Recensioni per
Ancora una notte, ancora una vita.
di Morghana

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/12/19, ore 16:12

Ehi, bella signora, eccomi qua. Con un ritardo mostruoso, ma eccomi.
Intanto posso solo ringraziarti per aver scritto questa storia, perché per me significa che la mia, "Solo per una notte", ti aveva colpita assai. Come è stato per "Con gli occhi di Lisa", hai saputo creare un seguito davvero accattivante e plausibile.  Ancora Grazie! 😘
 
E veniamo qui:
La prima parte mi ha fatta, a tratti, un po' sorridere amaro. Sanshiro che ipotizza due o tre motivi per i quali Midori è diventata distante e lo rifiuta. Nessuno dei quali è quello giusto, ovviamente. Ma lui, non sapendo, non può immaginare... povero bietolo. 
 
E poi, ve' che coincidenza, sulla spiaggia incontra Pete. Che, poveretto, cerca di svicolare perché non saprebbe davvero cosa dirgli... e Sanshiro se ne accorge. Quello "Stavolta ti credo solo a metà", la dice lunga...
 
I pensieri successivi di Pete, poi, riprendono, ovviamente, ciò che è accaduto nella mia shot. Posso dire che li hai resi benissimo, io non avrei saputo descriverli meglio! Pete ama Midori più di prima, se possibile, ma il suo autocontrollo e senso del dovere sono davvero, sempre, i suoi, insieme al pensiero di salvaguardare la reputazione della ragazza.
Però mi è piaciuto che tu gli abbia fatto pensare: "A momenti mi dimentico anche del mio stesso compleanno" come succede non nella shot, ma nella mia long. Accidenti che memoria, cara! :D
Ed ecco che entra in scena il “tuo”! Ovvero Sakon l’ingegnere, a cui è capitato di essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato. O forse il posto giusto al momento giusto, perché se non avesse saputo, se non avesse visto Midori uscire dalla stanza di Pete, forse non sarebbe stato nella malizia e non sarebbe stato in grado di prevenire e sventare una mezza tragedia, visto che Sanshiro, quando Midori gli racconta tutto, per poco non mi ammazza il “mio”, ovvero Pete.
Sakon, comunque, non è solo superintelligente, ma anche molto, molto sensibile. Perché già ai tempi in cui Pete e Midori si erano conosciuti, aveva visto scoccare una scintilla, nella quale la ragazza però non aveva creduto. Aveva pensato di… non essere abbastanza per lui? Che lui non potesse amarla? (Uhmm, ciò mi ricorda qualcosa…😉) E questa tua idea, che tra loro fosse scattato qualcosa già allora, mi è piaciuto molto.

Comunque sia, Sakon è quello che in qualche modo risolve la situation, o almeno aiuta ‘sti due disperati a fare chiarezza in sé stessi, senza per questo sbandierare ai quattro venti i sentimenti di un altro. Una delicatezza che ci vedo, in lui!

A Sanshiro non resta che rassegnarsi, mentre Sakon fa la parte del fratello maggiore con Midori, tentando di convincerla a parlare con Pete. Perché ‘sti due zucconi, in un bell’alternarsi dei POV, scopriamo che hanno entrambi lo stesso timore: che per l’altro, quella trascorsa un mese prima, sia stata solo una notte di sesso, uno sfogo da attrazione fisica e fine.
Il momento in cui Midori ricorda come ha reso edotto Sanshiro di essere munito di escrescenze modello alce gigante del Canada (scusa se scherzo ancora su ‘sta cosa, lo sai che son scema e devo sempre sdrammatizzare un po’…) è stato comunque piuttosto forte, mi ha emozionata molto, sappilo. E ho anche empatizzato con lui, un po’, porello.

E poi non sapevo se ridere o incazzarmi, quando mi sono ritrovata a leggere che Pete, quando lei gli dice di non amare Sanshiro perché ama un altro, crede che sia davvero “un altro”, e non capisce di essere lui, invece!
Faccio per chiederti chi sia questo incommensurabile idiota che non ti vuole”, qui, giuro mi sarei capottata!!!
Ma… santo cielo, beata bietolaggine, anche te Pete, allora? Cosa c’è un’epidemia??? Sì, sei un incommensurabile idiota, davvero!  :D
 
E finalmente, dopo un altro po’ di equivoci, di detti e non detti, di esortazioni a parlare e tira e molla (che sono un po’ tipici tuoi, e che mi fanno stare lì davanti allo schermo come un’allocca, a incitarli “E dai, diglielo, per la miseria, e dai, cosa aspetti, parla, scemo/a!”  che però mi piacciono, eh?) finalmente le fatidiche parole escono, e questa coppia riesce a trovare un po’ di pace e di felicità.

Mi è piaciuto anche come hai infilato molto bene i riferimenti a frasi della mia storia, tipo Midori che pronuncia il nome di Pete con un’intonazione che gli ricorda quella di quella notte; o Pete che ricorda di averla vista abbracciata a Sanshiro e ha creduto così che tutto fosse tornato come prima; o Sakon che finisce per dire a Sanshiro ciò che di là aveva detto a Pete, sull’esserci senz’altro una donna anche per lui.
E a proposito di Sakon, anche tu finisci per appioppare il finale di questa bella storia al tuo preferito, come io ho fatto in “Con gli occhi di Lisa”, affidandola a Pete. Le sue riflessioni conclusive, quando li becca a baciarsi e lui se la fila di nascosto, sono più che ragionevoli, e vedere che almeno per Pete e Midori è finito tutto bene, riesce a fargli accettare il sacrificio della sua Lisa in modo più sereno, e anzi a prendere il suo ricordo (di una Lisa sorridente) come una esortazione per affrontare più a cuor leggero il futuro che li attende, ora che la guerra è finita.

Arrivo in fondo, che se no scrivo nemmeno una shot, ma una long…
Ottimo lavoro, Mirellina, di nuovo grazie di aver scritto questa bella storia: sono orgogliosa che sia stata la mia shot a ispirartela, e ammiro chi come te, riesce a trovare spunto da idee altrui. Sai che io ti presto sempre volentieri i miei deliri, perché so che tu ne fai un buon uso, (anzi, più che buono, eccelso!) e li tratti ben più che bene! E per me è una soddisfazione!
Ciao, amica mia, a prestissimo!
Ti abbraccio tanto!
Briz *.*