riuscito a far risaltare questa tua idea – di partenza molto interessante – come una naturale conseguenza della morte di Carlo, e non renderla una riflessione a priori in cui la voce dell’autore sembra togliere spazio a quella dei personaggi.
La chiusura della seconda drabble riprende invece la linea della prima; è di nuovo il personaggio morente a dominare la scena e di nuovo il panorama che fa da sfondo alla sua morte torna a essere simbologia della morte stessa, in questo caso rappresentata dal freddo vento che sferza la campagna. Nelle battute finali, dunque, hai ripreso le fila della circolarità della storia che avevi saputo tessere all’inizio, e ho potuto ritrovare un rinnovato equilibrio stilistico.
Passando oltre, ho ritenuto la scelta di narrare al presente congeniale alla forma narrativa da te scelta e al contenuto della storia stessa: sei riuscito a creare un sentimento di contemporaneità e di tangibilità pur parlando di eventi storici molto distanti dall’epoca del lettore. L’effetto ottenuto è di immediatezza, di una storia che si legge d’un fiato, di un’incredibile vicinanza con gli episodi e soprattutto con i personaggi: la partecipazione emotiva è dunque massima.
Anche lessico e registro linguistico seguono questa logica: non ci sono espressioni desuete o termini arcaici, non c’è nessun effetto di straniamento durante la lettura, o di distanza dalla materia raccontata. Al contempo, però, entrambi sono molto curati, precisi, e soprattutto coerenti con se stessi: i termini che utilizzi vanno dritti al punto e ogni frase scorre sotto gli occhi in un battito di ciglia, conducendo naturalmente alla successiva. Un bel lavoro, davvero!
 
Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10

Per questo parametro non ho avuto alcun dubbio, sin dalla prima lettura del testo: quando si scrive di personaggi realmente esistiti – e tu sei stato l’unico autore in gara a farlo, in questo contest – si va sempre incontro a un rischio di duplice natura. Da una parte, si può incappare nel tranello dell’appiattimento, restando a un livello scolastico della caratterizzazione, in un tentativo ossessivo – e, a mio parere, controproducente – di riportare il personaggio al suo originale storico in ogni minimo dettaglio e sfaccettatura. Dall’altra, però, si rischia di allontanarcisi troppo, prendendo in prestito giusto il nome e qualche episodio basilare per poi ricamarci sopra una personalità e una trama che di storico hanno ben poco.
La tua introspezione su Corradino e Carlo, pur non essendo il focus della double drabble, non incorre in nessuno di questi due errori: sei riuscito a far risaltare le loro personalità pur non facendo uno studio psicologico di nessuno dei due e, al contempo, sei stato capace di metterci del tuo, di legare i loro fati più di quanto la storia ci abbia tramandato. Ciò che più ho apprezzato è stata la scelta di inquadrare entrambi nel loro momento di maggiore debolezza e fragilità, quello della morte; hai esposto due personaggi di elevatissima statura militare, storica e strategica alla loro natura più effimera e caduca, da esseri umani e non da condottieri.
Come anticipavo precedentemente, di Corradino è l’indole da ragazzo, più che da uomo o da combattente, a risaltare: sembra quasi un martire, un eroe, in questa gloriosa esecuzione, circondato dal brusio della folla e avvolto dal più teatrale degli scenari. Si simpatizza inevitabilmente con lui, anche se il lettore dovesse non conoscere nemmeno un briciolo di fatto storico. La sua morte ha una dignità quasi nobiliare.
Di contro, invece, troviamo un Carlo debole; la gioia per la morte di Corradino ha vita breve, la morte coglie anche il D’Angiò, e sembra essere più beffarda nei suoi confronti. Nessuna gloria, nessuna folla radunata, nessun giustiziere, nessun cielo tinto di rosso. Una morte solitaria e silenziosa, accompagnata dal solo suono del vento. La sua è una morte fredda, quasi fosse lui l’antagonista, e non il contrario. Quel Mors Corradini, Vita Caroli finale parrebbe essere quasi ribaltato, sotto questa analisi.
Potrei benissimo aver interpretato o letto male le tue intenzioni, e sicuramente tu, da esperto dalla materia, avrai voluto comunicare altro o più di quanto io sia riuscita a comprendere, ma spero che il parere di una “novellina” possa comunque servirti da spunto!
 
Uso della triade: 8/10

L’unico motivo per cui il tuo lavoro non ha scalato la classifica è da imputare alla performance in questa voce che, naturalmente, non intacca la qualità della storia in sé, ma è invece essenziale per le dinamiche e le richieste di questo contest nello specifico. Pur avendo tu utilizzato tutti e tre i prompt previsti dalla tua triade, l’uso che ne hai fatto non è stato molto pregnante, salvo per l’encomiabile accezione che hai conferito ai “destini intrecciati”, principale ragione per cui il punteggio rimane comunque molto alto. La specularità del testo, di cui ti ho già parlato in campo stilistico, e il significato che hai attribuito all’espressione sono assolutamente essenziali per le dinamiche della storia e per lo sviluppo dei personaggi. Sei partito da fatti e personaggi storici e li ha caricati e rivestiti di un significato preciso, dettatoti da un contest, riuscendo così a “piegare la storia” alle tue necessità narrative, e questa tua capacità mi ha stupita in positivo.
Non posso però dire lo stesso per l’uso degli altri due prompt: pur essendo la storia ambientata all’ora del tramonto, non c’è alcun riferimento alle sette di sera nello specifico – il sole non tramonta sempre alla stessa ora ovunque, per altro – e, nella seconda drabble, il riferimento alla sera e al tramonto viene del tutto a mancare. Analogamente – e diametralmente – il prompt “pagina” riveste una qualche importanza solo nella seconda parte del testo, mentre è completamente assente nella prima.
Ho notato che un’altra storia ha riscontrato la stessa difficoltà nel calare al meglio questi tre elementi all’interno della trama, dunque mi sono chiesta se vi fosse una effettiva problematicità intrinseca agli stessi, ma non ho potuto comunque fare a meno di notare che altre storie in gara hanno saputo non solo introdurre fisicamente i prompt nel testo, ma anche renderli la causa o l’effetto di determinate azioni o parole. Con ciò voglio unicamente dire che, pur apprezzando lo sforzo che hai sicuramente fatto per adattare i tre elementi alla tua storia, la tua interpretazione resta un po’ sordina e, in definitiva, leggermente più debole di altre soluzioni che mi è capitato di leggere per questo contest.
 
Gradimento personale: 5/5

La tua è stata una delle mie storie preferite tra quelle in gara: complici un genere storico magistralmente gestito, uno stile molto curato e una conoscenza approfondita di materia e personaggi, la tua Venefico Inverno si è ritagliata un posto d’assoluto rispetto nel mio cuoricino di giudice e mi ha sicuramente invogliata a voler leggere altro di tuo. Mi hai anche spinto a documentarmi e informarmi maggiormente sui retroscena delle vicende da te narrate e trovo che, per un autore di genere storico, questo sia un pregio e un talento essenziale.

Punti bonus: 1/2

Genere storico/medievale – dettagliato senza mai essere pesante.

Totale: 43,7/47

Recensore Master
07/05/19, ore 22:00

OMG, ad oggi fatico ancora a ricordare qual è stato il preciso punto in cui ci siamo praticamente persi di vista, e non me ne capacito. Te eri praticamente l'unica persona sulla faccia della terra a farmi studiare un po' di Storia, ahahahah. E allo stesso modo, anche su Efp sei uno dei pochi a portare questo genere di contenuti, nel senso che non è un genere motlo "commerciale".
Ma veniamo a noi. Vedo che lo stile è rimasto sempre elegante e poetico, puoi anche narrare di morti strappalacrime e farlo comunque con la tua solita classe.
Non ricordo se una volta ne abbiamo parlato (ormai la vecchiaia dei vent'anni inizia a farsi sentire lol) ma mi chiedo dove trai ispirazione.
Non ho seguito il contest, ma penso che questa one-shot nella tua solita semplicità sia perfetta.
Ottimo!
Un bacio,
Karen.

Recensore Master
30/04/19, ore 15:15

Ciao!^^
Era da un po' che tenevo d'occhio questa doppia drabble, ma come sempre sono una lumaca a recensire...
È un gran piacere ritrovarti a scrivere del "nostro" amato Medioevo, come sempre rendendogli giustizia come si deve. Ho ben presente la storia di Corradino, meno quella di Carlo, anche se sono strettamente intrecciate, come giustamente hai sottolineato in queste poche righe.
La prima parte in particolare mi ha colpito molto, ho trovato davvero suggestivo, potente, l'accostamento del colore del sangue allo scarlatto del cielo.
Complimenti e buona fortuna per il contest!

Recensore Master
23/04/19, ore 22:52

E hai fatto bene a tornare! Poi dici a me... dopo aver scritto una storia sia tecnicamente perfetta che con un significato molto forte e importante.
Malgrado la mia labile memoria la vicenda di Corradino la conosco bene - sono stata in montagna a Tagliacozzo più volte, e dicono che il punto della piazza dove l'hanno bloccato sia quello dove ora c'è la pizzeria omonima. Chissà se è vero! ^^
Così giovane, anche rappresentato nei dipinti come molto angelico, è proprio la vittima della storia, uno di quei destini che è stato eternato in parte dalla breve durata della sua vita.
L'esecuzione fa tantissimo game of thrones (sappi che è un complimento IMMENSO, se avessi dubbi) con la mano di Carlo che "impugna" la condanna a distanza, una frase d'effetto, che sa anche di parole antiche, d'epoca.
Ma la storia è un cerchio che dopo un giro torna nello stesso punto, e Carlo non si godrà la vittoria fino alla fine, perché la Morte sotto forma d'inverno sta soffiando nella sua direzione. Questa drabble è la più bella delle due, la tragedia è più ravvicinata, a contatto col lettore, secondo me. Gli elementi della triade sono usati in modo perfetto; la pergamena - giusto adattamento - i destini intrecciati - decisamente! . Ma la parte più alta della storia è il confronto dell'estate e dell'inverno durante le guerre. E' il freddo il vero assassino, con un rimando allo splendido titolo (sai che per me i titoli vogliono dire decidere di aprire le storie o meno). Forse - o sembra a me? - estate e inverno sono anche i simboli del giovane Corradino e di Carlo? Se è così mi è piaciuto molto.
Mys, prevedo una bella lotta nel contest e non so perchè punti su di me dopo aver scritto questa storia, ma grazie! XD
baci estivi,
Setsy

Recensore Master
22/04/19, ore 21:15

Carissimo, dopo questa meraviglia dovrei prendere la flashfic che sto preparando e buttarla nel camino: purtroppo non posso fare neppure questo, al massimo potrei rompere il pc sul termosifone, ma verrebbe a mancare tutto il pathos...
Salutiamo questo lieto ritorno alle drabble con tematica medievale, vero pane per i tuoi denti (e anche per i denti di noi lettori affezionati). Leggevo e pensavo: che cosa tremenda morire così a sedici anni... ma quello che avviene prematuramente per Corradino, per Carlo d’Angiò è solo rimandato. Tutti ci si incammina per quella strada, prima o poi, e quello che si lascia è solo incertezza e fragilità. Scrivere "mors Corradini, vita Caroli" mentre si sta lasciando questo mondo, è un’amara ironia.
Ottimo uso degli elementi richiesti, l’ora che si fa tramonto, la pagina che si fa pergamena. Non ti faccio in bocca al lupo per iul contest perché in questo caso il lupo è già morto stecchito. Col mio computer nella pancia, stile Cappuccetto rosso.

Recensore Master
22/04/19, ore 19:51

Ave MK, e buona Pasquetta per l'intanto. Complimenti per avere condensato in poche frasi potenti la triade, come affermi, nelle note, dell'ora del tramonto, i destini incrociati e la pergamena. Sia Corradino, l'ultimo dei signori di Svevia che discendevano da Federico I Barbarossa e da Federico II stupor mundi, che Carlo degli Angioni sono figure tragiche e mirabili, al confine e tramonto di un'epoca ormai trascorso.. Ottimo lavoro, che, avendo studiato il periodo per altri miei casi, comprendo il lavoro che vi è dietro. In bocca al lupo per il contest Mk. PS se posso darti un suggerimento, butta un occhio su Alienor d'Aquitania e i suoi amati figli, Richard the Lioneheart e John Lackland

Recensore Master
22/04/19, ore 16:49

Buon pomeriggio.
Io sono sempre dell'idea che esistono momenti di splendore e altri di caduta, credo si noti nella Storia.
Chi ha fatto del male, poi è morto male.
Ma si sa, il potere ha fatto commettere tanti crimini.
Innumerevoli, direi.
In bocca al lupo per il Contest ^^
Buona giornata :)