Ciao... eccomi per lo scambio del giardino. Fin dalle prime righe le tue parole mi hanno fatta totalmente immergere nel racconto, nelle sensazioni che prova il protagonista. Solitamente il silenzio è associato alla calma, al vuoto, invece qui diventa velocità, frenesia, qualcosa fuori controllo. Mi è piaciuta molto questa prospettiva. “Il silenzio stringe, osserva, assorda, serra e riempie, colma lo spazio dell'abitacolo, permettendomi solo di alzare il petto, inspirando, e di riabbassarlo, espirando.” Ecco questa frase è stata il pieno compimento di ciò che intendo, l’utilizzo perfetto di verbi con una successione incalzante, quasi inesorabile.
Un buio dal quale voler scappare e le prime luci del giorno, che sembrano un aiuto per riemergere da quell’assenza assordante. La tensione smette di crescere, ma cala gradualmente, come quando i respiri si affannano per poi tornare lentamente alla normalità. Non è qualcosa di immediato e da un momento all’altro c’è la sensazione che quel “buio” possa ritornare, con tutto ciò che esso comporta.
Da persona che vive al mare, so quanto conforto possa dare il solo fermarsi ad ammirarlo, quindi ho particolarmente apprezzato la scelta dell’ambientazione per la parte finale del racconto. Credo si concili perfettamente con l’epilogo.
La storia scorre che è un piacere, cosa non sempre facile per i racconti in prima persona senza interazione con altri, quindi ho assolutamente apprezzato il modo in cui l’hai scritta.
Grazie per lo scambio perché scoprire questo racconto (sapendo cosa comporta un lutto, anche se di altro tipo) è stato quasi terapeutico, ma soprattutto molto piacevole. |