Recensioni per
Troppo
di Dragonfly92

Questa storia ha ottenuto 30 recensioni.
Positive : 30
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
03/08/20, ore 21:23

Ciao,
Questa è la tua prima storia in cui mi sono imbattuta. È una storia particolare nel modo in cui l'hai narrata, un po' misteriosa, ma così carica di signgificato. 
È pregna di dolore e sofferenza, per come ci si vede, perchè la società ci ha educato a pensare che se sei grasso sei brutto, ma non è vero. Dovremmo invece imparare ad apprezzarci per come siamo e non credere a quello che ci dice la gente. Se già però non siamo sicuri di noi stessi e anche le persone che ci vogliono bene ci scherzano, è normale vacillare sempre di più e cadere nel pozzo senza fondo.
Non so se l'hai visto, ma un po' mi ricorda il film "Fino all'osso", anche se nel film si parla di anoressia e non bulimia, però anche lì si parla della crudeltà della malattia. Mi considero fortunata a non aver provato sulla mia pelle nessuna delle due anche se certe volte ho un po' rischiato, e quindi non so dire in entrambi casi quanta veridicità ci sia, ma a me sia la tua storia sia il film hanno toccato il cuore. Nel tuo caso, ho visto la delicatezza nel trattare di un argomento non così facile e credo tu ci sia riuscita, ed è bello come intervengono i diversi personaggi, come riconoscono le colpe, come collaborano ad aiutarsi. È bello avere qualcuno che ti ama così. Poi mi piace il pizzico di speranza che dai alla fine delle tue storie spesso, per ricordare a tutti che una soluzione c'è, non sarà facile e spesso si avranno bisogno di persone speciali, ma è possibile, perchè fore in fondo non siamo realmente soli e là fuori c'è qualcuno che realmente tiene a noi. Grazie per aver scritto e condiviso quest perla di storia.

Un abbraccio,
Fuyu No Sasayaki

Recensore Veterano
30/09/19, ore 09:58

Io... Io... sono nei ringraziamenti, e questo davvero non me lo aspettavo. Il mio nome, la mia storia... In mezzo a quello di tante autrici che non conosco e di cui andrò sicuramente a sbirciare le storie (sto segnando i nomi!). Grazie!
Victor non ne esce benissimo da questa storia: fa quello che può, come tutti noi, ma è superficiale, è cieco... Può imparare, ma sa che ogni suo sbaglio ricadrà su qualcuno che ama, che lo ferirà di più. Paradossalmente, Yura ha capito meglio come affrontare la cosa: una vicinanza silenziosa, fingere che il problema non esista, non riportarlo continuamente alla mente di Yuuri. Mangiare fette biscottate, deridere la marmellata. Povero Victor, chi avrebbe mai detto che avrebbe dovuto imparare da Plisetsky... Ma, come ci insegna il finale, si può guarire, si può imparare. La malattia non sparisce ma si impara a controllarla, a conviverci... Ci si perdona, si impara a parlare con gli altri, a manifestare il disagio in modo più sano.
Questa storia è davvero una piccola chicca, sono contenta di averla potuta leggere. <3
A presto, spero!
Pally

Nuovo recensore
08/08/19, ore 17:10

Mi sono presa il tempo necessario prima di commentare l'ultimo capitolo. L'ho riletto. Insomma, ho messo distanza, ho fatto spazio, perché commentare di pancia non fa per me, almeno non del tutto.

Devo dire che questa conclusione serviva. Non potevamo farne a meno, in questa storia. Avevamo bisogno di vedere una progressiva rinascita, perché di rinascita si parlava. E avevamo bisogno di arrivare a "Troppo", la parola magica, la parola che fa da ponte tra l'incapacità di Yuuri di parlare e la necessità di Victor di sapere, di capire. Perché se non capisci non puoi aiutare, ma se qualcuno non sa chiedere aiuto è un disastro...

Hai scelto due scene molto forti, che mi sono piaciute. Quella a tavola, col dettaglio del fazzoletto tra le gambe. La rabbia, il dolore. Molto forte, molto bella. E la rivolta contro i complimenti. L'incapacità di credere di poter essere bello.

Bella anche quell'osservazione che hai messo all'inizio, il fatto che dare un nome alle cose e chiamarla "malattia" è parte della cura. Capire che c'è un problema e non è colpa tua. E' importante, no?

Non sono ancora convinta che Yurio abbia capito davvero cos'è successo o come ne usciranno. Sicuramente sta crescendo, ma i suoi aculei fanno fatica a integrare il dolore altrui. Invece Victor è l'eroe della situazione, da un certo punto di vista, perché non cede mai, perché non smette mai di guardare, perché si arrabbia ma pesa le parole, non lascia perdere, non rifiuta. Anche se poi chi sta combattendo la guerra è Yuuri. E quindi ci voleva la scena finale, quel pianto in bagno, da solo, che dà l'idea di quanto Victor abbia sopportato e accumulato, quanto sia stato difficile anche per lui, quanto tutto questo lo stia facendo star male. Perché è difficile stare vicino ad una persona malata ed è inutile negarlo. Sono in due a fare un percorso di uscita dall'incubo. E' dura per tutti.

Grazie mille per avermi dedicato qualche riga di ringraziamento tutto mio. Non me l'aspettavo. Io ho commentato con grande piacere questa storia, che mi ha molto intenerito ed emozionato. Chissà, magari prossimamente vorrai approfondire altro, o scriverne ancora. Aspetterò. Nel frattempo è bello confrontarsi con te nei commenti e discutere tutto ciò che abbiamo visto entrambe in quelle poche puntate. Alla prossima, spero!

Nuovo recensore
05/08/19, ore 00:44

In un momento della storia mi è salito un pensiero nervoso che mi accompagna ogni giorno: "ma perché le persone non si interessano dei fatti propri?"
La società sporca i sentimenti delle persone e le rende crudeli e cattive e invadenti. La società non vede la sofferenza, né lacrime, né paura.
Spezza gli equilibri, distrugge la mente e lascia i frammenti cadere.
Yuuri è da lacrime, come ogni capitolo di questa storia e lo è con la sua debolezza e la sua forza e con la sua voglia di riprendersi e con quella di mollare tutto.
Ogni parola è da labbra tra i denti e occhi lucidi fino all'ultima frase e una volta lì la gola è così stretta che anche respirare diventa difficile.
Leggere fino in fondo è stato molto difficile, ma non ho davvero niente da recriminarmi, perché è stata la cosa migliore che potessi fare.
Grazie per avermi nominata nei tuoi ringraziamenti. È per me un onore essere stata anche solo per un momento nei tuoi pensieri.
Mi mancherà "Troppo" e probabilmente ritornerò a godermi nuovamente le emozioni traboccanti dalle parole. Nel mentre, aspetto nuovi inizi e nuove emozioni.
Grazie.

Recensore Master
04/08/19, ore 13:46

Carissima lasciami dire che sono stata contenta di averti rotto le scatole insistendo perché terminassi questa storia e la pubblicassi ^_^
C'è un messaggio molto forte qui dentro e valeva la pena renderlo pubblico.
Sensibilizzare i lettori su un problema, una malattia, un disturbo, un'ingiustizia si può e si deve fare, non solo attraverso i canali ufficiali, si può informare e far riflettere anche attraverso un genere di intrattenimento come sono le fanfic.
In questo capitolo posso tirare finalmente un sospiro di sollievo; Yuuri ha imboccato la lunga strada che porta alla guarigione, o, se non altro, a una maggiore consapevolezza e alla cura del proprio benessere; sta imparando a volersi bene e ad accettare che anche gli altri possano volergliene in modo disinteressato.
Victor e Yura si sono rimessi in carreggiata, il nostro tigrotto si muove cauto, in un territorio che non conosce, ma non ha abbandonato il giapponesino, mentre Victor impara a "vederlo", a leggere i piccoli segnali del cambiamento, anche lui sta maturando, strano a dirsi per una persona di trent'anni, ma chi ha detto che esiste un limite per diventare adulti responsabili? :3
Grazie di aver voluto condividere questa storia, io mi siedo all'ombra con una fetta d'anguria e aspetto quello che sai... :3

Recensore Master
02/08/19, ore 20:56

Grazie mille per questa storia.. è davvero molto bella.
E soprattutto mi è piaciuta una cosa, che era essenziale anche se triste..
Che Yuuri non è del tutto guarito.. Però ora rimangia. Ora riprova il piacere del cibo. Succederà che ricadrà ma ci sarà Victor e passerà.
Comprendo quello che ha Yuuri, purtroppo abbastanza bene, non ai suoi livelli gravi e non mi metterei mai al confronto, ma lo capisco, so cosa si prova.
Però sono davvero contenta che ce l'abbia fatta, che Victor sia rimasto..
Grazie davvero per questa storia.
L'hai descritta veramente bene e senza andare sul superficiale ( come aimè può succedere).

Recensore Junior
02/08/19, ore 19:37

Grazie a te.
È l'unica parola a cui ho pensato, appena finito il capitolo, prima del tuo (bellissimo) commento finale.
Grazie per il dolore, che a volte è necessario conoscere. Non conosco e non conoscevo neppure attraverso la lettura la bulimia. Solo da un punto di vista "teorico", senza il dolore e lo strazio e il dentro. I mio modo di soffrire è altro (non migliore o peggiore, a tratti neppure meno intenso, ciao e a mai più arrivederci adolescenza, ma altro). E ho bisogno di conoscere, di capire, di empatizzare. Per riconoscere. Se non per aiutare almeno per non aggravare, per non spargere dolore sulle ferite. Come sai lavoro con i ragazzi, alcune delle loro ferite le conosco, altre le riconosco, altre no e a volte mi esplodono in mano.
Grazie per aver mostrato una guarigione che non è lineare. Che non si può dire "va beh, è passato del tempo, ne è fuori". Le cicatrici rimangono, quando piove tornano a far male, ci sono periodi in cui piove più di altri. Grazie per Victor, per i suoi tentativi maldestri, i suoi errori involontari, il suo amore sincero.
Amo Yuri on Ice per aver intravisto delle anime che tentano, con tutte le difficoltà del caso, di essere migliori, è quello che hanno fatto (è così facile continuare a immaginarli a fare) i tuoi.

Nuovo recensore
02/08/19, ore 17:45

Grazie a te dolce Dragonfly! In quest'ultimo capitolo la mia fiducia e il mio ottimismo non sono stati traditi. Ho visto uno Yurio più maturo e un Victor attento e amorevole allo stesso tempo. Yuuri inizia ad accettarsi, a perdonarsi, comprende che coloro che gli sono accanto non sono quei bambini, quel muro di bugie sembra finalmente crollare...e si ricomincia a vivere. Inoltre, solo gli sciocchi non hanno dubbi, dietro questo schermo percepisco una persona sensibile e intelligente che ha affrontato un argomento così delicato con una veridicità disarmante. Spero di leggerti ancora. A presto.