Recensioni per
Everybody hurts
di MissAdler

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/12/19, ore 13:42

Ciao MissAdler, sono qui per lo scambio a catena e devo dire che sono proprio felice di avere occasione finalmente di leggere qualcosa di tuo, dato che ho adocchiato il tuo profilo da un po'. Ho scelto questa storia perchè era la più recente autoconclusiva, anche se le long (specialmente la Martin/Benedict) mi hanno incuriosita molto! Questa Oneshot è breve ed è di carattere principalmente introspettivo, ma l'ho apprezzata molto perchè in poco sei riuscita a creare una bellissima indagine psicologica di John e della sua visione di Sherlock: un uomo geniale ma anche fragile, che ha conosciuto tanti dolori, ha avuto pochi amici e che ha scelto per molti anni la solitudine come rifugio. Sherlock compare poco, in maniera indiretta, ma mi è sembrato comunque molto simile alla versione della serie. Anche lo stile mi è piaciuto molto, ha un taglio incisivo che ben si sposa con l'introspezione. In particolare, devo dire che mi ha colpito questo piccolo passaggio all'interno di un periodo "dedurre gli ultimi residui della mia depressione" : hai espresso benissimo con questo accostamento di parole la logica e l'emozione, mondi separati che forse Sherlock riesce a tenere, malsanamente, insieme. Perchè dedurre non è il termine che viene in mente pensando a qualcosa come la depressione che richiede invece empatia, eppure espresso in questo modo, pensando al personaggio che compie l'azione, è una frase perfetta. In sintesi, il loro rapporto è stato costruito davvero bene, la canzone scelta ci sta molto bene, e lo stile è molto piacevole. Spero di leggere presto altro di tuo. Alla prossima!

Recensore Junior
01/12/19, ore 00:07

Ciao, sono Mary! Sono qui per l'ABC delle recensioni. Sinceramente non avevo mai letto qualcosa di tuo, ma sono molto contenta di averlo fatto, perché la song-fic mi è piaciuta moltissimo! Ti confido che non conosco bene il fandom,però, da ciò che hai abilmente scritto, posso dedurre quanto questi personaggi siano ricchi di spessore emotivo e di una grande profondità caratteriale. Mi sono informata un po' sui fatti di Eurus e sicuramente posso affermare che questi avvenimenti abbiano avuto un impatto devastante sul protagonista, nonostante lui cerchi di nasconderlo, al fine di non impazzire. È anche vero affermare che Sherlock si imponga in ogni modo di dimostrarsi molto forte davanti alle avversità, infatti, perdona sua sorella e le promette che starà con lei. John, che lo conosce molto bene sa che, anche se il detective ha un animo puro, è comunque rimasto distrutto dalla situazione ed ha bisogno di tanto sostegno emotivo. Se non lo riceverà si chiuderà per sempre nel suo immenso dolore e cadrà in un profondo baratro da cui non potrà fuggire. John, con estrema dignità e rispetto, gli offre una spalla su cui piangere e Sherlock, senza vergogna, accetta di essere aiutato e si lascia andare, probabilmente perché ha davvero bisogno di tutto l'appoggio possibile. Il tuo modo di scrivere è elegante e ricercato, però racconti la storia con grande spontaneità. Inoltre, le varie fasi del testo sono decisamente scorrevoli, in quanto nella tua fanfiction si percepiscono sempre sia il dolore del detective che l'amore che John prova per quest'ultimo. L'ambientazione esprime benissimo i sentimenti che fanno da padroni in ogni riga di questa storia, ovvero la sofferenza e la disperazione. Ciò che però, sembra riportare il tutto su un piano più positivo è l'affetto incondizionato di John, il quale non può rimanere con le mani in mano e allora dona tutto il supporto di cui è capace, porgendo la mano al detective per accompagnarlo lungo il difficile cammino dell'elaborazione del problema, al fine di far ritornare Sherlock ad essere di nuovo se stesso. Questa Storia è davvero toccante e romantica per certi versi, in quanto ci fa davvero capire quanto chi ama sia disposto a sacrificarsi per l'altro, anche se solo in senso metaforico. Ottimo lavoro! A presto, Mary.

Recensore Junior
19/11/19, ore 13:49

Ciao! Eccomi qui per lo scambio del Giardino!
Ho trovato questa OS davvero ben scritta e pensata. Hai avuto un'introspezione a mio avviso molto corrente di John, che ho reputato molto dolce e attento nei confronti di Sherlock.
Quest'ultimo lo troviamo fragile e scosso, finalmente nella sua dimensione umana, non più vittima del proprio ego e del complesso di Dio, e credo che sia stata un'evoluzione logica del personaggio che personalmente ho amato. Brava, brava, brava.
Alla prossima!

Recensore Junior
04/11/19, ore 16:18

Come sempre il tuo modo di scrivere trasmette tantissime emozioni, questa storia è molto toccante, mi è piaciuta,complimenti!
un abbraccio ❤️

Recensore Master
25/10/19, ore 16:27

Ciao cara, eccomi finalmente!
Secondo te potevo forse lasciarmi sfuggire questa perla, accompagnata niente di meno che dalle parole di De André, cantautore che entrambe amiamo alla follia? Non che non potevo. E direi che ho fatto bene, perché naturalmente la song-fic mi è piaciuta moltissimo!
Quello di Sherlock è forse uno dei fandom più complessi in cui mi sia mai imbattuta, i personaggi hanno una profondità incredibile, sono ricchi di sfaccettature e io invidio tantissimo chi, come te, riesce a scriverne con tanta naturalezza.
La vicenda di Eurus è straziante, e sono perfettamente d’accordo con te nel pensare che le conseguenze su Sherlock siano assai più gravi di quanto egli stesso abbia mostrato. In fondo il nostro detective aveva rimosso tutto quanto per proteggersi, per non impazzire davanti ad una realtà talmente orribile che avrebbe portato sull’orlo della follia chiunque. E ora che tutto è tornato allo scoperto, ci sono molti cocci da rimettere insieme – nonostante la straordinaria forza dimostrata da Sherlock (ha ragione John, Sherlock è troppo puro e prezioso per questo mondo!), nel perdonare la sorella, nel prometterle che sarebbe tornato da lei. John, che ha imparato a conoscere il cuore di Sherlock ancora più del suo (passaggio che ho adorato in particolar modo, ci tengo a sottolinearlo) sa però che dentro l’uomo è distrutto, soffre tremendamente e se qualcuno non corre in suo soccorso rischia di smarrirsi inesorabilmente all’interno di se stesso, soffocando nel suo stesso dolore. John gli si avvicina cauto, gli offre tutto il suo appoggio con spontaneità e Sherlock non può fare a meno di abbandonarsi ad esso: per una volta Sherlock si lascia andare, permettendo all’uomo che ama di entrare nella sua sofferenza e di farla sua, perché i fardelli non scompaiono da un istante all’altro, ma pesano meno quando si è in due a sorreggerli.
Amo in modo viscerale il tuo stile, così poetico e raffinato, e allo stesso tempo naturale al punto da farmi credere di essere davvero nella mente di John. Un uomo come non mai innamorato, e scioglie veramente il cuore il modo in cui, ancora una volta, si preoccupa per Sherlock e mette il suo benessere sopra qualsiasi altra cosa.
L’ambiente circostante sembra richiamare perfettamente lo struggimento e la malinconia che pervade l’intera narrazione. Il cielo è cupo e privo di stelle, tanto che, per un momento, si è quasi portati a credere che ogni luce sia sparita dal mondo. John però non può accettare di vedere Sherlock spegnersi, non può rimanere fermo senza fare niente, e allora gli offre se stesso, e il suo sostegno incondizionato, e quando le loro mani finalmente si incontrano le cose paiono aggiustarsi, almeno un pochettino. È un inizio, un nuovo inizio, per loro due.
Cos’altro posso aggiungere? Storia bellissima mia cara, sono veramente, veramente felice di averla letta <3
Un bacione e a presto :**

padme

Nuovo recensore
16/10/19, ore 19:09

Ciao! Non sono solita lasciare recensioni, o almeno da un bel po' di anni non ne lascio, semplicemente per paura di essere banale. Ma vorrei ricominciare.
Seguo le tue storie da un po' di tempo e mi piace tantissimo leggerle: adoro il tuo modo di scrivere, la profondità, la ricchezza di particolari, a tratti molto poetico ma allo stesso tempo anche concreto, mai banale e mai noioso, sempre coinvolgente. Anche in questo caso, ho ritrovato tutte queste cose, ma questa volta, non so perché, mi sono sentita di recensire. 
Forse perché sono entrata in questo testo più di quanto mi aspettassi, mi ha veramente toccato il cuore: ho trovato uno Sherlock fragile, attraverso gli occhi di John, perfettamente caratterizzato, è lui sotto il peso di tutto ciò che è successo e di tutte le fragilità che sono venute fuori. Riesco benissimo a immaginare la voce flebile di Sherlock, senza parole, esausto, così come tutto il dolore di John che non sa come fare per aiutarlo anche se vorrebbe disperatamente farlo. E poi la richiesta finale, sussurrata. Una OS dolcissima e delicata. 
Ho adorato questo testo e ti ringrazio per averlo scritto, penso che la rileggerò molte altre volte.

Vale

Recensore Master
15/10/19, ore 21:09

Ciao, sono decisamente imperdonabile. Tu mi hai dedicato questa bellissima storia e io soltanto adesso ho avuto modo di leggerla. L'altro giorno quando me l'hai passata in chat sapevo che era meglio leggerla quando ero dell'umore giusto, per poterla apprezzare al meglio, poi ieri ho notato che avevi deciso di pubblicarla, e di questo ne sono doppiamente contenta, e quindi ho aspettato pensando di lasciarti una recensione. Comunque sono in ritardo e mi dispiace immensamente. Sono felice anzitutto che tu abbia dedicato a me questa storia stupenda, triste e meravigliosa. Sono felice perché è sempre bello quando ti dedicano qualcosa, ma lo è ancora di più quando questo "qualcosa" è di valore. Quindi grazie infinite per questo gesto, l'ho apprezzato tantissimo.

Per quel che riguarda la storia in sé. Dunque, la canzone che hai scelto è stupenda e già ti dà un punto base di partenza molto elevato. Ottima scelta, e poi DeAndrè dà alle storie un tocco particolare. In passato è capitato anche a me di usarlo, a questa storia dà un'atmosfera ancora più triste e soffocante, ma con un finale felice. Questo non me lo aspettavo, non del tutto almeno e infatti in parte le mie previsioni si sono avverate. Nel senso che il finale è comunque triste, non può essere pienamente felice. Il contesto non te lo permette e se lo avessi creato sarebbe stato molto forzato. Non può esserlo perché ad aleggiare nell'aria c'è ancora la morte di Mary e il senso di inadeguatezza di John, che oltre a sentirsi "fallito" come padre e marito, si sente inadatto ad aiutare Sherlock. E poi c'è ovviamente la faccenda di Eurus che è appena finita e il fatto che Sherlock sia venuto a conoscenza da poco di una verità sconvolgente. Avere una sorella che ha ucciso il tuo migliore amico non è da tutti e Sherlock in tutto questo deve sopportare anche il fatto che suo fratello gli ha mentito, che i suoi genitori hanno fatto altrettanto e soprattutto che casa sua è esplosa e che tecnicamente non ha più una casa. Eppure, in tutto questo che è un dramma vero e proprio, John e Sherlock trovano la forza di affrontare le avversità. Incredibilmente è John a fare il primo passo, lui che mai ne ha fatti e che si sente ancora inadeguato, si muove verso questo Sherlock distrutto dal dolore e tanto da sembrare apatico e cerca di aiutarlo. Come dicevo, il finale non è pienamente felice, ma una speranza la lascia. Quella dell'apertura, su tutto. John e Sherlock ricostruiranno tutto insieme giorno dopo giorno, il 221b, il loro rapporto... e sarà tutto ancora meglio di come lo è stato in passato. Di questo io ne sono sicurissima anche perché lo abbiamo persino visto in quello scorcio di futuro alla fine di The Final Problem.

Hai affrontato un momento delicatissimo della trama del telefilm, che ho visto affrontato di rado nelle fanfiction e lo hai fatto con la delicatezza che ti contraddistingue. Una storia molto emozionale e stupenda. Complimenti.
Koa

Recensore Master
15/10/19, ore 18:52

Ho riascoltato il brano di De André che non ricordavo bene, visto che ci avverti che questa tua ff è una “song-fic”, per cogliere meglio il senso di ciò che hai scritto. Ci sono tanta malinconia, un soffocante senso di sconfitta e disincanto, certo, ma anche un barlume di speranza in una pace ritrovata che s'affaccia timidamente alla realtà. Questo, secondo me, s'intreccia al tuo racconto che procede guidato dal POV di Watson.
La trama, poi, è davvero originale; cogli, infatti, degli attimi che solitamente sono stati poco oggetto di riflessione nel mare grande del fandom. Sì, perché il post Eurus, in genere, è ritratto come una liberazione dai fantasmi del passato, una spinta energica, senza pensieri, verso
l'espressione della Johnlock o comunque di una ritrovata libertà dalle catene di ciò che è stato.
Anche perché Mary non c’è più e Sh ha affrontato le inquietanti ombre che hanno segnato la sua infanzia e quindi la sua vita. La piccola Rosie, qui, è citata solo indirettamente, attraverso i suoi giocattoli, e ciò mi è piaciuto perché la storia riguarda solo ed esclusivamente John e Sh, ne hai focalizzato un particolare momento, solo loro.
Qui, il traguardo di un trovarsi in due senza più ostacoli o fraintendimenti, è ancora velato, nascosto da lacrime e attesa, ma c'é.
E tu, scusa se salto momentaneamente alla conclusione del tuo brano, lo ritrai nella splendida e delicata immagine finale di uno Sh, vinto e svuotato dal dolore, che regala a John un inaspettato, fugace sorriso. Fai diventare quegli occhi, che prima erano “carichi d’acqua” e di dolore, luminosi come "spicchi di sole" e fai spuntare una rassicurante espressione in cui si può leggere una prossima serenità di Sh che, ora, sa con certezza che non sarà più solo.
La strada è lunga, certo, anche perché le ombre e le ferite del passato non stanno dilaniando solo il consulting ma soffocano pure John ("...della mia depressione, del mio alcolismo disperato...").
Questo che hai scritto è un’ennesima riprova della tua capacità di leggere e di rappresentare il sentire umano, senza banalità, con il carico di vita che ognuno si porta sulle spalle, con il perenne desiderio di sentirsi felici.
Ed il tuo John ed il tuo Sh sono due figure che rispecchiano perfettamente il tuo parlare, con il cuore, al cuore di chi legge, grazie anche all’intermediazione di una lingua scritta che, per chi non ama, come me, le cose urlate o superficiali, tanto meno se peccano di strutture linguistiche raffazzonate, ha la stessa intensità di una carezza.
Un esempio di quello che ho appena scritto è la descrizione puntuale, e quasi sussurrata dei gesti, degli sguardi con cui John coglie ogni respiro di Sh, sin dal loro viaggio in elicottero che li porta via dall’infernale Sherrinford. Le frasi si susseguono seguendo il ritmo dei suoi pensieri, molto simile al pulsare del suo cuore, che ci rivelano chiaramente come, ormai, in lui ci sia la solida consapevolezza che loro due non saranno più lontani l’uno dall’altro.
Tra le tante, mi è piaciuta molto quell’immagine in cui John, che a stento frena l’impulso di colmare, fisicamente ed in modo irruento, la distanza in cui Holmes sembra essersi perso, stringe forte gli occhi e gli sembra di vedere una miriade di stelle.
Ma sa benissimo che è un’illusione e la realtà non è più illuminata dai veri astri. Sh non brilla più, il vento dell’Est l’ha offuscato e spento. A proposito di come hai caratterizzato i personaggi, entrambi sono decisamente IC, con il loro modo di essere e, anche se non abbiamo visto concretamente, nelle Serie dei Mofftiss, uno Sh che fa queste cose, sicuramente il tuo è perfettamente coerente con la figura dolente e “spiegazzata” che ha dominato la S4. Il modo in cui si comporta qui, è davvero implicito in quell’uomo vinto, ma che ha conquistato una nuova umanità, che abbraccia John in TLD.
Tiriamo un sospiro di sollievo alla domanda (“…Puoi restare qui?”) che il consulting rivolge, forse in modo inaspettato, al suo “conduttore di luce” del quale tu metti in risalto la determinazione a non lasciare più che la vita li separi.
Un pezzo, questa tua ff, ben scritto, che arriva dritto a ciò che non sarebbe un vantaggio provare (“Caring is not an advantage”) ma che, tenuto fuori da noi, porterebbe ad un deserto allucinante.
Bravissima.

Recensore Master
15/10/19, ore 17:44

Ciao cara^^
Complimenti davvero, questa storia è intensissima, estremamente toccante. Come sempre scrivi meravigliosamente. Sei riuscita a commovuore in un racconto breve e non è da tutti. Hai scelto il post TFP (un post temporalmente molto vicino al finale della serie il che è molto insolito nella ff) e hai rimesso ordine, pretendo dallo sconvolgimento emotivo di Sherlock e da quel "loro" che può superare ogni ostacolo. Il protagonista di BBC Sherlock, non è Sherlock, ma sono John e Sherlock. La tua ff verge su questo e lo hai fatto con estrema delicatezza, senza affrettare nulla, senza esagerare. Davvero bravissima.
Baci baci,
Béa