Questa recensione parte con una constatazione: la prima volta che ho letto questo capitolo, sono uscita fuori di testa. No, letteralmente: innanzitutto, perché sono stata costretta a rivalutare la colpevolezza di Lysander – che poi, povera anima, è sempre stato tra i miei personaggi preferiti della nuova generazione! – sia perché quel “Perché Louis Weasley ha protetto Lorcan Scamander?” è diventato un mantra di cui non mi sono liberata finché non ho scoperto la verità!
Sto facendo davvero fatica – tantissima fatica – a scrivere questa recensione, perché, seppur io abbia un debole per James, sono chiamata a guardare con obiettività la realtà e, con questa seconda lettura – più “razionale” della precedente – a rendermi conto che Lorcan non ha colpe per le azioni di Rose: la sua rabbia istintiva è un segno evidente dell’affetto che prova per lei e del fatto che non avrebbe mai voluto coinvolgerla in questa storia. D’altro canto, essendo io ben consapevole di quanto sia accaduto tra questi due, mi chiedo se Rose non si sia sentita quasi “in dovere” d’intervenire, di difenderlo – istinto di protezione o senso di colpa per non aver insistito a fermare quel duello, lei che sa bene di avere un forte ascendente su di lui? Dopotutto, in Binari Paralleli, è lei ad affermare che se fosse riuscita a farli ragionare prima, non sarebbe accaduto nulla (forse sarebbe successo lo stesso in un’altra occasione, ma questo suo “non essersi opposta abbastanza” potrebbe averle procurato quel senso di colpa?).
Un altro punto a sfavore di questo capitolo (a sfavore per me, ovviamente!) è che, leggendolo, mi sono ritrovata a provare una sorta di “nostalgia” dell’amicizia tra James e Lorcan. Questo loro legame così autentico – questo capirsi con gli sguardi, il proteggersi le spalle a vicenda (James si è addossato tutta la responsabilità del club, pur di non metterlo ulteriormente nei guai), il promettersi di esserci sempre l’un per l’altro – mi ha fatta riflettere: okay, adesso siamo ad un punto della storia in cui c’è un “conflitto d’interessi” (…e manie omicide dettate da una forza più grande), ma questi due sono stati migliori amici per anni, accidenti! All’inizio ho pensato che, a tenerli uniti, fosse stata proprio Rose – che non avrebbe mai rinunciato a nessuno dei due e a cui nessuno dei due avrebbe mai rinunciato! – ma, analizzando i dettagli, quello che emerge tra James e Lorcan, è un affetto sincero! (Sua maestà mi sta revocando i privilegi reali, ma giuro che io gli resto fedele!).
I due Serpeverde che gioiscono della disfatta dei Potter-Weasley mi hanno fatta innervosire parecchio la prima volta ma, a mente lucida, non ho potuto che “empatizzare” con le loro emozioni: quello che conoscono è un Louis altezzoso e macchinatore, che fa del suo cognome un vanto e ritiene inferiore chiunque non rientri nella sua cerchia. (Vista così, proprio non saprei spiegarlo perché rientra tra i miei preferiti… eppure, anche lui ha un lato buono, giuro, io l’ho visto!).
“E così oggi i tuoi pensieri erano per Molly Weasley” – la riporto e basta, perché credo si commenti da sola (spoiler: io li amo questi due insieme!!!).
Albus, ancora, è un pezzo di cuore: diviso tra “a chi appartiene” e “chi vuole essere”, si trova in una situazione davvero scomoda, costretto a difendere un cugino che non sopporta – il “senso della famiglia” che ho trovato in Albus mi ha colpita! E sì, c’entra anche tutta la storia del rapporto con James, ma questo aspetto lo affronteremo più avanti! – e a fronteggiare un senso di colpa che nasce dai suoi pensieri più morbosi (non mi soffermo perché, se ben ricordo, tra qualche capitolo c’è una scena che mette ben in evidenza il suo stato d’animo).
(Parentesi di apprezzamento per Basile che riesce sempre a strapparmi un sorriso!).
La scena tra Neville e Louis ha mostrato la magnificenza di Neville – sì, è un po’ ingenuo, ma è un ottimo professore e sa come prendersi cura e rimettere in riga i suoi studenti! (E gli sarò per sempre grata per aver assegnato quel famoso tema!) – e l’umanità di Louis – è un abile manipolatore che farebbe di tutto pur di raggiungere il suo obiettivo, ma degli scrupoli (piccoli, quasi inconsistenti) ce li ha (anche se poi, la maggior parte delle volte, li ignora!).
Mi è concesso piangere dinnanzi alla presa di consapevolezza che, l’unica persona di cui Louis si sia mai fidato ciecamente, è James? – Quanta paura ha, questo ragazzo che si finge un pezzo di ghiaccio, di restare di nuovo ferito?
Contrariamente ad Albus, però, quello che mi è parso di ritrovare in Louis non è un genuino “senso della famiglia”, ma più un “voler portare alto il nome dei Weasley”. Certo, non sto dicendo che vedere Roxanne in lacrime non abbia smosso i suoi sentimenti o che non provi un sincero affetto per i suoi cugini, ma temo che tutto si riconduca al fatto che sono Potter-Weasley, l’élite, e nessuno può permettersi di calpestarli o far cadere la loro credibilità (di nuovo: c’è anche del buono in questo ragazzo qui! Bisogna solo farlo uscire fuori!).
Un aspetto che apprezzo moltissimo, è la continua differenziazione tra James e Lorcan, quelle piccolezze che mettono in risalto le loro diverse abitudini e attitudini – forse, è proprio questa netta contrapposizione tra i due (che non ha mai creato un motivo di scontro nel loro rapporto), a farmi apprezzare tanto la loro amicizia.
Ultima nota: adoro la tua cura per l’onomastica!
Un abbraccio! |