Sai, avevo proprio bisogno di questa storia. E così per prima cosa ti ringrazio della dedica, questa nuova storia è un regalo al fandom e a tutte noi che abbiamo sempre creduto in questa ship.
Perché la Trilijah è una di quelle storie che non finisce mai, e anche in quello sta il suo fascino. Ho provato la sensazione che provo sempre quando nel mio rewatch arrivo alla stagione 3. Sì, la 1 è bella, la 2 è appassionante, ma niente di tutto ciò sarebbe accaduto senza la 3. Senza Tristan. E questo è ancora più evidente nella tua storia. Seguiamo le vicende dei fratelli Mikaelson, di Freya e Vincent… ma tutti ci chiediamo: dov’è Tristan? Se lo chiede il tuo Elijah, che è cambiato così tanto e sempre in meglio. Non oso pensare cosa sarebbe accaduto se Tristan lo avesse lasciato solo nel salone qualche anno prima… Ma i “nostri ragazzi” sono cresciuti in una manciata d’anni più che in tutti i secoli precedenti. Perché l’hanno fatto insieme. Elijah non si arrabbia ma si preoccupa per il suo piccolo Conte. E lui, il divo che si fa attendere, sta in realtà mettendo in scena la più bella commedia d’amore: poiché al termine di tanti pensieri tormentati, ha deciso di concedere quel perdono che solo lui può dare. Quello che non fa riferimento al dolore fisico, ma alla mancanza di fiducia. Ecco, il peccato più grave, quello di aver scelto Lucien, viene infine perdonato. Elijah stenta a crederci ma noi lo sappiamo bene. Perché era la stella polare che ci guidava. In un momento delle puntate future Klaus dirà proprio questo: che Elijah è la stella che lo guida. Ebbene, per guidare lo stesso Elijah noi abbiamo scelto Tristan. Apparentemente capriccioso e intermittente come la luce di una stella, ma in realtà ben saldo nei suoi propositi.
Non so dirti quanto tutto questo mi abbia emozionata, poiché proprio in questi giorni mi sono decisa a ricopiare (lentamente, com’è mio solito) una delle storie del crossover con Legacies. E mi rendo conto, senza stupirmi, che una delle chiavi è proprio la fiducia. Non è un caso, poiché la fiducia reciproca è sempre stato il cardine e il fine ultimo delle tue storie. Ricordo bene la rabbia che provavi verso Lucien, e la frustrazione nel vedere che tutti quegli errori avrebbero portato i Mikaelson alla rovina. Hai centrato davvero il punto, ma salvando ovviamente il lieto fine. Dando ai nostri ragazzi una Casa vera, che non è fatta di mura.
E qui voglio aggiungere, per concludere questo lungo commento, che è una qualità specifica delle tue storie: chi le legge si sente a casa, perché i tuoi personaggi lo sono. È un senso di conforto, di appartenenza, che avvolge e permette al lettore di sognare. È una qualità fuori dal comune, che mi fa venire voglia di shippare e condividere, e anche di questo non ti ringrazierò mai abbastanza.
Un abbraccio, alla prossima |