Recensioni per
And Now The Storm Comes
di Alucard97

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/08/19, ore 11:20

Buongiorno, sono Stefy ed è un piacere conoscerti. Conosco il personaggio di Accelerator per via indiretta tramite la lettura di alcune fanfiction, dunque ho un’idea del protagonista e del suo carattere. La solitudine ed il passato dell’esper tornano imperanti nel corso della lettura, con un’analisi dettagliata a riportare quello che è stato il suo modellamento nel laboratorio ed i suoi studi a minarne la salute e la sanità mentale. Mi ha fatto male leggere di questa parte, è stata dolorosa e difficile da tollerare appunto perché hai descritto il tutto in modo efficace e dettagliato: trattarlo così non l’ha debilitato infine ma l’ha aiutato a scoprire e controllare il potenziale delle sue capacità. Nel modo più sbagliato ed infame possibile, ma grazie a quei disgraziati degli scienziati è riuscito comunque ad ottenere ciò che voleva, il potere di ribellarsi.
La vendetta sembra portare avanti la sua esistenza in quel luogo orribile dove riusciva a superare prove una peggiore dell’altra, ma quando sta per raggiungerla opta per salvare colei che ha saputo dargli un minimo di umanità. E quindi, lascia perdere il bastardo che gli ha fatto tutto questo per salvare lei. Una scelta umana, una scelta che non mi sarei neppure più aspettata da parte sua e che mi ha davvero stupita. Ha un cuore, soltanto che è ben nascosto da tutto il male che gli hanno fatto.
Tornare al presente, staccarmi dal suo mondo dei sogni – di incubi – che mi ha permesso di comprendere molto di lui, è stato un sollievo: ora non è solo, e anzi ha una famiglia che lo ama e che riesce a ricordargli di non essere solo un mostro.
Hai ricreato il suo passato, la nascita e lo sviluppo delle sue capacità, le esperienze che lo hanno forgiato e direi pure un po‘ deviato, ma nonostante un potenziale distruttivo quasi invincibile riesce comunque a mantenere un briciolo di equilibrio che lo porterà più avanti a legarsi ad una donna ed instaurare con essa un rapporto sincero, in barba a tutto ciò che gli è successo. È comunque comprensibile che quella serie di traumi torni a fargli del male a distanza di tempo, nei sogni. Comunque il lieto fine che mi hai mostrato mi ha resa contenta perché anche lui si merita di poter vivere come gli altri, nel possibile naturalmente.
La lettura scorre liscia in un crescendo di dolore e tensione, creando un canale empatico per quello che viene considerato solamente una cavia e che viene torturato ad un certo punto per il solo semplice gusto di farlo, con la scusa degli studi. Non ho riscontrato refusi di sorta ed i dialoghi sono particolarmente efficaci ed intensi. Solo una cosa, se posso permettermi: nel discorso diretto sembra tu usi il simbolo sbagliato. Non so se mi sbaglio o meno, ma eventualmente le caporali le trovi nei simboli speciali all’interno del programma di scrittura. Mi auguro di aver la possibilità di poter leggere ancora qualcosa di tuo, alla prossima e buon lavoro! :3

Recensore Master
30/08/19, ore 15:49

Ciao! Una one shot veramente intensa che ci racconta, in maniera del tutto credibile, il passato di Accelerator.

All’inizio del sogno/ricordo lo troviamo bambino, immerso nel liquido e attaccato ai tubi, solo e al buio in quel posto che non sa nemmeno lui bene cosa sia ma che è l’unico che conosce. Scopriamo che è oggetti di orribili esperimenti fatti per studiarne le capacità.

Il fatto che nei dialoghi non sia sempre specificato chi parla, mi fa immaginare di leggerli esattamente come li sentiva lui che, tra il dolore e sofferenza, anche se distingueva le voci l’una dall’altra, come per esempio quella della Yoshikawa, forse non era sempre conscio di come avvenissero i discorsi. Il trattamento che gli viene riservato è davvero orribile, ma ancora più orribile è ascoltare i dialoghi degli scienziati che dirigono gli esperimenti, dai quali si evince che persone mostruose siano. Soprattutto Kihara, che non solo infligge torture dolorosissime al bambino con assoluto distacco, ma ha anche del compiacimento nel farlo. Ai suoi occhi Accelerator non è considerato umano, anzi all’inizio lo vediamo paradossalmente preoccuparsi che sia giunto in laboratorio illeso, visto che è un bene prezioso per i loro esperimenti.

Mi è piaciuto molto anche come hai reso l’evoluzione di Accelerator, che inizia ad avere una percezione diversa delle scariche elettriche che lo colpiscono e poi di ciò che ha attorno scomponendolo il modo da gestirne i vettori, e li sfrutta nel tentativo di difendersi e nell’unico modo che conosce. Comincia ad essere conscio del suo potere, e con questo cerca vendetta. È vissuto in mezzo alla violenza e solo quella sa usare, ma per fortuna non ha perso la sua umanità e la sua prima preoccupazione è di aiutare l’unica persona che si era preoccupata per lui. Ho apprezzato molto che sia stato sottolineata questa cosa che definisce molto bene in personaggio.

Bella anche la citazione di Pinocchio, (che forse ormai è più famosa per essere stata ripresa dagli Avengers XD) a commentare il momento in cui il ragazzo si ribella.

La storia è ben scritta, con uno stile scorrevole e diretto ma allo stesso tempo molto incisivo. Complimenti!

Ciao e alla prossima!

Recensore Master
29/08/19, ore 16:03

Ciao Alucard!

La tua shot mi è piaciuta ed è ben scritta. Le prime e le ultime righe fanno da cornice a un lungo flashback volto a guardare più da vicino le origini di Accelerator e la sua infanzia tragica, vissuta sottostando a orrendi soprusi e torture. La cosa più terribile è ascoltare i dialoghi dei vari medici/scienziati (a eccezione della Yoshikawa) che sembrano crogiolarsi nel loro esperimento ambulante.

Viene negata, dell’albino, la natura umana: ecco allora che viene chiamato ratto ed esperimento, ecco che si versa su di lui del caffè bollente al solo scopo di testarne la resistenza. L’inutilità delle pratiche e il nemmeno tanto mascherato sadismo di Kihara hanno lo scopo di testare i poteri del ragazzo, ma soprattutto la sua resistenza in nome di un presunto bene supremo. Accelerator è una cavia, punto e basta. Non è un bambino, è un mezzo per un fine, un’arma, uno strumento da spremere per ottenere potere (uomini più potenti e in grado di gestire poteri elementali e così via). La cosa che mi è piaciuta della shot è che a fronte della negazione dell’umanità di Accelerator da parte dei suoi aguzzini tu abbia sottolineato più e più volte come si tratti di un bambino. Non un bambino indifeso, ma pur sempre una creatura di pochi anni d’età privo di qualsiasi tipo di affetto, che conosce solo il dolore e la tortura e che sfrutta le capacità in suo possesso per vendicarsi cruentemente. E non doveva fare altrimenti – non poteva fare altrimenti.

Ciò che è toccante, nella shot, è la domanda finale che Accelerator rivolge a Shizuri. Non è un’affermazione banale o scontata; è la domanda che ricollega quest’opera al grande filone horror da Frankenstein in poi; cosa vuol dire essere umano? Cos’è l’umanità? Accelerator ha tentato semplicemente di difendersi, resistendo a una serie di patimenti inflitti da Kihara e da altri, spietati e ingiusti e non umani loro per primi. Shizuri, con due battute, riesce a donargli tutto il calore, l’affetto e la dolcezza utili a lenire, almeno momentaneamente, una ferita tremenda che nemmeno gli anni trascorsi sono riusciti a cicatrizzare. Ho letto questo tuo scritto con grande interesse, ^^
A presto,
Shilyss

Recensore Master
15/08/19, ore 00:41

BOOOOM BABYYY!
È praticamente mezzanotte e mezza ma 'sti cazzi, avevo promesso che dopo il rewatch di Godzilla 2 sarei passata e dunque eccomi qui.
Che dire... forse non avevi niente di meglio da fare, ma per non avere niente da fare ciò che hai fatto è stato tanto ed è stato... sublime. Posso ipotizzare mettendoci la mano sul fuoco che l'ispirazione ti sia venuta dopo la rilettura di Arma X, e dopo questo ho sempre più hype di leggerlo.
Ma veniamo alla storia. Questo è quello che solitamente viene definito "Missing moments", ovvero momenti della storia mancanti mai raccontati... in questo caso, dell'oscuro e orrido passato del nostro Accelerator di quartiere svoltosi in questo tenebroso istituto gestito da quei luridi Kihara. Un'interpretazione personale, un tentativo di immaginare quale terribile realtà il Numero Uno della Città Accademia è stato costretto a subìre dalla tenera infanzia, violata e privata dell'innocenza e della spensieratezza.
L'atmosfera nuda e cruda dell'imperturbabilità e la spietatezza della scienza esaltata, l'intrinseco istinto animalesco animato e generato dalla dilaniante sofferenza è palpabile in ogni singola riga del flashback, così come le citazioni ad X-Men e palesemente, come già detto, a Wolverine.
Un linguaggio e uno stile semplice il tuo, delle volte colloquiale, eppure incisivo ed evocativo. Una piccola nota dolente sono stati i dialoghi, perché delle volte non ho trovato precisamente esplicitato chi parlava ho fatto un po' di fatica a seguire il discorso: o meglio, l'ho seguito e mi complimento per le lines, ma il fatto di non comprendere appieno chi parlasse mi ha semplicemente generato un po' di confusione. O forse è semplicemente colpa del fatto che sono stanca morta e quindi mezza addormentata, ma questa non è una novità. Riflettendo, credo anche fosse voluta questa confusione dato che stavamo guardando tutto dal punto di vista di Accelerator, che era incosciente un giorno sì e l'altro no. Chiunque non ci avrebbe capito più una ceppa, specie un bambino così piccolo.
Il tutto si chiude in dolcezza, grazie alla nostra Shizuri, che ormai abbiamo capito è un'optional, è fissa, è la donna che Accelerator merita e di cui ha bisogno.
Ottima resa, davvero meraviglioso, i miei complimenti
Rory
(Recensione modificata il 15/08/2019 - 09:58 am)