Recensioni per
Un compleanno veramente magico
di Atenah

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/09/19, ore 14:54

VALUTAZIONE DAL CONTEST "LA PRIMA VOLTA NON SI SCORDA MAI



STILE E LESSICO: 6.5/10
Devo ammettere che, per quanto riguarda questo paragrafo, ho qualche perplessità. In linea generale, quando una storia ha come protagonista un bambino, e il punto di vista del bambino viene a coincidere con la voce narrante, trovo piuttosto coerente che lo stile sia piuttosto semplice, la costruzione delle frasi lineare e il registro linguistico medio-basso. Mi capita poi, per lavoro, di leggere spesso romanzi pensati per i più piccoli, quindi non faccio fatica a godermi una lettura più semplice e lineare, anzi, quando questa linearità è accompagnata da una cura e una ricerca tali da far capire che si tratta di una scelta consapevole, lo apprezzo moltissimo.
In questo caso, però, ho trovato la semplicità un po’ eccessiva.
Prima di scendere nei dettagli e spiegarti meglio che cosa non mi ha convinta, però, ci tengo a sottolineare che alcuni passaggi secondo me sono molto brillanti: quando ti lasci un po’ più andare, mostrando parte della tua personalità, riesci a rendere delle immagini molto interessanti e, a mio parere, significative: il passaggio in cui descrivi l’emozione di Hermione come le bollicine di una limonata troppo frizzante, ad esempio, secondo me funziona molto bene, è fresco e originale e dà, pur nella semplicità, un’impronta personale al tuo testo.
La maggior parte degli altri momenti, infatti, a me sono sembrati un po’ impersonali: ho trovato la tua narrazione un po’ povera, tanto semplice da apparire spoglia e, in un certo senso, poco rifinita. Sono diversi i passaggi in cui utilizzi termini fin troppo semplici, quasi generici, e questo, secondo me, fa perdere molto brio alla narrazione. Proprio all’inizio, ad esempio, parli di una villetta a schiera in una città del Regno Unito: è vero che non sappiamo quale sia la provenienza della famiglia di Hermione, ma nominare “una città” senza specificare quale sia è un po’ strano, tanto più che non ha la minima importanza per la tua storia, e senza parlare in generale di alcuna città tutto avrebbe funzionato allo stesso modo.
Ho trovato, poi, diversi passaggi imprecisi, refusi o momenti confusi: è davvero un peccato che ce ne siano così tanti, perché rendono davvero complicato mantenere l’attenzione sulla trama della tua storia e, soprattutto, si ha l’impressione di leggere qualcosa di molto frettoloso e approssimativo, qualcosa a cui non è stata dedicata troppa attenzione. Ovviamente non voglio dire che sia così, ma ti consiglio davvero di cercare di fare un po’ più attenzione a questi dettagli, perché le potenzialità per scrivere qualcosa di più incisivo, secondo me, ci sono.
Ti riporto di seguito quelle che mi soni sembrate le imprecisioni più evidenti, sperando di esserti utile e di spiegarti il motivo di questo punteggio.
“In realtà sì che aveva a che fare con qualcosa di magico” questa frase è piuttosto confusa: non si capisce quale sia il soggetto; probabilmente intendevi che il motivo per cui era ancora sveglia aveva a che fare con qualcosa di magico, ma nella frase precedente parli delle avventure di Dorothy che non la tengono sveglia, quindi l’effetto finale è un po’ abbozzato.
Il passaggio in cui spieghi la composizione della torta risulta un po’ pesante, con tutto quel ripetere “come quello della principessa”, a maggior ragione perché poi si tratta di qualcosa che non ha nemmeno rilevanza per la trama.
“Avevano fatto colazione tutti insieme e poi era ora di aprire i regali!” qui secondo me sarebbe stato meglio scrivere “e poi era arrivato il momento di aprire i regali”.
In generale, poi, ho trovato un po’ esagerato l’uso dei punti esclamativi: so che era un modo per cercare di sottolineare lo stupore di Hermione, ma è un metodo che, a lungo andare, appiattisce molto la narrazione, suggerendo al lettore uno stato d’animo che non è mostrato per davvero.
Ci sono alcuni refusi, come “pastelli per colorate”, poi manca la e “le sue amiche”, “la finestra della cugina” e “ma anzi che”, “vice preside” (che ripeti staccato più volte),“un escursione”.
Infine, a metà storia il libro “Il meraviglioso mago di Oz” si trasforma ne“L’incredibile mago di Oz”.
Sono tanti elementi magari non poi tanto gravi, ma che, sommati assieme, danno davvero l’impressione di una scrittura un po’ frettolosa e poco curata, e questo è davvero un peccato.


SVILUPPO DEL TEMA DEL BANDO 7/10
In questo caso, come ho detto anche a un’altra partecipante, credo sia importante sottolineare che questo parametro non è un giudizio universale sul valore della storia, ma è legato soltanto al singolo momento del contest.
Leggendo questa storia, ho avuto un po’ l’impressione che il punto centrale del tuo racconto fosse l’undicesimo compleanno di Hermione. Il suo undicesimo compleanno, e l’arrivo della lettera per Hogwarts. Il che, ovviamente, ha a che fare con la presa di coscienza della capacità di fare magie, ma in maniera un po’ marginale.
Tu hai parlato anche delle prime magie di Hermione, ma lo hai fatto, a mio parere, in maniera un po’ marginale, senza metterle davvero al centro della tua narrazione.
È come se, sul finale, tu abbia voluto sì inserire quanto richiesto, ma senza tematizzarlo più di tanto, senza problematizzarlo, affrontandolo solo di passaggio.
In generale (e di questo di parlerò anche nel prossimo parametro), mi è sembrato che Hermione accettasse con fin troppa semplicità ogni cosa, pure sconvolgente, che le accade in questa storia. Arriva una lettera che parla di una scuola di magia, e sembra quasi che i personaggi non abbiano alcuna reazione, la verità è accettata senza alcuna riflessione, senza resistenza, senza cercare di ripercorrere l’infanzia di Hermione. Alla fine, quando lei prova a ripensare a quei momenti del suo passato in cui sembrava che la fortuna l’avesse assistita, mi sarei aspettata di trovarmi davanti a una carrellata di esempi un po’ più significativi, esempi che avrebbero potuto turbare una mente come quella di Hermione, e invece parli solo di un singolo episodio, peraltro molto marginale e poco significativo (anche se ho apprezzato il richiamo al talento di Hermione per accendere fuochi magici).
Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia inserito un momento in cui è Hermione a cercare di compiere volontariamente una magia, ma sono rimasta un po’ delusa dalla magia vera e propria: avviene, ma solo in fondo in fondo, e secondo me avresti potuto giocare un po’ meglio questa carta. Insomma, mi è sembrata un po’ forzata la situazione di “pericolo” che ha spinto Hermione a spegnere magicamente la luce: è carina come idea, ma un po’ debole, ecco.
Mi sarebbe piaciuto vedere più tematizzata questa magia, vedere qualcosa di più del suo passato, scavare più in profondità, ecco.

IC E INTROSPEZIONE: 7/10
Anche qui, seppur in un certo senso secondo aspetti un po’ diversi, ho avuto l’impressione di una caratterizzazione un po’ frettolosa dei tuoi personaggi.
Non è mai facile far emergere in maniera corretta la parte “bambina” di un personaggio che conosciamo bene, questo lo so, ma la Hermione che conosciamo all’inizio della “Pietra Filosofale” non è troppo più grande (e dunque troppo diversa) dalla Hermione della tua storia.
Eppure, a parte qualche caratteristica che però appare un po’ “esterna”, non tematizzata e non veramente approfondita, faccio un po’ fatica a mettere a fuoco Hermione.
Certo, c’è già la sua passione per i libri (e trovo che i libri che le hai messo in mano siano perfetti per lei), e mi è piaciuta moltissimo l’eccitazione ingenua e adatta a una bambina per l’arrivo del giorno del suo compleanno, ma oltre a questo, trovo che proseguendo con la storia la sua caratterizzazione si sia un po’ persa. O meglio, si è persa la sua introspezione, perché tutto ciò che le accade dopo sembrerebbe non riuscire a scalfirla, a non avere alcun effetto su di lei. Hermione, nei libri, già da ragazzina è presentata come una bambina sveglissima, molto intelligente, una grandissima osservatrice, ma anche molto razionale e un po’ “chiusa” su quanto non ha una spiegazione evidente (come ad esempio la sua avversione nei confronti della divinazione), dunque mi pare improbabile sia che non abbia mai avuto alcun sentore che quei “colpi di fortuna” avessero qualcosa di strano, sia che, soprattutto, una semplice lettera che potrebbe appunto tranquillamente essere uno scherzo riesca a convincerla che lei è una strega. In realtà, infatti, la Rowling su Pottermore ha scritto che la lettera di Hogwarts, per i Nati Babbani, è solitamente accompagnata da un funzionario del Ministero che possa spiegare di persona la situazione, perché francamente sarebbe molto difficile credere a una lettera del genere, almeno non con questa facilità.
Ho trovato anche un po’ infantile il ragionamento di Hermione sulla strega cattiva nel mago di Oz e sulla sua bontà.
Ammetto poi che (ma questo è un dettaglio) faccio un po’ fatica a immaginarmi la ragazzina saccente, altezzosa, rigida e piena di sé circondata da tante amiche che le fanno regali come un album di loro foto: non so, ho sempre pensato che Harry e Ron fossero i primi veri amici di Hermione, ecco.
I suoi genitori, invece, mi sono piaciuti, in linea di massima: si vede che sono genitori molto presenti e che amano la figlia, ma mi pare che, anche loro, abbiano accolto l’arrivo della lettera con fin troppa facilità. Non si sono preoccupati, sembrano non aver riflettuto sulla cosa… e questo da un lato ci sta, perché compaiono solamente in maniera molto marginale, ma al tempo stesso mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa, anche solo un dettaglio, che desse più profondità anche a loro.
Infine, ammetto che l’idea che qualcuno possa trovare la McGrannitt, anche se in lettera, gentile mi ha fatto sorridere, ma questo è veramente solo un dettaglio senza importanza.
In generale, ti consiglierei di cercare di approfondire un po’ di più i pensieri, le motivazioni, le reazioni dei personaggi, per cercare di renderli più vivi, più interessanti e tridimensionali, perché così la tua storia mi pare restare un po’ sulla superfici.

ORIGINALITA’ E STRUTTURA DELLA TRAMA: 7/10
La tua trama ha una struttura piuttosto semplice, che, a mio parere, ben si adatta a un tipo di storia tutto sommato lineare e non complessa.
Mi piace molto il fatto che, in un certo senso, la tua storia abbia una struttura che potremmo definire circolare: la storia si apre con Hermione, eccitata, la sera del suo compleanno, e poi, lentamente, disvela i motivi della sua eccitazione, ripercorrendo la giornata appena trascorsa, salvo poi ritornare alla stessa sera, dando un ulteriore sviluppo alla vicenda. È un piccolo guizzo che, a mio parere, aiuta a dare un po’ di colore a una storia che, tutto sommato, ricalca una tematica non del tutto inedita.
L’arrivo della lettera di Hogwarts, infatti, non è un argomento fra i più originali: quello che però importa di più, secondo me, non è tanto ciò di cui si parla, ma come si parla di un determinato argomento.
Devo ammettere che mi sarebbe piaciuto trovare qualche elemento più originale, più personale, nella tua versione dell’arrivo della lettera di Hermione: quando si comincia a capire quale sia la direzione della storia (e lo si capisce già dall’introduzione), si può già immaginare tutto quello che si troverà nella storia. Una lettera, una rivelazione, e la presa di coscienza di appartenere ad un altro mondo. Non ci sono particolari guizzi, non ci sono elementi imprevedibili o sorprendenti… insomma, mi sarebbe piaciuto trovare qualcosa di più personale, in questa storia.
Ammetto di essere forse rimasta un po’ delusa dal genere “avventura”, con cui hai etichettato la tua storia, senza che di avventura ce ne fosse poi molta. E, dall’altro lato, non ho trovato nemmeno una grandissima introspezione a fare da contraltare a tutto ciò, un’introspezione che avrebbe potuto essere l’ago della bilancia della storia, capace di caratterizzarla in maniera univoca.

TITOLO E INTRODUZIONE: 4/5
So che spesso si consiglia di non scegliere un titolo troppo lungo, per riuscire ad attirare meglio l’attenzione del lettore. Ecco, il tuo titolo forse è un po’ lungo, ma a me, sinceramente, piace molto. È chiaramente molto esplicativo, estremamente legato al contenuto della storia, e anticipa il giusto di quello che andrai a raccontare. Forse, ecco, non trattandosi di una trama con particolari colpi di scena inaspettati per il lettore (sappiamo tutti, anche se non l’abbiamo mai letto direttamente, cosa accade all’undicesimo compleanno di Hermione), avrei preferito che tu mantenessi un tocco di mistero in più: con un titolo tanto esplicito e “parlante”, si rischia di immaginare fin troppo, prima di iniziare la lettura, salvo poi non trovare nella storia niente di nuovo rispetto a quanto prefigurato. Ma si tratta in ogni caso di un titolo appropriato e, a mio parere, molto carino.
Lo stesso di può dire per l’introduzione: è molto breve e sintetica, è lineare e diretta, ma racconta il giusto, ponendo subito il lettore nell’ordine di idee di quel che sarà l’argomento della storia. Di nuovo, forse sarebbe stato un po’ più interessante leggere di qualcosa che giocasse un po’ di più con le aspettative del lettore, ma anche così direi che la tua introduzione serve benissimo al suo scopo.

GRADIMENTO PERSONALE: 3/5
La storia, in generale, non mi ha del tutto convinta: ho avuto l’impressione (sicuramente errata, ma questo è quello che ho pensato leggendo) che si trattasse di una storia scritta un po’ di corsa, senza una particolare attenzione. È davvero un peccato, perché i semi per scrivere qualcosa di più incisivo, a mio parere, c’erano tutti: alcuni passaggi, alcune immagini particolari e brillanti mi sono piaciute molto, quindi, se vorrai accettare il mio consiglio, io fossi in te proverei a concentrarmi un po’ di più non solo sugli eventi puri e semplici, ma anche sul modo in cui li racconti. Non è necessario per forza scegliere uno stile complesso e articolato, ma anche una prosa semplice, de arricchita da passaggi acuti e immagini vivide, espressive (come, ripeto, la limonata frizzante, che nella tua storia è stata a mio parere una metafora perfetta) può ritrovarsi a essere estremamente efficace nel raccontare anche l’evento più semplice.
Spero davvero di essere riuscita a spiegare le mie ragioni (che, lo ripeterò sempre, sono comunque frutto della mia personale esperienza e formazione, non hanno alcun fondamento professionale e hanno valore solo in quanto opinione personale), e, soprattutto, spero di non averti offesa o mortificata in alcun modo, perché non era assolutamente nelle mie intenzioni.

TOTALE: 34.5/55

Recensore Master
13/09/19, ore 08:27

Ciao :-)
Partecipo allo stesso contest e sto passando a dare un'occhiata alle altre storie in gara.
Hermione è uno dei personaggi più importanti dalla saga, ma, viste le sue origini babbane, sappiamo molto meno di lei che di Ron. È sempre interessante leggere qualcosa ambientato prima di Hogwarts. Il modo in cui descrivo Hermione è abbastanza verosimile per la sua età (quindi lo svegliarsi prima troppo eccitata al pensiero dei regali e della propria festa, ma anche i tentativi un po' ingenui per scoprire i propri poteri), anche se Hermione è sempre stata leggermente avanti ai suoi coetanei, quindi non vorrei si fosse convinta troppo velocemente della veridicità di una lettera come quella di Hogwarts.
La storia comunque è carina e leggera.
In bocca a lupo per il contest ;-)
A presto,
Carme93