Recensioni per
Il cielo è poi così lontano
di LionConway

Questa storia ha ottenuto 20 recensioni.
Positive : 20
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Nuovo recensore
28/12/19, ore 13:34
Cap. 1:

Hai fatto benissimo secondo me a pubblicarla qui, sarebbe stato un peccato perdere questa storia in una sezione un po' meno visitata! E poi se devo essere sincera la storia tra i due nel film non mi aveva colpita più di tanto, mentre qui la metti in una luce che mi piace di più... A presto!

Nuovo recensore
17/10/19, ore 15:56
Cap. 1:

TESORO. MIO. BELLISSIMO.
Arrivo in ritardo che più ritardo non si può e ti chiedo immensamente scusa.
Ultimamente sono proprio indietro con la vita, rip.
But finally eccomi qui, super pronta a recensire questo primo capitolo che OH MIO DIO, QUANTO L'HO AMATO, NON PUOI NEANCHE IMMAGINARE.
Era da un bel po' che volevo iniziare anche quest'altra tua storia, ti giuro che prima o poi leggerò tutto ciò che hai pubblicato perché amo troppo il tuo stile e le tue storie sono una più coinvolgente dell'altra.
In questo caso, poi, mi è piaciuta tantissimo l'idea che hai avuto e concordo con te, hai fatto bene a pubblicarla in questa sezione, in modo tale che molta più gente abbia la possibilità di leggere di Alfredo e Olmo.
Ammetto la mia ignoranza, nel senso che purtroppo ancora non ho visto il film, ma conto di recuperarlo presto e questo grazie anche a te.
L'idea della Soulmates!AU è stata meravigliosa e struggente al tempo stesso, senza contare che il tipo di legame che i due hanno è alquanto insidioso.
Se poi ci mettiamo il fatto che si trovano in due fazioni nettamente separate, diverse e in conflitto l'una con l'altra, rende l'intera situazione ancora più difficile e drammatica.
Hai caratterizzato entrambi divinamente e ti dirò, non so nemmeno scegliere chi dei due mi piaccia di più perché li ho amati entrambi.
Mi è piaciuto il modo in cui hai delineato il loro rapporto, partendo da un momento cardine della storia, da quando Alfredo e Olmo sono ormai separati e vivono di ricordi, Alfredo soprattutto.
Senza contare che tutta la prima parte, quella del presente, si conclude in un momento cruciale che ti lascia col respiro mozzato, per poi concentrarsi sulla parte passata subito dopo, facendoci scoprire come si sono incontrati e poco e per volta conosciuti.
Inutile dire che ho amato tutto quanto, soprattutto la parte finale, per il modo in cui Alfredo saluta Olmo – momento che poi si ricollega direttamente al titolo della storia, altra cosa che ho semplicemente adorato.
Io non so cosa possa essere uscito da questa recensione, sono ancora molto emozionata per ciò che ho letto e ti ripeto che questa idea è a dir poco meravigliosa e che già non vedo l'ora di proseguire nella lettura – così come per BOTW e tutte le altre tue storie.
Ti chiedo nuovamente scusa per l'imbarazzante ritardo col quale sono passata, spero con tutta me stessa che ne sia valsa l'attesa.
Tantissimi complimenti tesoro, e alla prossima!

Harriet;

Recensore Master
04/10/19, ore 15:57
Cap. 1:

So che dovrei cominciare dicendo tante cose sensate, ma non me ne viente in mente nessun'altra se non che questa storia è pura poesia... sinceramente! Si sente tutto l'amore che hai per questo film, per questi personaggi, e sei riuscita a trasmetterlo in ogni riga, in ogni parola, in ogni scena...
La parte finale è bellissima, mi ha fatto piangere. Forse perchè da bambini si è in grado di vedere le cose con occhi diversi, più grandi, più sognatori, più malinconici e al contempo vivi. E questa loro amicizia è tutto questo, è il raccogliere una rana e nascondersi fra le spighe, rincorrersi condividendo frasi da grandi e buttarsi in mezzo ai binari ascoltando il treno passar loro addosso. Tutto nel tempo di un sospiro trattenuto, perchè questo dura l'infanzia, e quando si riprende a respirare si è già grandi, divisi dalle idee, dal tempo, dai trascorsi, dalle famiglie, dai futuri - mai uguali, mai vicini, in netta contrapposizione, perchè tutto è difficile, è duro, è faticoso.
E questo accade ad Alfredo e Olmo, anime gemelle unite prima nella carne e poi nello spirito, ma comunque non in quello che sono, nelle loro scelte, nelle strade intraprese - iniziate, appunto, per gioco e poi degenerate, precipitate, schiantatesi a divenire altro. A divenire rancore, e opposizione, e barriere...
Eppure loro restano loro nell'animo? Nello spirito? Nel ricordo di baci rubati e mani sfiorate? Nel sotto di un convoglio ferroviario che dirompe a far tremare la terra e arruffare i capelli oltre che il cuore? Il loro amore è rimasto?
Ti giuro, non ha alcun senso questa recensione, ma è come mi hai lasciato, come la delicatezza e la malinconia di questa storia è arrivata a colpirmi le gambe e a mozzarmi il respiro. Si parla di fascismo, poi, di comunismo, di partigiani, di una guerra per la libertà durata troppo ed estintasi in altrettanta rapidità - non è già finita, ora, infatti? Di quello che i nostri nonni hanno bramato e compiuto, cos'è rimasto in questa società di pecore alla deriva?
Non lo so perchè lo chiedo a te, mi sembri una persona stupenda, e con le persone stupende è giusto parlare! E io quando parlo di fascismo mi sento male, mi muore qualcosa dentro, e quando leggo i primi articoli della Costituzione o mio nonno mi racconta di quando fu deportato... piango, e piango tanto. E male.
E quindi grazie per questa splendida storia... non consocevo il film ma lo guarderò sicuramente!
A presto tesoro
Alice

Recensore Master
03/10/19, ore 14:27
Cap. 1:

Wow,
non so in che altro modo iniziare, ma wow... dovrei salutarti, dirti "ehi ciao cara come va", ma sono ancora a bocca aperta a cercare di capire, tra la quantità di emozioni che mi hai lasciato addosso, quale spicchi di più. Lo stupore? L'amore? la malinconia? Non lo so, ma sono tante... tantissime.
Questa non è una storia come le altre. Non è una storia come le altre in generale. Non credo di aver mai letto nessuno affrontare un tema del genere e tu, ancor più frizzante, ci hai infilato dentro pure la soulmate, con una delicatezza che mi ha spiazzata, oltremodo. Non oso immaginare che lavoro vi sia, dietro a questo racconto. Esattezze storiche, studio, persino il modo di parlare e quel senso malinconico che hai saputo dare, descrivendo questi due ragazzini nel bel mezzo di rivolte e divisoni politiche, di padroni e servi, che nella loro ingenuità trovano comunque punti di appiglio, dove conta solo la felicità di condividere quel tempo assieme, e il resto sono solo parole degli adulti, che tentano di crescerli come loro vorrebbero che crescessero.

Olmo e Alfredo sono su due piani diversi, su due mondi diversi, che alla fine li hanno divisi, forse, ma non totalmente. Ne è la prova il dolore condiviso, che hai descritto in quella breve scena dove Alfredo cade, e Olmo sente lo stesso dolore quasi, in un riflesso inspiegabile. E il treno. Inizialmente, quando gli dice "Vedo che non hai ancora smesso di sdraiarti sui binari con il treno in corsa." credevo si trattasse solo di una meravigliosa metafora, ma quando poi racconti che è stato così, ho perso un battito al cuore.
pensava di aver sconfitto la morte ogni singola volta.
Sì, penso sia questa la sensazione che si sente, a uscire vivi da una cosa così e ho adorato terribilmente come lo hai costruito, come tutto fosse spensierato, come abbiano condiviso il primo respiro – e forse anche l'ultimo e come... e come i dialoghi scanzonati e puri si siano trasformati in altro, da adulti... qualcosa che pende su un filo ancora attaccato al passato.
Finire poi il capitolo con Alfredo che saluta Olmo sdraiandosi sui binari è un vero e proprio colpo di classe. Una sorta di dimostrazione di coraggio, che racchiude dentro di sé moltissime altre cose da dire.
Non so che dire so solo che ho adorato questo capitolo e la sua delicatezza, il tuo stile e i tuoi dialoghi. È un progetto meraviglioso, e sono davvero felice di averla iniziata.
Un abbraccio e complimenti,
Miry

Recensore Master
26/09/19, ore 21:27
Cap. 1:

Ciao Lion!
Ma che bellissimo capitolo!
Giungo un po’ tardi, non me ne volere! Non so se lo sai, ma io ADORO le soulmate!AU o, per meglio dire, il concetto che c’è alla loro base quindi era da tempo che volevo approcciarmi a questo tuo scritto. Da un punto di vista prettamente storico come sempre hai saputo creare il sapore della lotta di classe tra borghesia e proletariato. Tra l’altro sto scrivendo la recensione col sottofondo di “Contessa” dei Modena City Ramblers che, così come la canzone scelta e citata da te, ha il sapore del periodo storico narrato. Essendo una grande amante dei numerosi autori che hanno scritto gli stessi anni (e negli stessi anni) ritrovarmi improvvisamente nella metà degli Anni Quaranta è stato piacevole e interessante. ^^

In Olmo e nella gente della piazza vive quel senso di rivalsa che è proprio dei vincitori. Un senso rabbioso perché comunque c’è l’ombra della vera e propria guerra civile vissuta dalla Resistenza (citati nel breve riferimento al combattere sui monti), ma c’è anche il senso di smarrimento e di colpa per aver evitato per un pelo i due conflitti con tutto quello che hanno portato alla società, di non aver combattuto laddove altri hanno letteralmente fatto la storia e dato il sangue per un ideale. L’idea della sofferenza di Olmo che si riflette sul corpo di Alfredo è bellissima e interessante: anzitutto mi chiedo se Olmo provi la stessa cosa e come si approcci a questo eventuale dolore.

A vederlo davanti all’amico d’infanzia perduto, a vedere il suo sorriso sottile e beffardo, si direbbe decisamente di no. Di sicuro nessuno dei due teme il dolore o la morte: piuttosto, c’è una nostalgia, un rimpianto per un’infanzia in cui è preponderante e visibile come Alfredo cercasse costantemente Olmo e fosse affascinato dal suo stile di vita da contadino e, una volta che ha perso il nonno, unico appiglio emotivo e familiare, abbia visto nell’amico anche una sorta di famiglia (e di modello familiare). Un primo capitolo molto bello, ricco di introspezioni accurate e di bellissimi flashback altamente evocativi, come quelli dei due bambini che giocano e del treno che passa sui binari. Come sempre leggerti è un vero piacere e tu sei una garanzia! ^^ Un caro saluto e a presto,
Shilyss :)

Recensore Veterano
22/09/19, ore 20:44
Cap. 1:

Ciao!
Eccomi per lo scambio **
Inizio dicendo che, purtroppo, non ho visto il film di cui parli, ma comunque sono riuscita a seguire questo primo atto.

La storia mi è piaciuta, parla di argomenti forti che sei riuscito a trattare con dolcezza e gentilezza, che hai trattato con tatto e con accuratezza senza sprofondare nel banale o nel troppo. E questo già non è assolutamente una cosa da poco!

Alfredo crea empatia immediata, non possiamo non trovare questo protagonista vicino a noi e questo è un altro grande punto di forza di questo atto.

Che dire di più? Tranne che mi è piaciuto e che tutto è stato semplicemente fantastico? Anche l'impaginazione è perfetta, non risultando mappazzone e neanche troppo separato e confuso.

Mi dispiace che questa recensione sia corta! Ho adorato questo primo atto, scrivi veramente bene in maniera scorrevole e dici tutto ciò che c'e da dire senza risultare pesante o petulante.

Veramente super complimenti! Questa storia è partita col botto!

Ancora complimenti,
Talia

Recensore Master
22/09/19, ore 10:36
Cap. 1:

Ciao carissima **
Non so se te l'ho mai detto, ma io amo, adoro, VENERO, le soulmates, penso siano potenzialmente angst e stupende. Se ci mettiamo poi che i personaggi di cui scrivi mi entrano sempre nel cuore, è la fine proprio. Alfredo e Olmo mi sono entrati subito nel cuore, mi sono innamorata di loro sia singolarmente, che come "coppia". Entrambi, soprattutto Alfredo, appaiono sfibrati dalla guerra e da anni difficili, e quando si incontrano, ammetto che il mio cuore è rimasto sospeso per un attimo e avevo tipo gli occhi che brillavano come una sciocca XD
Nelle loro parole, nel come si parlano, c'è tanto di non detto, tanto da scoprire. Che poi, quanto romantica è la cosa che siano nati allo stesso giorno? Che abbiano condiviso il primo respiro? Danno l'idea di quelli che se muore uno, allora va via anche l'altro, ed io sono certa che sia così.
Ho amato leggere di loro bambini, come si sono conosciuti e avvicinati, di Olmo che se ne va sui binari del treno e quasi si fa ammazzare, di loro che condividano le stesse sensazioni, dolori ed emozioni, E' BELLISSIMA QUESTA COSA. Olmo e Alfredo bambini mi hanno fatto innamorare come le loro controparti adulte, quando Olmo consola il suo amico che ha appena subito un lutto e piange, e si dicono di andare alla Merica insieme, io adoro tutto ciò. Ovviamente alla fine arriva la botta di angst, perché i due devono separarsi, eppure credo neanche questo basterà a spezzare il profondo legame che li unisce fin dalla nascita.
Davvero, in tutto ciò c'è un romanticismo tale da spiazzarmi, quindi sappi che seguirò ben volentieri le vicende di questi due. Complimenti a te che mi fai innamorare ogni volta T_T

Nao

Recensore Veterano
29/08/19, ore 19:50
Cap. 1:

Ciao, era da tempo che non passavo sul tuo profilo, e oggi ho trovato un'altra storia dedicata a un'altro capolavoro del cinema: "Novecento" di Bertolucci.
Devo confessare che, nonostante il film tecnicamente mi sia piaciuto molto, non mi ha mai "preso" più di tanto. Succede. Mi sono rimasti bene in mente i personaggi dei terribili Regina e Attila.
La storia comincia proprio nel finale, a guerra appena conclusa, con i contadini in rivolta verso i fascisti e i padroni, che arrestano e processano Alfredo. Egli nonostante non sia certo vecchio anagraficamente, è come se lo fosse dentro, a causa di tutte le disgrazie patite nella sua vita, che lo hanno abbattuto.
Al processo l'unico che sembra volerlo trattare giustamente (anche se comunque non si discosta dalla sua gente) è il veccho amico Olmo, con cui ha cndiviso l'infanzia e gran parte della vita. Ecco, devo dire che anche io li ho visti come anime gemelle, ma non in senso amoros, più come fratelli.
C'è poi uno stacco dove si ripercorre l'infanzia dei due, spiriti uniti anche se distanti, con Alfredo che vede Olmo come un esempio da seguire, tant'è che vuole diventare socialista anche lui anche se nessuno dei due bambini sa bene cosa questo significhi.
E' stata una parte molto bella e trattata molto bene a livello di animo infantile, ma anche la parte del processo mi è piaciuta, l'ho trovata piena di tensione come dovrebbe essere, E sopratutto si percepisce benissimo il legame trai nostr due protagonisti.
Non so se la continuerai, ma io la vedo molto bene anche così, conclusa in questo modo.
Complimenti e a presto (speriamo)!

Recensore Master
10/08/19, ore 13:12
Cap. 1:

Eccomi qui cara!

Allora, sono contentissima di aver cominciato questa storia: mi è piaciuta immensamente e ho trovato le scelte stilistiche veramente azzeccate, ma ci arriviamo con calma.
 Anche se vedo che si tratta di una storia in corso ho avuto un po’ di dubbi quando sono arrivata alla fine, ti dirò, perché sembrava quasi già finita: è così coesa da sembrare autoconclusiva, anche con la parte finale in corsivo che sembra la chiusura di un film, ma sono ultra felice che ci saranno altri capitoli perché merita veramente tanto e non vedo l’ora di approfondire i due personaggi principali e le vicissitudini che sono intercorse fra loro quando si sono ritrovati dopo la prima Guerra Mondiale.

Quando ho aperto la fic non mi aspettavo un cambio di registro così marcato insieme al cambio di location, ma ti sei adattata profondamente ai personaggi e al contesto storico, alla questione della WWII in Italia e all’ambiente che appare sin da subito un po’ più provinciale e effettivamente più rozzo, quasi “sporco” nel parlato e nelle descrizioni, rispetto alla New York a cui mi avevi abituata in BOTW. L’ho trovato un adattamento stilistico molto interessante, mimetico se vuoi (che è sempre bellissimo da vedere in un autore) anche perché ti sei proprio calata nella parte e si vede, si vede anche tutta la passione e la cura che hai messo nel veicolare il periodo storico trattato. In particolare i personaggi sono estremamente credibili, persino il loro modo di parlare si adatta ai diversi momenti all'interno della fic. Chapeau, davvero.

Nella prima parte facciamo la conoscenza di due uomini adulti, due uomini oltre i quaranta che ne hanno vissute tante e che si incontrano dopo tanto tempo: uno un socialista, un vittorioso che esce rafforzato dall’esito della guerra, un partigiano scampato alla morte, nell’altro caso troviamo un padrone (non fascista, perché ci tiene a non essere definito tale), una persona che appare stanca e che in teoria dovrebbe essere in cima alla società ma che gli eventi del periodo hanno spinto in fondo alla scala sociale.

Qui si vede un pochino l’influenza del POV, secondo me, perché mi è parso di intravedere questo antagonismo nei confronti del potente, questo leggero fastidio nei confronti delle ingiustizie sociali dell’epoca: il capitalismo viene visto più o meno in maniera negativa, anche per esempio attraverso la figura del padre di Alfredo che, a differenza del nonno che era una persona lungimirante ed amava i suoi contadini, sostituisce i braccianti con delle macchine e li porta al punto di dover scioperare a furia di cercare di trarne un profitto.
Insomma, diciamo che il periodo storico è più orientato verso la via del socialismo ed è molto chiaro nel personaggio di Olmo: è ovvio nella prima parte ma forse lo si vede ancora più chiaramente quando da bambino suo nonno gli dice che la loro famiglia sarà sempre di socialisti e quando ne parla con l’idealismo proprio dei ragazzini, mentre Alfredo con questa innocenza tutta infantile gli dice “sì, ma anch’io voglio essere un socialista.” E tu adulto lettore lo sai che non funziona così ma ti ritrovi lo stesso a sorridere, perchè è un bellissimo rapporto e perché hai dato una visione delicatissima e “divertente” delle dinamiche sociali attraverso gli occhi onesti di due ragazzini che vogliono essere amici.

A questo proposito si vede, sempre nella seconda parte, una sorta di sregolatezza infantile propria delle campagne (per dire, il pensiero di un bambino di sette anni che si mette sotto un treno per gioco mi ha fatto venire cinque infarti) ma allo stesso tempo la usi come occasione per mostrare la differenza di classe — penso ad esempio a quando Alfredo viene ripreso dal padre per “essersi” ferito — e le difficoltà a cui va incontro la famiglia di Olmo, costretta come altre a mandare i bambini a Genova a causa della mancanza di lavoro per lo sciopero. Quindi la loro amicizia è molto bella già di suo, si sente la texture della soulmate AU in ogni interazione, ma la loro differenza intrinseca la rende ancora più piacevole e angst-ridden (a parte che a me queste cose piacciono tantissimo, mettimi due amici uniti dalla soulmate e divisi dal destino è dalla classe sociale e io urlo perchè O T P).
Detto ciò, passiamo alla tema principale della fic: la soulmate. È bellissima e ho trovato l’esecuzione del prompt perfetta. Il fatto che uno si ferisca e l’altro lo viva sulla propria pelle non è cosa nuova, certo, ma è molto interessante anche perché non mi dai una spiegazione soprannaturale: non siamo in un contesto di urban fantasy storico pesante, i protagonisti sono nati lo stesso giorno e sentono le ferite dell’altro ma in generale la tematica soprannaturale (perchè di sicuro il loro legame normale non è) è molto sottile e quasi accessoria. Si nota giusto giusto la parte in cui inizialmente Alfredo viene calciato e cade insieme alla sedia e quando Olmo si ferisce sotto il treno (che poi gli è anche andata benissimo, avevo il cuore in gola e stavo urlando al pc “che cazzo fai figliolo”), però non c’è un grosso elemento soprannaturale, solo il necessario per dare quella spinta in più. Inoltre il fatto che siano nati insieme e provino dolore assieme significa che probabilmente moriranno lo stesso giorno: Alfredo lo dice dice quasi come fosse un’ovvietà, e COME può non esserlo dato che nonostante le differenze incolmabili si vede lontano mille km che il legame è profondo e sincero.
Certo, partiamo già da una coppia sbilanciata (un padrone ed un contadino, quel “tu mi appartieni” fa quasi tenerezza visto che invece nella prima parte sappiamo bene che la vita di Alfredo è letteralmente nelle mani di Olmo) ma si vede e si può apprezzare il loro legame, si vede che è che qualcosa fatto di acciaio mentre le convenzioni sociali sono labili e sporcate dai ricordi.

Infine, la parte stilistica è meravigliosa. É super godibile, il capitolo è contestualmente ben inserito e il lessico (tipo “andrò alla Merica”) è molto realistico ma non fastidioso, l’ho veramente percepito come se stessi leggendo un libro post WWII o come se stessi guardando un film d’epoca. Comunque si tratta delle campagne attorno Parma e del contesto di una azienda agricola, quindi non stiamo parlando di sofisticati nobili o figli di alti ufficiali e si vede: si percepisce in ogni dettaglio, dalla "erre" di Alfredo alla folla che chiede di infilzare la testa del padrone su un forcone, che richiama gli attrezzi di lavoro al fatto che si distendano sui campi.
Probabilmente è grazie a questo realismo assoluto che mi sono immersa nella lettura ed è stata un’esperienza a tutto tondo: mi sono ritrovata in questo paese con il suono delle urla e della fisarmonica nelle orecchie mentre le persone protestano, mi sono sentita letteralmente sotto il treno (il fatto che tu abbia specificato che si tappino gli occhi per evitare i lampi di luce che appaiono tra i vagoni o rumore assordante le rotaie rende tutto ancor più vivido) e questo carica emotivamente la riunione tra Alfredo e Olmo di angst e non detti sin dalle primissime battute.

Come si fa a non volerne sapere di più quando ti trovi un uomo stanco, che si sente molto più dei suoi anni, sconfitto e picchiato, ed un altro che è letteralmente scampato alla morte e si trova in una posizione di potere? Come si fa a non volerli conoscere meglio con millemila capitoli quando si parlano come nemici nonostante siano palesemente legati da questo destino che non solo li ha voluti unire fisicamente, ma li ha anche spinti l’uno contro l’altro in qualcosa di più profondo dell’amicizia (perché diciamocelo che gli amici non si rotolano nei sacchi di fieno e si scambiano effusioni, su)?

Non dico che siano OTP…ma sono OTP, e si vede che sono soulmate dalla prima all’ultima parola.

Sembra di leggere un autore dell’epoca e i personaggi bucano la pagina, dai protagonisti all’amicizia fra i due nonni fino al simpaticissimo zio Ottavio e al suo tatuaggio ai Caraibi (anche questo riferimento alle leggi contro l'omosessualità è molto on point), è un primo capitolo che coinvolge e appassiona e ti lascia a volerne sapere di più. Soprattutto, Olmo lascerà andare Alfredo, giusto? GIUSTO? <3 <3 

Non ci puoi lasciare così in sospeso 😭

Al prossimo capitolo, questo finisce di filato nei preferiti e non vedo l’ora di leggerne ancora!



Ellie

Recensore Master
09/08/19, ore 12:15
Cap. 1:

Buongiorno donna, finalmente eccomi anche da te. In ritardo, come al solito; prima o poi riuscirò a finire uno scambio puntuale. Non è questa la settimana giusta lol
Innanzitutto, sappi che amo il promt che hai scelto, l'ho usato anche io per la mia soulmates perché è già meravigliosamente angst da solo, poi inserito in una storia finisce in tragedia. Ecco, ho già la sensazione che ci sarà da soffrire, sai? Poi con un contesto storico del genere è ancora più palese che soffrirò tantissimo. 
E' bellissimo che Alfredo e Olmo abbiano questo rapporto e ho amato il modo in cui lo hai introdotto e hai introdotto singolarmente i due, delineandoli subito e con la tua solita capacità di tratteggiare personaggi, sempre diversi, sempre distinguibili e ricordabili. E io sono sempre una frana in materia, non mi ricordo mai nulla, credo di avertelo già detto. 
Il loro è un amore che sembra essere già stato consumato e sembra essersi spento, se non fosse che entrambi provano lo stesso dolore e mi è piaciuto molto come hai introdotto questa faccenda. Tra l'altro si conoscono sin da bambini, il ché dà al loro rapporto qualcosa di, non so, ancora più speciale credo. 
Comunque sia, ho adorato anche l'idea di fare un passo indietro e tornare ad Alfredo e Olmo da più giovani, da bambini. Assurdo che Olmo rischi la vita per giocare sui binari di un treno, come fa a non ferirsi? Tralasciando quell'unica volta in cui si fa male a una mano. Che poi è anche un sacco interessante, come cosa. Lo chiamerei hobby, ma dubito si possa definire tale XD
Comunque, quello credo sia il momento che segna che entrambi provano le stesse sensazioni, infatti ad Alfredo pare di sentire quel treno passargli addosso, sebbene lui non sia fermo sui binari. 
Niente, a sentirli parlare di andare alla Merica sono morta dal ridere, sono bellissimi <3
Purtroppo però alla fine Olmo deve comunque separarsi da Alfredo, anche se non per andare alla Merica (sto ancora ridendo), per trasferirsi a Genova. Al ché mi si è spezzato il cuore, devo ammettere che un po' ti odio perché - e non solo in questa storia, me lo fai anche con BOTW - alterni sempre momenti un sacco ironici ad altri che sono totalmente l'opposto, un sacco angst. E il mio povero cuore non può reggere tutto ciò. 
Poi vabbè, l'ultima scena è stato un infarto, ho pensato che questa volta Alfredo sarebbe morto sotto il treno. Tra l'altro mi mette un'ansia assurda l'idea che lui stia immobile sotto un intero treno che gli passa sopra, dio mio. 
Questa prima parte è bellissima, spero di leggere il prima possibile anche la seconda perché sono curiosissima di capire che piega prenderà questa storia <3
A presto <3
fumoemiele

Recensore Master
07/08/19, ore 14:34
Cap. 1:

Ciao cara!
Eccomi qui finalmente per lo scambio libero del Giardino, nonostante non abbia postato il mio profilo ho voluto comunque chiederti uno scambio perché non vedevo l'ora di leggere questo tuo lavoro che già mi aveva incuriosita prima.
Inutile dire che ho amato anche questo tuo nuovo racconto, il film su cui è basato io non lo conosco quindi per me è proprio come leggere una storia originale, ma sicuramente questo film a cui fai riferimento andrà dritto nella lista di film da dover vedere assolutamente. 
Non so come fai, ma ogni storia che racconti riesce ad arrivarmi dritta al cuore. 
Questo perché sei obbiettivamente un'ottima scrittrice e hai uno stile fantastico, davvero, ammiro un sacco i tuoi lavori e adoro il fatto che nelle tue storie introduci sempre delle tematiche profonde che riesci poi ad analizzare in maniera intelligente e non buttata lì a caso. 
In questo racconto ho amato il rapporto che lega i due protagonisti, Alfredo e Olmo, racconti di un'amicizia iniziata sin dall'infanzia ma divisa successivamente per questioni politiche e per il contesto storico in cui vivono. Mi sono quasi commossa nel vedere come Alfredo si sentisse legato ad Olmo a distanza di così tanti anni, hai strutturato davvero bene questo primo capitolo e ho amato la seconda parte dove riporti a galla il passato dei ragazzi che spezzano la malinconia di ciò che accade invece nella prima parte. Quando Alfredo ribadisce che Olmo non ha smesso di sdraiarsi sui binari con il treno in corsa mi ha spezzato il cuore, perché alla fine del capitolo ci mostri come anche Alfredo faccia questo gesto per sentire più vicino Olmo. Insomma, ho amato praticamente tutto anche stavolta, ogni tuo lavoro non delude mai le mie aspettative e non posso che lasciarti una bandierina verde e aspettare con ansia un tuo prossimo aggiornamento!

Alla prossima!
Shakana

Recensore Veterano
24/07/19, ore 16:52
Cap. 1:

Ciao come sempre sei bravissima e voglio farti i miei complimenti