Seconda classificata al contest "Darkest fantasy" e vincitrice del premio "Darkest fantasy"
Grammatica e stile: 9,4/10 ( 4,6 grammatica + 4,8 stile)
Per quanto riguarda la grammatica, non ho riscontrato grandi errori, a parte alcuni refusi, che ho riportato per completezza, ma per cui non sottraggo punti, come già detto.
Di seguito, riporto in dettaglio gli errori riscontrati, con accanto il relativo punteggio sottratto.
In generale, ho notato che hai la tendenza a inserire il punto fermo al termine di un discorso diretto quando la frase prosegue e, quindi, non termina con il discorso diretto stesso. Benché alcune volte ci siano state delle controversie a riguardo, in nessun libro che io abbia mai letto ho riscontrato questo fenomeno, inoltre anche secondo l’Accademia della Crusca e la Treccani il punto fermo non va inserito nel discorso diretto laddove la frase continua, pertanto lo considero errore. (-0,3 per il fatto che l’errore sia ripetuto lungo tutto il racconto)
I. La bisbetica di sopra
“A presto allora, mia preziosa. Oh” aggiunse Lord Ballantyne rivolgendole un sorriso disarmante. “prenditi cura di mia moglie. Non ha una bella cera in questi giorni e sono preoccupato.” ---> dato che il dialogo è spezzato da un inciso, la punteggiatura avrebbe dovuto essere: “A presto allora, mia preziosa. Oh,” aggiunse Lord Ballantyne rivolgendole un sorriso disarmante, “prenditi cura di mia moglie. Non ha una bella cera in questi giorni e sono preoccupato.” Non ho comunque detratto punti, dal momento che si tratta di una sottigliezza.
”Brigit si era sempre domandata se li indossasse solo per darsi un'aria di importanza, che per un vero problema alla vista.” ---> ”più che per un vero problema alla vista”, refuso.
”Senza avere nemmeno il tempo di scusarsi, la padrona afferrò lo specchio per il manico e la colpì con furia sulla fronte.” ---> mettendo la frase in questa forma, sembra che sia Helinor a non aver avuto tempo di scusarsi, e non Brigit; sarebbe quindi stato più corretto dire: ”Senza averle nemmeno dato il tempo di scusarsi, la padrona afferrò lo specchio per il manico e la colpì con furia sulla fronte”. (-0,1)
”Il bosco è oscuro, mia preziosa, se precipiti nella sua oscurità nemmeno gli dei riusciranno trovarti. E io non verrei a cercarti.” ---> ”riusciranno a trovarti”, refuso.
”Fu questo, ciò che quella risatina divertita instillò nell'animo di Brigit, che nel giro di pochi secondi sentì la paura avere la meglio su di lei.” ---> ”Fu per questo”, refuso.
” “Stai andando dalla parte sbagliata.” la bloccò, prima che la nebbia prendesse a muoversi formando
un sentiero di fumo dalla parte opposta a quella dove si stava dirigendo ragazza.” ---> ”dove si stava dirigendo la ragazza”, refuso.
II. L’ultima favola di mezzanotte
“Be’” col capo reclinato, come se stesse contemplando un’opera d’arte, Brigit fece un passo avanti, guardandola disgustata. “di sicuro stai morendo.” ---> Stesso discorso di sopra; dato che il dialogo è spezzato da un inciso, la punteggiatura avrebbe dovuto essere: “Be’,” col capo reclinato, come se stesse contemplando un’opera d’arte, Brigit fece un passo avanti, guardandola disgustata, “di sicuro stai morendo.” Anche qui, non sottraggo punti.
” “Eccellente.” fu la risposta di lord Ballantyne, prima alzarsi e tagliare di netto la gola dell’uomo con il coltello della moglie.” ---> ”prima di alzarsi e tagliare di netto”, refuso.
Per quanto riguarda lo stile, hai un modo di scrivere che mi è piaciuto davvero tantissimo e mi ha letteralmente incantata. Le tue frasi sono fluide, eleganti e raffinate: giochi sapientemente con i periodi e con la punteggiatura, andando a creare una musicalità e una raffinatezza che rendono il tuo scritto personalissimo e inconfondibile. Le frasi sono brevi e d’impatto: trasmettono immediatamente al lettore il messaggio che vuoi far passare, grazie alla scelta oculata dei vocaboli e degli aggettivi. Hai una potenza narrativa pazzesca, in grado di creare immagini vivide nel lettore, coinvolgendolo nella storia e trascinandolo nei luoghi della narrazione. Sei molto abile e varia nell’usare la punteggiatura, prediligendo l’uno o l’altro segno d’interpunzione in base a ciò che racconti: si ha allora un ritmo più disteso nella prima parte della narrazione, dove ci vengono presentati e introdotti i personaggi, per poi accelerare quando Brigit scappa nella foresta e mantenersi tale fino alla fine del racconto, dove si ha di nuovo un rallentamento quando il Drow racconta la sua “favola” alla protagonista, in accordo con l’atmosfera di forzata quiete e pace che avvolge la conclusione della tua storia. Hai uno stile fresco e interessante, che si accorda molto bene con la storia da te presentata e che non stanca né annoia mai. Il motivo per cui il punteggio nella voce non è pieno è dovuto semplicemente al fatto che, alcune rare volte, ho riscontrato delle lievi “cadute di stile”. Per farti un esempio di ciò che voglio dire: ” “Non dormire con le finestre aperte! A una certa ora della notte arriverà il Morbo e ti prenderà, ti entrerà nella gola e nei polmoni e stringerà per non lasciarti mai più andare!” e sparate del genere”, ecco, quel “e sparate del genere” è un’espressione molto colloquiale, che mal s’addice ai toni che usi nel resto della narrazione. Ho riscontrato queste “cadute di stile” anche in altre parti del testo, anche se ribadisco che sono molto rare, infatti il punteggio detratto è minimo. Per il resto, il tuo stile è davvero impeccabile.
Per quanto riguarda le descrizioni, ne usi di essenziali e mai ridondanti, ma molto efficaci. Aiutata dalla scelta dei termini e dall’immediatezza delle frasi, riesci a dipingere nel lettore immagini chiare di ciò che accade e a renderle quasi palpabili, tanto sono ben descritte. Il lettore si trova catturato nella tua storia e ad assistere alle scene: è tra la servitù nelle cucine, a cantare la filastrocca sulla Bisbetica di Sopra, è con Brigit nella Foresta Pietrificata, a perdersi negli occhi dorati del Drow ed è con Ballantyne a vedere sua moglie supplicarlo di aiutarla. Ti faccio davvero i complimenti per lo show, don’t tell utilizzato in maniera magistrale, e con il quale ci restituisci informazioni e introspezione dei personaggi pian piano, lasciandoci scoprire lentamente tutto ciò che c’è da sapere. Ottime anche le descrizioni dei luoghi in cui si svolgono le vicende: ponendo l’accento anche su altri sensi diversi dalla vista, sei riuscita a restituire un’immagine a tutto tondo degli ambienti, coinvolgendo il lettore. Ho soprattutto adorato il modo in cui hai reso la voce del Drow, accostandola sempre a fenomeni naturali per descriverla; parimenti, ho amato la descrizione fisica dell’Elfo Oscuro, misteriosa e sinistra quanto basta per renderlo affascinante. Hai fatto, in generale, davvero un ottimo lavoro, riuscendo a dare vita ai luoghi e ai personaggi della tua storia, rendendoli veri, vividi e palpabili. Complimenti!
Caratterizzazione personaggi: 10/10
I personaggi da te presentati sono tutti caratterizzati alla perfezione: da Brigit al grassoccio Felix, tutti hanno dei tratti distintivi ben delineati e un carattere che è facilmente intuibile. Questa è la riprova che non è necessario spendere pagine e pagine per caratterizzare un personaggio, ma, se si è abili come lo sei stata tu, lo si riesce a fare anche con poche ed efficaci pennellate.
I personaggi principali di questa vicenda sono tre: lord Ballantyne, Brigit e Helinor. Del primo, un ricco signorotto che si diletta a tradire la moglie con una delle sue serve, apprendiamo la malvagità pian piano, in un crescendo che lascia il lettore attonito. Si parte con l’inquadrare un personaggio borioso, egocentrico e vanitoso, a cui piace tradire la moglie e collezionare quadri di splendide donne nude; nel consumare i suoi amplessi è spesso violento e, benché sembra tenere a Brigit, in realtà il suo è un sentimento mosso dal desiderio di possesso e supremazia. Poi, solo verso la fine del racconto scopriamo quanto in realtà Ballantyne sia fosco e oscuro: ha attentato alla vita della sua prima moglie (morta poi fortunatamente per lei per cause naturali) e ha causato quella della seconda; tutte le splendide donne dipinte nei suoi quadri altri non sono che le mogli “collezionate” nei suoi viaggi, e che hanno avuto lo stesso triste destino di quelle del castello. Lord Ballantyne è un uomo corrotto nel profondo, con l’anima completamente divorata dall’oscurità (forse per indole, forse per via dell’accordo con il Drow, o entrambe), che non si fa scrupoli a uccidere Hector a sangue freddo, o a togliere la vita alla sua seconda moglie, sposata solamente per convenienza, o a tutte le altre donne che ha irretito: è ciò che l’accordo con Kalameet gli impone, ma lui non ha remore a compiere la sua parte del contratto, per quanto terribile essa sia. Anzi, è stato Ballantyne stesso a proporre per primo quest’accordo. Sembra esserci anche della bontà, in questo personaggio davvero affascinante: lo s’intuisce dai ricordi di Brigit, quando lui la consola nel cuore della notte, facendola addormentare con una canzone in una lingua sconosciuta, o quando le lascia volutamente un pezzo di torta, accortosi di quanto lei la desideri. Si può persino credere che provi per Brigit un qualche tipo d’amore, eppure tutto crolla nell’attimo in cui lui la sacrifica senza indugi a Kalameet, pur di salvarsi la vita. Hai creato un personaggio interessantissimo, oscuro ed estremamente malvagio, che non ho potuto non adorare.
Brigit è un personaggio che appare subito come semplice, docile e ubbidiente. È convinta di essere innamorata del padrone e di essere, in qualche modo, speciale per lui, dato che l’uomo le concede onori che sono preclusi a chiunque altro. Sopporta stoicamente i soprusi di Helinor e si comporta esattamente come la sua posizione richiede. Sembra in tutto e per tutto un’anima pura e candida, vittima della cattiveria di chi la circonda. Sorprendentemente e inaspettatamente, però, scopriamo che anche lei ha il suo lato oscuro, che esplode con quel rabbioso calcio dato al cucciolo di cane e che cresce per tutto il resto del racconto, fino a raggiungere il culmine quando Helinor la minaccia con il coltello. Anche Brigit, dunque, diviene vittima dell’oscurità e della malvagità di cui il castello è pregno, anche lei si lascia corrompere dal marcio di quel luogo e di Ballantyne. Quando scopre di essere incinta del lord, ne gode addirittura, perché crede di essere speciale e di poter prendere il posto di Helinor; si sente libera quando la padrona muore ed è contenta della sua dipartita, di una contentezza malata; è ammaliata e affascinata dal Drow, pur comprendendone la malvagità. Brigit è un personaggio contraddittorio, costantemente diviso tra l’oscurità che macchia la sua anima e la bontà che un tempo era totalizzante; è vittima degli eventi, ha paura della padrona prima e di Ballantyne poi, quando ne scopre la vera natura, ma non si mostra dissimile a loro, per i pensieri che fa e per i desideri che la animano. Anche con lei hai fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione e d’introspezione, anche grazie al fatto che la storia sia narrata dal suo punto di vista. Di nuovo, abbiamo un personaggio molto interessante, che ho adorato.
Abbiamo poi Helinor, la nostra Bisbetica di Sopra, una nobile con tutti i difetti che una ricca e viziata possa avere. Anche lei è malvagia, corrotta fin nel midollo, e non manca di riversare la sua cattiveria sulla servitù. Più il veleno la infetta, più lei diventa cattiva e ingiusta e folle. Ho sinceramente provato pena e pietà per questa donna, impazzita per il dolore della consapevolezza che l’uomo che ama non ricambia i suoi sentimenti e, anzi, la tradisce con Brigit, che non può quindi fare a meno di odiare profondamente. Anche lei è una vittima degli eventi, che comprende troppo tardi l’oscurità nascosta in Ballantyne, così come accade per Brigit: quell’uomo che Helinor tanto amava altri non è che un mostro, un mostro che ha causato la sua morte, un mostro a cui lei s’aggrappa fino alla fine, solo per morire consapevole che è lui il fattore scatenante. Nonostante la cattiveria, la boria e la violenza di questa donna, ho davvero provato empatia nei suoi confronti: sei stata molto brava a trasmettere la sua sofferenza e disperazione, la sua impotenza che non può che sfogare sulla serva. Hai reso benissimo la lenta distruzione fisica e psicologica di questo personaggio, tanto che si arriva a compatirne la sorte.
Il Drow è senz’altro il personaggio che mi è piaciuto di più tra tutti quelli da te presentati. Amo i Drow, quindi sei già partita avvantaggiata, ma ho letteralmente adorato la visione che ne hai dato tu. Non presenti il classico Drow di Dungeons&Dragons, ma ne proponi una rivisitazione ancora più oscura e crudele, erigendolo a essere potente e venefico, portatore di rovina e sventura e non solo: è lui addirittura la causa dell’apocalisse che ha colpito il mondo tempo addietro. Ci presenti l’essenza stessa della malvagità, e ce la presenti in una veste affascinante e intrigante: non si può non rimanere incantati dalla personalità di quest’essere, dalla sua voce mutevole e dal suo aspetto sfuggente, di cui sono evidenti solo gli occhi dorati, con quello sguardo sinistro e penetrante, ammaliante. Non si può non rimanere a bocca aperta dinanzi alla sua crudeltà, dinanzi alla sua efferatezza raccontata in quelle favole che poi favole non sono. Egli divora la purezza dei bambini, crea gli assassini, porta rovina, calamità e distruzione. È stato imprigionato dagli Sciamani, ma trova infine il modo di liberarsi e, per giunta, di nutrirsi, per ironia proprio con l’ultimo discendente di quella stirpe che lo ha intrappolato. E viene spontaneo domandarsi cosa accadrà ora che il male è stato nuovamente liberato, cosa ne sarà di Brigit e del bambino, cosa Kalameet deciderà di fare. Hai presentato una creatura che è il male stesso e che è riuscita a nutrirsi e a diffondere oscurità pur intrappolata, grazie all’accordo con Ballantyne: una creatura prigioniera, dunque, ma che in verità non lo è mai stata davvero. Ho amato visceralmente questo personaggio, mi ha inevitabilmente calamitata (per rimanere in tema) a lui, stregandomi. In ultimo, ho davvero molto apprezzato il fatto che tu abbia usato il nome Kalameet per lui: mi è piaciuto questo richiamo al pacchetto da te scelto, senza contare che hai adattato benissimo il nome alla creatura.
Ultima nota di lode anche alla servitù da te presentata, maldicente e chiacchierona e con una sottile cattiveria anch’essa. Ti rinnovo i complimenti per come sei riuscita a caratterizzare ogni servitore, pur nella sua breve comparsa, e per come lo hai integrato alla storia e al contesto, creando un ecosistema funzionante e coerente.
Trama e originalità: 9,5/10
Per quanto riguarda la trama, hai creato una vicenda davvero molto intrigante e coinvolgente, dove degli eventi ci viene inizialmente mostrata solo la superficie, per poi scendere lentamente nei particolari, facendoli scoprire pian piano al lettore, strategia che ha senz’altro contribuito a mantenere alta l’attenzione per tutta la storia e che ha mosso curiosità nello scoprire la verità celata dietro i fatti da te narrati. L’intreccio è sapientemente costruito e ogni avvenimento si collega agli altri in maniera coerente e naturale, senza forzature o buchi di trama. Si parte con un’idea e un quadro iniziale ben precisi, per poi vederseli smentire nel corso della storia, con dei plot twist davvero ben costruiti e congegnati. Complimenti anche per il modo in cui spieghi le varie cose: inserisci informazioni nei dialoghi o tra le righe della storia, rendendo chiare le situazioni pur non spiegandole esplicitamente, ma lasciando che sia il lettore a intuirle e a mettere insieme i pezzi, a fare congetture e ipotesi. La tecnica del narratore non onnisciente ha chiaramente aiutato in questo, poiché il lettore si trova sorpreso tanto quanto Brigit nel constatare e scoprire determinate verità. Unico appunto che ho da fare (e motivo per cui il punteggio della voce non è pieno) riguarda l’accordo tra Ballantyne e il Drow: essendo comunque un fatto importante ai fini della storia, avrei preferito che fosse un po’ più approfondito. Non è chiarissimo di che tipo di accordo si tratti: sappiamo che Ballantyne deve offrire la purezza delle anime delle donne a Kalameet, ma non è chiaro quale sia, invece, la parte di accordo del Drow. Che debba rimanere confinato nella Foresta Pietrificata è l’ipotesi più plausibile, ma viene smentita dal fatto che dice di esservi costretto da molto tempo, molto prima che Ballantyne facesse un accordo con lui. Quindi, questo punto rimane piuttosto oscuro, come rimane oscuro in che modo il lord abbia violato tale accordo: forse mettendo incinta Brigit, anche se lei non era stata ancora legata a Kalameet quand’è successo, perciò mi sento di escluderlo. Non ci sono, comunque, elementi sufficienti per sviluppare un’ipotesi plausibile. Un approfondimento maggiore riguardo questo patto, dunque, avrebbe reso più chiaro il tutto, ma è davvero l’unica cosa che “non va”.
Ho trovato la tua storia piuttosto originale: mi è piaciuta molto l’idea di questa creatura terrificante, imprigionata in una foresta per impedire che porti ancora morte e distruzione, ma che continua comunque a diffondere la sua venefica influenza proprio tramite qualcuno che è un diretto discendente di coloro che l’hanno intrappolata. Il tema della rivalità amorosa non è certamente nuovo, ma il contesto in cui lo hai inserito e il modo in cui lo hai trattato lo hanno reso peculiare e particolare. Originale soprattutto il finale, dove il male vince a man bassa: Kalameet è libero e ha nutrimento. Apprezzo sempre moltissimo le storie che non hanno un lieto fine, ma difficilmente se ne vedono in giro, e questo è un altro punto che ha contribuito a rendere la tua storia diversa da molte altre del genere. Sei stata abilissima, dunque, a utilizzare dei cliché del Fantasy, reinterpretandoli in chiave personale e facendoli tuoi, rendendoli innovativi. Una trama ben costruita, coinvolgente e per nulla scontata ha contribuito a rendere la tua storia innovativa.
Hai creato un racconto pienamente Dark fantasy, come testimonia il premio da te vinto. Gli elementi del genere sono tutti ampiamente presenti: la tua storia presenta un’atmosfera cupa e di terrore, dove il senso d’oppressione è costantemente presente; i tuoi personaggi sono foschi e tetri, dal primo all’ultimo, e l’ambientazione post-apocalittica ha contribuito a trasmettere la sensazione di decadenza. Ho gradito moltissimo anche il richiamo al gotico, presente in questo racconto, permeato di malvagità fino all’ultima riga. Davvero complimenti!
Utilizzo del pacchetto: 5/5
Il personaggio dell’assassino è stato usato appieno: Ballantyne ha ucciso un indefinito numero di donne e non si fa scrupoli a togliere la vita persino a sua moglie e al suo maggiordomo. Hai creato un assassino in piena regola, e della peggior specie: senza scrupoli, sensi di colpa o esitazioni. (+1)
Anche la rabbia è presente nel tuo racconto. Ho pensato un po’ se darti punteggio pieno per questa voce, perché il prompt non rappresenta il fulcro del racconto, ma alla fine ho optato per il sì, perché comunque sancisce quelli che sono i momenti e gli avvenimenti salienti della storia: Brigit è arrabbiata quando colpisce il cucciolo di cane e fugge poi nella foresta, incontrando Kalameet; Helinor è anche arrabbiata quando scopre i segreti di Ballantyne e cerca di uccidere Brigit; Ballantyne è arrabbiato quando Kalameet rompe il loro accordo. Per il fatto, quindi, che il prompt accompagni i momenti salienti della storia, l’ho ritenuto ben utilizzato. (+2)
L’oggetto da utilizzare era l’anello, e tu lo hai fatto magistralmente, facendolo comparire solo a fine storia, ma rendendolo il fulcro di tutto: è esso l’oggetto che lega le povere vittime sacrificali a Kalameet, è esso che ne segna l’infelice destino. Ho davvero apprezzato l’uso che ne hai fatto. (+1)
In teoria, dalla tua lista degli elementi del pacchetto usati, risulta che tu non abbia utilizzato la frase. Tuttavia, io l’ho ritrovata e identificata senza fatica nella tua storia (quindi non so se si tratti di una dimenticanza o meno): essa ha una forma un po’ diversa da quella del pacchetto, ma comunque è riconoscibilissima e il suo significato non è stato alterato, inoltre ho trovato che tu l’abbia inserita in maniera coerente nella storia, integrandola alla perfezione. Pertanto, ho deciso di assegnarti il punto anche per quest’elemento, anche perché, anche nel caso in cui ritenevi davvero di non averlo usato, questo punto in più non altera in alcun modo la tua posizione in classifica, che sarebbe rimasta la stessa anche se non te lo avessi assegnato. (+1)
Gradimento personale: 5/5
La tua storia mi è piaciuta davvero moltissimo. È davvero un’impresa ardua strapparmi il punteggio pieno in questa voce, perché ho gusti parecchio difficili, quindi questo è già di per sé un evidente indice di quanto io abbia apprezzato questo tuo scritto. Innanzitutto, adoro alla follia gli scenari apocalittici e post-apocalittici, quindi non ho potuto fare a meno di amare l’ambientazione da te proposta, anche se marginale rispetto al resto. Inoltre, hai creato una storia perfettamente Dark fantasy, di quelle che mi piacciono e che adoro leggere, con un finale negativo che pure apprezzo sempre tantissimo, quando è coerente con gli avvenimenti com’è stato nel tuo caso. Ho adorato tantissimo anche gli elementi gotici presenti nella storia e i personaggi che hai creato, foschi, crudeli e immorali, ognuno corrotto e marcio a modo suo. Non c’è stato davvero nessuno, tra i protagonisti da te proposti, che io non abbia adorato e questa è un’altra nota di merito, perché difficilmente mi vanno a genio le protagoniste femminili, e invece ho gradito molto sia Brigit che Helinor. Torno, infine, a spendere una parola sul Drow e a farti i complimenti per come hai reinterpretato questa creatura: lo so, risulto pleonastica, ma mi hai davvero incantata e affascinata, ed è stato lui l’elemento decisivo per il punteggio pieno nella voce.
Ho adorato tantissimo anche la filastrocca inserita nel racconto, molto divertente e musicale: mi sono ritrovata a canticchiarla anch’io.
La tua storia è godibilissima da leggere, intrigante e avvincente dalla prima all’ultima riga: mi ha tenuta letteralmente incollata allo schermo e mi ha trasportata nei luoghi da te creati. Mi sono completamente immersa nella tua narrazione e nelle vicende da te presentate. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, complimenti!
Punteggio totale: 38,9/40
Premio “Darkest fantasy”: questo premio ti è stato assegnato perché la tua è stata la storia con l’ambientazione più cupa e dark tra quelle che hanno partecipato a questo concorso. Atmosfera cupa e tetra, elementi dell’horror, presenza di uno scenario oscuro, fosco, persistente senso di paura e orrore, nonché personaggi tormentati, malvagi e immorali sono ampiamente presenti in questo tuo scritto, rendendolo a tutti gli effetti un componimento Dark fantasy di tutto rispetto, accompagnato da elementi gotici che non hanno fatto altro che accentuare l’aspetto macabro della vicenda da te presentata. |