Recensioni per
L'alba dentro l'imbrunire
di ValeS96

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/12/19, ore 00:31

Certo, questa drabble è la naturale risposta alla precedente “Resta” che si chiude con l’accorata richiesta di Sh affinchè il suo “conduttore di luce” non scompaia dal suo cuore e dai suoi occhi all’arrivo dell’alba.
Nelle parole che fai pronunciare a John, c’è la spiegazione a quello che lo sembra soffocare quando l’alba schiarisce il cielo. Anzi, concentri tutto in un unico termine: “paura”. Paura di non essere all’altezza della situazione di una coppia così particolare, in cui la sintonia si è accesa da subito, a partire dal loro primo incontro al Barts…paura di scoprire che, ciò che prova per Sh, non sia ricambiato, dunque, paura di soffrire di fronte ad una realtà che potrebbe diventare devastante, cruda e ineluttabile…paura della luce, che una sua scelta chiara ed espressa, potrebbe illuminare la verità. E John si sente immobile ed impotente a gestire l’abbagliante realtà del suo sentimento per Sh. Leggendo la tua drabble, più volte perché ho cercato di scoprire ulteriori significati e motivi di approfondimento nella comprensione di quello che hai voluto trasmetterci, ho potuto, tra l’altro, anche gustare il tuo stile così pulito ma ricco di intensità emotiva. Le parole che fai scorrere con il ritmo di un accorato, magnifico mantra, sono in effetti strumenti attraverso i quali esprimi concetti non certamente semplici. Faccio un esempio. Mi sono soffermata sul vocabolo “scarcerato”, riferito al letto che, al tramonto, sembra implorare John una liberazione ed, invece, all’alba risulta desolante perchè “sfatto”. Un passaggio, questo, a mio avviso, decisamente significativo, non banale. La fuggevolezza della sera che, nello spegnersi del cielo, sembra nascondere ciò che non vogliamo vedere neppure noi stessi e scioglie i vincoli della paura, del pregiudizio, di scoprire il vero volto della realtà, permette a Watson di esprimere ciò che prova per l’altro.
Egli, inoltre, affranca Sh dai suoi timori, dalla sua incapacità di fidarsi degli altri, mascherati da quel suo “ordine maniacale” che, in questo contesto, mi fa tanta tenerezza. Infatti così, “incasellando” i dati concreti della realtà che lo assedia, il consulting nasconde una grande fragilità ma, tutto sommato, anche un’onestà di comportamento più cristallina rispetto a quella di chi non ha il coraggio di rispondere al richiamo disperato del suo cuore.
E quanta durezza ed angoscia trasmette l’immagine, davvero efficace, di John che esce dal 221b con tutto il peso della sua incapacità di porre fine alla situazione di non decisione in cui sa di affondare volontariamente: il suo dolore è tutto in quell’ “asfalto” che chiude drammaticamente il tentativo di andare avanti…
Ma non sono solo due i motivi di riflessione che la tua drabble mi ha offerto, ovviamente, come ho già scritto, ogni singola parola apre un percorso che invita a soffermarsi per pensare.
Davvero un bel pezzo, brava.

P.S. io non conosco tutte le canzoni di Battiato, comunque la mia preferita, tra quelle a me note, è la splendida “I treni di Tozeur” ma penso che tutte abbiano un filo conduttore comune che consiste in uno stile raffinato e in un linguaggio universale, in grado di esprimere le diversità delle emozioni di chi ascolta. Pensati che riascolto sempre con nostalgia la canzone che ti ho citato perché mi richiama l’atmosfera dei ricordi della mia infanzia…

Recensore Master
04/12/19, ore 20:11

Ciao, mi ha fatto davvero tanto piacere leggere questa drabble e soprattutto il rendermi conto che è il proseguo di "Resta" che all'epoca mi era piaciuta tantissimo. Come tutte le tue drabble, anche questa è a dir poco meravigliosa. Anzitutto la combinazione musicale, per nulla scontata, l'ho davvero adorata. E non soltanto perché c'entra col tema che già nella precedente drabble avevi affrontato, ma perché hai usato una canzone di Battiato che ritengo aiuti a dare alla tua drabble un'atmosfera molto particolare. Insomma, la combinazione di musica e parole mi ha colpita e mi è anche molto piaciuta. Quello di cui mi ero resa conto già l'altra volta era che occorreva un focus anche su John, che ci aiutasse a capire qual era il suo problema. Nell'altra abbiamo Sherlock che vive queste notti di passione e amore assieme a un John che però all'alba non resta, vorrebbe che rimanesse però il suo amante se ne va via prima. All'epoca non ne sapevamo il motivo, lo potevamo intuire e soltanto qua ci dai una risposta. Questo è un John che non resta perché non riesce ad accettare quello che ha con Sherlock, quello che ormai è diventato solido e quasi stabile, è in realtà nascosto al mondo, alla luce del giorno. Forse, John teme che dopo l'alba quel che fa con Sherlock diventi reale. Diventi vero e che non sappia affrontarlo o viverlo nel modo più giusto. Teme il cambiamento che c'è ed è gigantesco e crede di non affrontarlo. Mi piace molto questo concetto se legato a John, come forse ti avevo già detto è stato parecchio usato nelle fanfiction. E lo ritrovo sempre con molto piacere. Non so francamente se questi John e Sherlock riusciranno mai a uscire da una situazione simile, Sherlock è ferito da questo comportamento. L'idea di vivere mentendo e di non vivere appieno un qualcosa, alla luce del giorno, deve soffocare tantissimo uno come Sherlock che è emotivamente onesto, che è fragile e tanto emotivo, al punto che mai si trattiene davanti a nessuno. Qua invece ipotizziamo che menta a tutti, e che viva con sofferenza queste notti ma che al tempo stesso le brami con tutto se stesso e che non aspetti altro. La drabble non ci fa sapere cosa succederà poi, se John uscirà dalla notte e aspetterà l'alba. Magari per una terza drabble ci starebbe... (non so, la butto lì eh!).

In ultimo un'osservazione su Battiato, la faccio perché ho ascoltato la canzone mentre scrivevo questa recensione e ho avuto la sensazione che la ricercatezza dei concetti che esprime nelle sue canzoni, la raffinatezza del testo, i sottotesti si addicano perfettamente al tuo stile di scrittura. Ricercato, complesso, molto articolato pur trattando tu in fondo testi molto brevi e di sole cento parole. Insomma, è un connubio che ti si addice.
Koa