Recensioni per
Ritratto di un antagonista
di PiscesNoAphrodite
Ci sta che la nota, l’accordo finale – quello che chiude la composizione e segna il tono; quello che echeggia – veda il contrappunto tra Misty e Aphrodite. Fosse anche solo sotto il segno della bellezza, nonché della consapevolezza della propria bellezza – le altre attitudini comuni nel fandom nei confronti di questi due non sono degne di essere ammesse al tavolo della discussione!–, resta un raffronto quasi inevitabile, in un certo senso dovuto. |
Carissima, |
In “Superbia” potrebbe essere in scena Narciso, quello mitologico, chino a contemplare il proprio riflesso sull’acqua, nel più classico locus classicus artistico che lo vede protagonista. L’associazione è immediata, vuoi per la plasticità dell’immagine che delinei con questo giro di frase – che ha una qualità quasi pittorica, vivida, pur nel suo rimanere innanzitutto e fondamentalmente concettuale –; vuoi perché se c’è una percezione comune su Misty, nel fandom come nel canone, è che questo belloccio incarni la controparte saintseiyana di Narciso, tanto se non più di quanto faccia Aphrodite. Il problema delle percezioni comuni – uno dei tanti, forse il più evidente – è che le percezioni comuni si fermano alla prima apparenza, alla superficie. Ma la superficie, ci mostri tu, è fluida, s’increspa: basta un sassolino, basta un nulla, a mostrare che no, quel riflesso non è stabile e immutabile; e copre profondità altre – quelle che tu ci fai sondare – dove non tutto è necessariamente bellezza e virtù. Poi un grande, sonoro, sì, dritto dritto dal cuore, alla tematica della maschera (o delle maschere, se vogliamo essere pirandelliani) che tutti portiamo nella vita, con gli altri ma anche e innanzitutto con noi stessi, facendo del nostro meglio per autoconvincerci, per stornare lo sguardo ed il pensiero dalla contezza che il bel riflesso è fragile, che c’è qualcosa di diverso sotto – almeno finché non sia il tempo per il sassolino di cadere e metterci al cospetto dell’innegabile. |
… ma in realtà numerose esperienze vengono rimosse dal nostro vissuto e ci ostiniamo a ricordare solo le più belle… “Parare”, il secondo frammento, è di una bellezza che mozza il fiato. Immagino che ciascuno di noi abbia un sottoinsieme di concetti, di situazioni, di idee, che fanno presa immediatamente, affondano come un bisturi tra le costole giuste. Quella che tu chiami una cortina virtuale, quel senso di isolamento, di mancata comunanza con i nostri simili, è uno di quei concetti per me. E forse, quella cortina, la si può scostare soltanto abbassando la guardia. È triste ed è vero che, paradossalmente, lo si faccia spesso – come Misty qui – con una lucidità deliberata, col freddo distacco di chi cerca di osservare la reazione altrui, come in un esperimento controllato usando sé stessi come cavia. Insomma: bello, bello, bello, questo piccolo giro di frase che dice così tanto. (Recensione modificata il 25/08/2020 - 09:59 am) |
Che dici, riusciranno i nostri eroi a fare quello che si erano ripromessi di fare questo fine settimana, nonostante l’accanimento dell’universo mondo? |
Al di là dell’amicizia, dei grandi valori e dei buoni sentimenti, ho sempre avuto l’impressione che uno dei temi centrali in Saint Seiya fosse la morte, sia perché la stragrande maggioranza di quelli che hanno la disgrazia di imbattersi in Seiya & co di solito muore malissimo, talvolta a seguito della scoperta di una grande amicizia e rispetto reciproco un secondo prima di tirare le cuoia (ah, la logica dello shounen medio! XD); sia perché, alla fine della fiera, sarà la Morte il boss finale del videogioco, l’ultimo nemico con cui i nostri eroi si confronteranno. Nonostante la grandissima confusione che, tanto per cambiare, il Cialtronissimo ha creato per tutto quello che riguardi il post-mortem, sulla fondamentale immortalità dell’anima – o almeno di qualche anima – nell’universo saintseiyano non sembra poterci piovere. E, se la Casa di Cancer ci ha insegnato qualcosa, sembra esserci un momento di passaggio tra l’abbandonare un corpo esanime e l’essere propriamente morti, che dura il tempo di una passeggiata fino alla bocca dell’Ade. Che poi è il momento che hai messo in scena tu, quell’attimo di sbalordimento, della presa di coscienza di non essere più nel mondo dei vivi, del rifiuto dell’essere morti, poi del dubbio e dell’accettazione, in un lutto per sé stessi che appunto si elabora nel corso di una camminata inesorabile fino al non ritorno – occasionalmente il Cialtrone si imbatte in trovate geniali, in modo del tutto accidentale. |
…una dolce serenità in antitesi al suo cuore arido. |
Carissima, Come dicevo, è un po’ che punto la tua bibliografia, perché si concentra sia su personaggi bistrattati e da Kurumada – sommo cialtrone tra tutti i cialtroni – e dal fandom, che quanto a cialtronate di riflesso non scherza affatto; sia su personaggi per cui ho un debole celato male, Aphrodite su tutti. |
Ciao! Molto belle anche queste due drabble. <3 |
Ciao! Innanzi tutto complimenti per esserti messa in gioco in questa impresa, che secondo me è tutt'altro che facile, nella quale stai riuscendo benissimo. Anche se ogni parte è composta da una sola frase e poche parole, entrambe rendono benissimo il concetto espresso. Non è per nulla facile scrivere periodi così brevi ma allo stesso tempo così pregni, davvero complimenti. |
Bello come hai reso questi misterioso legame. Lascia un senso di profonda appartenenza. Complimenti. Recensione lampo. Oggi sto di fretta. Ciao :) |
Come sempre apri scorci interessanti. Bella la similitudine del riflesso che si specchia nell'acqua e viene infranto; la seconda parte, però, del bagliore della costellazione, ha in sé qualcosa di più particolare a mio avviso. Magari sbaglio. :) Come al solito, i più vivi complimenti |
Certo che dai una profondità completa a questo personaggio. Quasi si fa fatica a riconoscere solo Misty. La prima parte è quasi il vissuto di una persona normale. La seconda la "debolezza" del guerriero, nel tentativo di lenire la propria solitudine. Bravissima |
Fa sempre piacere scovare qualche cosa di interessante in un periodo così 'morto' per questo fandom, ed interessante questa raccolta lo è davvero, che apprezzo sempre immensamente quando qualcuno si prende l'onere di dipingere un ritratto verosimile di personaggi che, talvolta, anche definire secondari pare troppo ardito. |
Ciao. La prima parte è molto bella, decisamente IC. La seconda, invece, il modo in cui viene giustificata la fede nella dea è davvero potente, azzeccata, una visione a cui, onestamente, visto il protagonista mai sarei arrivata. iC senza per nulla scadere nei cliché, assolutamente. Brava davvero :) spero a presto. Ciao |