Non so se te l'ho mai detto, ma ho un debole per il modo disinvolto con cui usi un lessico tanto ricercato. Voglio dire, prima ancora di riflettere sul significato di quello che scrivi, io rimango incantata davanti ad una frase come: "Tuttavia non acceleri, e permani nel tuo stato di claustrofobico stallo cerebrale". Ma a parte questo. XD Mi piace il rapporto che lega Brian e Stef, in questa storia; è qualcosa che va molto al di là della semplice amicizia e al di là anche della comprensione reciproca. È più una sorta di complessa empatia, il che mi affascina molto. E poi la pioggia di Londra piace tanto anche a me :) Complimenti.

La pioggia, l'aria gelida, il distacco da un mondo fatto di oggi (che alla fine sono tutti attori che vedono il resto come movimento e se stessi come fermi, solito egocentrismo umano), ci sta davvero tutto in questa storia. Per un attimo ti sembra di sentire sulla pelle un freddo che spacca, di quelli che ingigantiscono l'angoscia. E' una storia breve, di un attimo, una scena, ma racchiude silente un insieme così grande di sensazioni e pensieri nascosti che non dirli tutti è stato anche meglio, quasi si debba intravedere la verità attraverso la fine pioggia parigina. E Brian sente di essersi portato dietro la pioggia, ma quella dell'anima. La seconda persona, il distacco che crea eppure insieme la familiarità, è una scelta azzeccata. Complimenti, questa scena mi rimarrà dentro per tempo, ne sono certa. Va subito nei preferiti. Alla prossima!

complimenti, scrivi benissimo! Questa storia mi ha turbato, nonostante mi sentissi estranea alla faccenda non ho potuto non turbarmi, solo una persona con grandi capacità di scrittura penso che possa causare certi sentimenti nei lettori, quindi i miei piu sinceri complimenti. PS: passa a cose piu allegre xD