Recensioni per
Un caso per risolverne due
di carillon493
Ciao, mi sono imbattuta ieri in questa storia e subito mi è saltato all'occhio perché ero sicura d'averla già letta e infatti era così, l'avevi già pubblicata giusto? Ora non ricordo se avevo già lasciato una recensione oppure no, ma lo faccio qui. Anzitutto sono felice che tu l'abbia postata di nuovo, perché è stata una lettura molto piacevole e interessante. Per quanto possa sembrare il contrario, di gialli o di storie incentrate quasi completamente su un caso, non ce ne sono poi molte da queste parti. Quando ne trovo una vado sempre a leggerla e a recensirla perché è una rarità. Questo caso l'ho trovato molto interessante, mi sarebbe piaciuto vederlo dipanarsi su un numero più consistente di capitoli (Perché così è tutto quasi frettoloso e rende poca giustizia all'idea che hai avuto, ma questa non è una critica solo un'osservazione) perché come caso è molto interessante. Non so se la conosci, ma a me ha ricordato la serie Hannibal. Ecco, Fuller (lo showrunner della serie) avrebbe scritto una cosa del genere. Mi è piaciuto moltissimo il caso in sé, vuoi per il lieve tono horror che gli hai dato, vuoi perché l'assassino/tappezziere crea una sorta di opera d'arte con gli esseri umani. Insomma mi ha ricordato davvero tanto una serie che ho adorato e mi ha fatto piacere vedere più o meno quello spirito narrativo anche qui. Anche se, come dicevo, è tutto molto veloce e soprattutto poi succedono una serie di fatti non propriamente positivi. A iniziare dal comportamento di Sherlock, non mi è perfettamente chiaro perché all'inizio lui decida di non dire nulla a John. Forse perché ritiene quel caso troppo pericoloso? Qualunque sia la ragione che lo muove, finisce per commettere un errore madornale perché John si ritrova impreparato e ignaro di quanto sta succedendo. Sì, John fa una figura non consona a un uomo come lui, un soldato, un uomo d'azione... un qualcuno che sa perfettamente come fare per difendersi. Qui però viene rapito e arriva anche a rischiare di morire, non succede e questo perché il nostro assassino ha i minuti contati e non ha tempo di veder morire la propria vittima. Diciamo che questo assassino si è dimostrato molto abile, tanto quanto stupido. Nel senso che arriva a colpire una persona vicina a Sherlock Holmes per fargli uno sberleffo, per colpirlo e fargli capire che non lo prenderà mai. Ma questo lo porta a forzare i tempi e le situazioni e a non finire propriamente il suo lavoro. E meno male. Beh, su questo fronte alla fine tutto si risolve per il meglio e ne sono molto felice. |
Ciao! Questa storia è davvero bella, ma per caso l'avevi già pubblicata in passato? Il nome non mi è nuovo e la parte finale mi ha ricordato qualcosa, però non sono sicura. Detto questo passiamo alle cose che mi sono piaciute: una su tutte la trama. Mi è piaciuto molto il caso, l'ho trovato originale e interessante. Onestamente credevo che Sherlock arrivasse prima che il serial killer facesse qualcosa a John e mi ha molto stupita, in positivo, la tua scelta. Il ferire John, contrariamente a quanto pensavo, è un elemento che ha aggiunto ancora più curiosità per il caso. Soprattutto per il tipo di ferita, l'uso dei nastri, il voler "migliorare" i corpi, sono tutte cose che mi hanno affascinato. In senso buono eh! Non mi trasformerò a mia volta in una serial killer, prometto. Anzi sai forse avrei insistito un po' di più sull'orrore di Sherlock di fronte alla scoperta di ciò che quell'uomo ha fatto al suo John, sulla descrizione del ritrovamento, magari potevi sfruttare meglio questa bellissima idea che hai avuto e insistere un pizzico di più (non tantissimo) sulle descrizioni, anche se comprendo che questo poteva rendere il tutto un po' più pesante (io per prima non sopporto la violenza o le torture nelle ff, sono argomenti che mi mettono a disagio, ma fortunatamente nella tua storia non è successo, hai avuto una grande capacità nel trattare temi "scabrosi" rendendoli leggeri, senza scadere nel raccapricciante). In ogni caso complimenti davvero, non sono tante le storie con casi così interessanti, il nastro ha davvero fatto la differenza per me! Forse perché non dà quel senso di violenza, ma fa pensare a qualcosa di bello, di dolce. |