Recensioni per
Undercover
di Izumi V
Allora. Ho appena finito di leggere a questa storia. |
Ciao cara! Finalmente riesco a recensire anche questa seconda parte! |
Rieccomi^^ |
Ciao cara! Scusa il ritardo, ho letto il capitolo giorni fa ma non sono riuscita a lasciarti prima una recensione. |
Ciao cara^^ |
Ciao, per fortuna il secondo capitolo l'ho letto praticamente subito anche perché non potevo proprio aspettare. Volevo assolutamente sapere come andava a finire tra John e Sherlock e beh, meglio di così... |
Cercherò di andare in ordine, già sai che non ce la farò ma vabbè ci provo. |
Ciao, come primissima cosa chiedo perdono per il ritardo immondo con cui arrivo a lasciarti una recensione. Ho ovviamente notato subito la tua storia, ma non ho avuto proprio il tempo di leggerla. Per fortuna ci sono riuscita stamattina perché ci tenevo davvero tanto a farlo, avevo già adocchiato il prompt quando è stata caricata nel gruppo Johnlock e devo dirti che mi ha attirata tantissimo fin da subito. E la ragione principale sono sicuramente i libri e Sherlock calato in un contesto in cui deve usarne molti. Ti dico che io avevo in mente una storia di questo genere da tipo due secoli e mezzo, storia di cui ho abbozzato soltanto il titolo e che ho dimenticato là nel mio computer. Mi fa piacere invece leggerne una, perché è un tema che non si nota spesso nelle fanfiction. Nemmeno sotto forma di universo alternativo. La particolarità del prompt che hai scelto sta soprattutto nel fatto che Sherlock, pur facendo il libraio (o "mercante di libri" come è stato chiamato e con una definizione meravigliosa), resta comunque lo Sherlock Holmes che conosciamo ovvero il consulente investigativo. E il lavoro alla libreria è una copertura. Quindi non ci troviamo dentro a un universo completamente stravolto. Si tratta di uno molto simile a quello della serie, Sherlock fa il consulente investigativo e John fa il medico, o almeno... studia per diventarlo. Quindi è tutto identico. La differenza sta nel fatto che Sherlock e John si incontrano in questo momento della storia ed è questo è l'elemento a rendere tutto quanto diverso. A rendere il tuo universo particolare. Molto interessante anche il fatto che sfiori l'ambiente universitario, ma senza parlarcene in maniera approfondita. Non è una unilock, per intenderci. E questo mi è piaciuto davvero tantissimo perché vai ad analizzare un periodo della storia di Sherlock e John che non viene approfondito troppo nelle fanfiction, anzi praticamente mai. Ovvero l'immediato periodo post-universitario. Sherlock è ancora molto giovane qui, si presume che abbia finito da poco l'università e che abbia deciso da relativamente poco tempo di fare questo mestiere strano, particolare e soprattutto potenzialmente pericoloso. Anche John non è lo stesso delle unilock, qui ha già iniziato il tirocinio, si è già calato nell'ambiente della medicina e soprattutto non viene menzionato mai l'esercito, quindi presumo che non si sia ancora arruolato (e che non penserà mai di farlo). Ebbene, sono due Sherlock e John ancora agli albori sia della loro professione che della loro vita. Eppure sono loro al cento per cento. Da un lato abbiamo Sherlock, alle prese con una vita lavorativa che vuole disperatamente e nella quale cerca di inserirsi. Uno Sherlock che sa di essere tenuto d'occhio dall'ingombrante fratello maggiore, il quale sta facendo di tutto pur di tenerlo buono. O almeno, questa è l'impressione che ho avuto stando alle parole di Sherlock e a come interagisce con Mycroft. Da come ne parla pare quasi che Mycroft gli abbia affidato un caso facile, nel quale può sfogare tutti i suoi desideri investigativi senza però correre troppi rischi. Questo sarebbe molto da Mycroft in effetti. Sherlock sembra invece più desideroso di fare di testa propria, è caparbio e molto determinato nello svolgere un ruolo attivo in questo arresto. E questo mi è piaciuto, così come ho adorato davvero quelle piccole ingenuità date sicuramente dall'inesperienza. Mi è piaciuto il fatto che Sherlock non avesse pensato a un travestimento, a un abbigliamento credibile. Sappiamo che in realtà lui ha un pallino per i mascheramenti, d'altronde Sherlock Holmes e i travestimenti sono canonici dall'ottocento. Eppure qui, il tuo Sherlock non ci pensa. E se ne rende conto tramite le parole di un attento John. Anche se magari non tutti possono farci caso e sicuramente non è una cosa da molto (perfettamente giustificabile), però è un particolare a cui lui non aveva pensato vuoi per disattenzione oppure, come dicevo anche sopra, per una leggerezza commessa a causa dell'inesperienza. Questo è uno Sherlock giovane, al suo primo caso ufficiale che già deve tenere a bada un fratello ingombrante e probabilmente anche petulante, ma è uno Sherlock anche che ferve alla prospettiva di entrare in azione e che non può farlo, che resta bloccato tra i libri, ad annoiarsi. E quindi forse molto smanioso di fare, ma al tempo stesso poco concentrato su tutti i dettagli. La frenesia tipica dei vent'anni, qui l'ho vista tutta. Insomma, mi è piaciuto il suo essere imperfetto in questo senso e soprattutto la maniera in cui ce lo hai raccontato. In realtà la serie ci mostra che anche Sherlock Holmes sbaglia, e John ci scherza sopra eccome con i suoi articoli per il blog. Ed effettivamente qui non ha sbagliato, ma Sherlock è un professionista e da stesso predente il cento per cento, il massimo assoluto. Scommetto che un po' gli brucia l'idea d'essere stato colto in fallo, oltre che scoperto ma a questo ci arrivo dopo. Insomma, quello che ho visto ritratto qui è uno Sherlock estremamente convincente. Brava! |
Bene , prendiamo tutti un bel respiro e calmiamoci... |