Recensioni per
Can You Lead Me to the Light?
di __aris__
Com'è che si dice? Chi non muore, si rivede... |
Cara Aris, sei arrivata prima di quanto pensassi con questo capitolo molto intimo, e raccontato con estrema delicatezza, quella che ti è propria, mentre ti addentri, lentamente, nelle personalità sia di Tyrion che di Sansa, aiutando noi lettori a scoprirli e soprattutto a loro stessi, attraverso comportamenti, gesti e parole, che lasciano il segno in tutti e due. Abbiamo potuto sentire i pensieri di Tyrion, che altro non sono che i suoi desideri perdutisi in mille rivoli di situazioni vissute. C’è la meraviglia di poter sognare nuovamente, avendo accanto Sansa, e al contempo il forte rimpianto di non essere stato per lei quell’ancora sicura a cui aggrapparsi per non farla sprofondare nel mare di cattiveria e brutalità che ha dovuto incontrare nella sua giovane vita. Tyrion è affascinato, e il suo cuore è colmo di gratitudine per poter condividere questi momenti, che gli fanno pensare al mondo che avrebbe voluto per loro. Un mondo nel quale avrebbero avuto l’opportunità di conoscersi e magari di amarsi. Lei è talmente bella, quasi eterea, di un’eleganza rara, che si evince da ogni suo movimento e da ogni più piccolo atteggiamento, come quello di chiedere a Tyrion, proprio a lui, di aiutarla a sistemare il vestito. Una forte emozione per Tyrion, che si acuisce quando vede quella pelle bianca come le perle scalfita da numerose cicatrici inflittele da Ramsey Bolton, e in quel momento lo odia come forse non ha mai odiato nessuno. Sansa probabilmente comprende la titubanza di Tyrion, ma lo sprona a proseguire nella sua opera, forse così prenderà più fiducia in se stesso e il loro rapporto potrà rinsaldarsi ancora un poco. |
Molto bello, potente e delicato. Grazie per portarci in un posto non solitamente esplorato, catturando l'essenza di Tyrion, non è facile immaginare uno sviluppo di storia credibile tra lui e Sansa, senza scadere nella farsa. Attendo molto volentieri il seguito 🙂 |
E’ sempre bello ritrovarti, cara Aris, con questa storia che svela dei lati che hanno contemporaneamente profondità e delicatezza, mentre Sansa e Tyrion stanno discorrendo cercando il modo per ritrovarsi. Si riannodano i fili della storia, ma Tyrion sente di riuscire a respirare meglio da quando ha iniziato a rivelare qualcosa di sé a Sansa, anche se è più che consapevole che, non appena verrà a conoscenza di tutto quello di cui è stato causa, e di quali gravi colpe si sia macchiato, lei si allontanerà da lui, forse in maniera definitiva, rivedendo in lui quel mostro che sempre gli altri hanno ravvisato in lui, tutti tranne lei, poiché non potrà sopportarne la vista e tantomeno la vicinanza. E’ un rischio calcolato per Tyrion, ma almeno ora sta godendo della sua apertura e si sta riappropriando di un po’ del tanto tempo perso. Lui al tempo si è servito di Daenerys e del suo fuoco per annientare tutti coloro che gli avevano fatto del male e lo avevano umiliato e tradito, ma anche tanti innocenti ci erano andati di mezzo. Intanto le campane hanno suonato e Sansa dovrebbe già essere ricoverata nelle sue stanze, per non far parlare le malelingue della corte. Ecco allora che, prima di congedarla, la sorprende svelandole il contenuto di un vecchio suo baule che conserva i tanti abiti che Sansa non ha più visto, da quando Ditocorto l’aveva portata via dalla fortezza rossa. Lui li ha conservati, come ha conservato il ricordo e il profumo di lei quando era sua moglie. E’ una scena che mi sono figurata con gli occhi della mente, e mi sembra di poterli vedere, mentre lei si accinge a ricevere quel dono inaspettato, cambiandosi d’abito, e lui che cavallerescamente si allontana per non risultare inopportuno. |
Ciao aris, questo capitolo sa tanto di parola fine a questa lunga e intima conversazione tra i due protagonisti che ci ha tenuto compagnia per diversi capitoli e che, credo, sarà un punto di svolta per il continuo del loro rapporto. |
Ben tornata Aris, con questo capitolo fatto di luci e ombre, quelle che Sansa, con il suo ascolto silenzioso, senza tentare di dare guidizi, ha permesso che venissero a galla e portassero in evidenza il carattere di Tyrion. A quest’ultimo interessa soprattutto che Sansa possa ancora guardarlo come un uomo e non come un assassino, un mostro. Ha bisogno della sua vicinanza, fatta anche di amicizia e comprensione. Sansa è triste per Tyrion, nel quale ravvisa non un cavaliere dalla scintillante armatura ma un essere umano che si è macchiato di peccati nefandi che si è portato dietro per lungo tempo e che continuano a tormentarlo, ma lei non dimentica che sia stato anche l’uomo che cercava in ogni modo possibile di ricostruire i sette regni e quindi un futuro possibile e plausibile, sfidando la regina dei draghi per salvaguardare la vita di innumerevoli persone, le quali diversamente avrebbero assaggiato il fuoco dei suoi draghi, trasformando il tutto in una orrenda carneficina senza senso. Un uomo che ha deciso di tenere l’oscurità dentro di sé ma cercando di padroneggiarla, sperando di non venirne schiacciato e consumato. E Tyrion comprende il complicato tentativo di capire da parte di Sansa e gliene è profondamente grato, poiché in questo modo riesce ad alleggerire parzialmente il suo spirito inquieto. |
Ciao aris, con un bel po' di ritardo (dovuto principalmente ad esami universitari da sostenere e problemi al computer da risolvere; e me ne dispiace veramente perché, come sai, questa raccolta è tra le mie preferite in assoluto e in precedenza ho sempre cercato di recensire ogni capitolo appena veniva pubblicato) arrivo finalmente a commentare questo 24° capitolo che, tanto per cambiare, non mi ha minimamente deluso. |
Cara Aris, è talmente tanto tempo che ormai pensavo non volessi più portare avanti il discorso iniziato con questa storia. |
Che piacere ritrovarti Aris con la tua storia, proprio in questi ultimi giorni sono capitata sul tuo racconto, nella speranza che giungesse un tuo aggiornamento, ed eccomi accontentata. |
Ciao aris, bentornata! |
Ciao aris! |
Ben ritrovata Aris, con un passaggio malinconico e delicato nello stesso tempo. Tra Sansa e Tyrion si è venuta a formare una particolare bolla di intimità, nella quale entrambi si trovano immersi, in attesa che capiti qualcosa, anche solo verbalmente. Tyrion non riesce a credere che la creatura che ha vicino a sé sia lì veramente solo per lui e che sia disposta ad ascoltare le confessioni di un uomo che ha lasciato molti scheletri dietro di sé. Eppure lei è ancora lì e gli sta stringendo le mani con determinazione, per infondergli coraggio, e calore, per fargli sentire la sua vicinanza, la sua disponibilità ad ascoltare il tormento che occupa il suo cuore e la sua mente. Ma Tyrion è troppo sobrio per affrontare una simile verità proprio con Sansa. Ma la sua predisposizione gli dà la certezza che con lei possa parlare di qualsiasi cosa, anche di un argomento doloroso come quello riguardante la sua prima moglie. Ed è così che Tyrion inizia la sua narrazione. Ora staremo a vedere le conseguenze di una tale apertura. E’ indubbio che fra i due si sia creata una forte empatia che non potrà che essere benefica per entrambi. Ti aspetto pertanto, tempo permettendo, sempre interessata allo svolgimento del tuo alato racconto. A presto! |
Ciao aris, ho dovuto rileggere questo capitolo un'altra volta dopo la prima, non perché fosse particolarmente ostico da comprendere (ovviamente) ma perché si legge tutto d'un fiato e scivola via che è un piacere con questo velato susseguirsi di istanti allegri e quasi giocosi (Tyrion che scherza sulla recente sbronza, Sansa che ricambia il suo sorriso) ed istanti ricchi di amarezza e di rimpianti (immagino che il ricordo di Tysha non scomparirà mai del tutto dalla memoria del nostro Folletto). |
Ben tornata Aris, con un passaggio molto malinconico all’indomani del matrimonio di Jon, nel quale si ritrovano, stranamente per il Folletto, insieme lui e Sansa nelle sue stanze. Sansa che si risveglia e paragona l’aria e l’atmosfera della Fortezza Rossa a quella di Grande Inverno e un tuffo al cuore la coglie, perché sono tempi lontani nei quali sognava casa sua al Nord. Ha voluto vegliare Tyrion, che si era ubriacato nella serata precedente, ma le aveva chiesto, con tono di voce accorato, di restare insieme a lui. E lei docile, aveva acconsentito. Tyrion si ritrova spaesato non sapendo bene quale sia stato il comportamento tenuto con lei. Ha il recondito timore di averla in qualche modo infastidita e non se lo perdonerebbe mai se davvero avesse fatto qualcosa che l’avesse addolorata. Ma Sansa lo rincuora raccontandogli di cosa o meglio di chi abbiano parlato. Lui le ha ricordato di essere stato sposato ad una donna bellissima che amava ricambiato e che si chiamava Tisha. Sansa non ha mai chiesto nulla a proposito di questa donna, Tyrion non gliene aveva mai parlato e forse per i suoi buoni motivi. Nota però una malinconia nelle parole che ricordano la donna che un tempo è stata sua moglie al pari suo. Sansa si sente imbarazzata da quelle confidenze, ma delicatamente si pone in ascolto. Un rapporto sempre più stretto il loro. Ti aspetto per sapere come proseguirà la storia fra loro due. Un caro saluto e a risentirci presto, impegni permettendo! |
Ciao aris! |