Eccomi, carissima!
Ho aspettato un po' per leggere perché volevo approcciarmi a questa storia con la giusta disposizione d'animo, e finalmente sono riuscita a prendermi un po' di tempo per apprezzarla come si deve.
Conoscendo i personaggi e la storia madre, non posso che farti i complimenti per la resa. Qui abbiamo due uomini rudi, temprati dalle battaglie, ma che - chi per una ragione, chi per l'altra - non riescono a scendere a patti con la perdita di un ufficiale stimato come Weber.
Alla fine Schultz riesce in un certo senso a farsene una ragione, cercando di consolare il subalterno. Mi è piaciuta molto la conversazione tra loro, e sono d'accordo con quanto dice il capitano su Weber. È un po' un epilogo, un'appendice, un "missing moment", che in un certo senso tira le fila di "Perdizione" e fornisce, a posteriori, un'interpretazione "dall'esterno" su quanto successo in quella cella. Weber non ha perso il rispetto dei suoi commilitoni, che anche se non riescono a spiegarsi il motivo della sua dipartita, continuano a ricordarlo come l'ufficiale che tutti hanno imparato a stimare.
La scena finale, con lui che accarezza i capelli di Hofmann, è davvero dolcissima.
E, dulcis in fundo, menzione d'onore per Sajer e per il titolo, che trovo molto azzeccato^^
Complimenti, davvero una bellissima storia (e un bellissimo omaggio a una delle mie storie preferite su questo sito)! (Recensione modificata il 22/11/2019 - 02:54 pm) |