Per la serie Light si perde i pezzi per strada, torno da queste parti che, lo ammetto, ero convinta di aver già "coperto" tempo fa :')
Allora, tu sai perfettamente quanto io ami la villa, con tutte le sue connotazioni simboliche relative a Tony, quindi sai anche che questo capitolo, nella sua relativa tranquillità, è stato particolarmente doloroso da leggere. D'altra parte, non avrei saputo trovare spiegazioni migliori per il trasloco di Tony e famiglia in un posto così isolato come la casa sul lago deltempo... mi verrebbe da aggiungere alle motivazioni il fatto che, dopo la Decimazione, mi immagino il mondo come un posto molto meno sicuro di prima. Trovare rifugio lontano da tutto e tutti, per chi si sente responsabile (ed è forse anche ritenuto responsabile) della tragedia, la trovo una scelta sensata soprattutto considerando la presenza di Morgan. Se poi ci aggiungiamo i traumi e la necessità di stare lontano dal laboratorio (ti giuro, ho sofferto nel leggerlo, perché nella mia testa Tony è in simbiosi con quel luogo), la scelta diventa ovvia.
Il resto (c'è bisogno di dirlo?) l'ho adorato. Non entri direttamente nel merito, limitandoti a sfiorare quella parte cupa di mondo che si stende al di fuori della bolla di felicità che si è costruito Tony, ma si riesce comunque a percepire il conflitto di fondo che lo pervade, e che spinge anche a riflettere. Personalmente sono molto combattuta su questo fatto del "ritiro" di Tony; è una scelta che mi fa soffrire da qualunque punto di vista la si voglia guardare, e che offre uno scorcio non indifferente su come lui abbia affrontato le conseguenza della Decimazione.
Si potrebbe pensare che si sia arreso, e per questo ho amato il titolo di questo capitolo, a sottolineare il fatto che continuare a vivere non è arrendersi e che, nel caso di Tony, richiede forse più coraggio di quanto si possa pensare.
Tony è l'uomo che, anche prima di Endgame, ha sacrificato la sua vita per proteggere il mondo, che è stato divorato dai sensi di colpa per anni, che ha messo a repentagli la propria salute fisica e mentale e che si è destreggiato tra problemi, fardelli, tradimenti e responsabilità rischiando di venirne sopraffatto. Vederlo scegliere di vivere adesso, invece di annichilirsi del tutto alla ricerca di una soluzione che al momento non può trovare, la vedo come una vittoria, uno scegliere quella vita che non si è mai concesso di avere, e che accetta solo nel momento in cui non c'è davvero più nulla che possa fare. E non appena può fare qualcosa, sceglie di farla, a discapito di tutto ciò che ha realizzato... e niente, pinago, perché hai evocato benissimo questi concetti in modo indiretto, nascondendoli tra la solita ironia e battibecchi tra Tony e Pepper, celandoli dietro l'atmosfera idilliaca che è solo un'illusione, ma a cui entrambi vogliono credere, suscitando una reazione dolceamara in chi legge.
Non so che altro dirti se non complimenti e brava, brava, brava, questo capitolo mi ha davvero colpita <3
E niente, mi preparo psicologicamente per il prossimo capitolo, tanto lo so che piangerò come una fontana nel commentarlo (e ti fornirò la famosa classifica u.u)
Ti mando un bacione starkoso e spero di ripassare presto anche altrove <3
-Light- |