Recensioni per
Doctors are the worst patients
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
19/05/20, ore 18:08

1/1 RECENSIONE PREMIO PER IL TERZO CLASSIFICATO AL CONTEST "L'ORA DEL TE' " 

Ciao Dakota, con estremo ritardo passo a lasciare la recensione premio! 
Dunque, anch'io guardo The Resident, anche se ammetto sono rimasta indietro penso alla seconda stagione, ma la serie e sopratutto i personaggi mi hanno sempre conquistata!
Io amo Nic e ovviamente anche Conrad e penso che tu sia stata molto abile a gestirli entrambi benissimo! Conrad, in particolare, non è un personaggio semplice anzi e tu sei riuscita molto bene a mostrare questa sua complessità. 
Mi è piaciuta l'introspezione di Nic.
La storia è stata ben sviluppata, sei partita da quel "modo di dire" che i dottori sono sono i peggiori pazienti e l'hai gestito molto bene, rendolo originale poiché l'hai saputo declinare sul character building dei personaggi. 
Che dire? Complimenti davvero!
Mi ha fatto davvero piacere poter leggere qualcos altro di tuo, il tuo stile mi piace molto!
A presto,

Asia

Recensore Master
18/03/20, ore 18:42

Ciao! Ho deciso di leggere questa storia perché nonostante non conosca il fandom mi ha ispirato molto l'introduzione. E' vero che in generale i dottori sono i peggiori pazienti, chissà forse è perché non si fidano degli altri dottori o forse perché sanno fin troppo bene cosa potrebbe essere in realtà quello che appare come un piccolo disturbo e hanno paura di indagare, o al contrario perché pensano di avere perfettamente sotto controllo la loro salute e che "se avessi qualcosa me ne accorgerei".
Invece è chiaro che nel caso di Conrad c'è qualcosa di più. Innanzitutto mi sembra che lui sia più che altro infastidito dal fatto di essere malato. Non mi sembra preoccupato, ma forse è anche troppo poco lucido per preoccuparsi. Era CHIARO che era poco lucido, sciocco testone, voler andare al lavoro con più di 38 di febbre! Non fare l'eroe e stai a casa, non solo per te stesso ma anche perché con 38 di febbre capace che fai errori, sui tuoi pazienti, che poi non ti perdonerai mai quando tornerai sano e lucido. Perfino per stanchezza si commettono errori quindi figuriamoci quando la temperatura del cervello è troppo alta e i sensi sono ovattati! Pure mal di testa hai, ma dove vai??
La domanda a questo punto sorge spontanea: dedizione verso i pazienti, o paura di fermarsi? O entrambe le cose?
Uno che ha fatto l'Afghanistan dovrebbe saper gestire lo stress, infatti non era mal di testa da stress, si capiva. Ma forse uno che ha fatto l'Afghanistan ha ancora un po' di stress post traumatico. E magari viene fuori solo quando non è del tutto lucido, come in questo caso la lucina rossa della TV che l'ha riportato immediatamente in guerra, nella sua mente. E' per questo che ha paura di stare male, o anche di ammettere di stare male? Perché crolla quel muro di pensieri razionali che gli ricorda che è tornato a casa? Perché rivela delle debolezze che non vuole rivelare?
Questo Conrad secondo me ha molti pregi, soprattutto la sua dedizione al lavoro che non è solo un lavoro ma praticamente una missione umanitaria, è salvare vite: però ha anche delle debolezze che sono quelle classiche della società occidentale, ossia "un uomo non deve mostrare debolezze". Dai, sei con la tua compagna, non c'è niente di male a farle vedere che hai ancora delle ferite aperte anzi un rapporto dovrebbe basarsi sulla fiducia per poter curare le reciproche ferite. E non ci sarebbe niente di male anche se lei fosse stata un'amica, o un amico, perché le persone che ci vogliono bene dovrebbero desiderare di esserci per noi quando stiamo male. Per questo io trovo che Conrad sia prigioniero della mentalità occidentale. Fare il forte, fare l'eroe. Sei una persona. Fermati ogni tanto, riposati, o il tuo corpo ti costringerà con la forza a prenderti quel riposo.
Mi è piaciuta moltissimo la parte di comfort, in cui Nic si prende cura di lui. Lei si avvicina con molto tatto, si impone ma non si impone, lo fa ragionare, gli fa capire che è lì per lui e non sottolinea le sue debolezze tanto per, ma con il preciso scopo di fargli capire che può aprirsi con lei. Penso che sia stato un passo avanti nel loro rapporto.
Bella storia davvero, e molto ben scritta.

Recensore Master
16/01/20, ore 16:09

Ma ciao Dakota!

Mi era sfuggita – me tapina – questa storia sul fandom, ero certa di avertele recensite tutte. Rimediamo. La febbre di Conrad è l’occasione per un viaggio introspettivo nel personaggio e per toccare molti temi che non avevi affrontato negli altri lavori su di lui (per ragioni di economia della trama), come il rapporto con Nic, che qui viene sviscerato anche alla luce della perdita del bambino e di una convivenza che proprio in quanto momento profondamente fondante nella vita di una coppia necessitava di pause, riflessioni e ragionamenti. Qui hai inserito anche la sindrome da stress post-traumatico che mi piace perché non è stata sviscerata, nel senso: Nic sa benissimo a cosa si riferisca Conrad quando lui crede che siano sotto la mira di un cecchino, ma non chiede e non indaga anche se, ovviamente, vorrebbe sapere, anche solo per lenire le sofferenze psicologiche del suo amato.

Concordo sul fatto che sia un paziente tremendo proprio perché è un dottore. Nic ha la giusta pazienza e decisione per costringerlo almeno per tre giorni a letto e al riposo, ma da ogni riga traspare quanto sia difficile sia perché Conrad è un dottore e sottovaluta proprio per questo i propri mali, sia per il naturale bisogno del personaggio di recarsi in ospedale a fare ciò che fa meglio. Il collegamento con l’ambito lavorativo non viene mai meno – del resto Nic stessa è un’infermiera – e viene ribadito dalla telefonata di Devon, ma forse la parte più profonda della shot è quell’ammissione faticosa e dolorosa di Conrad – lui è se stesso solo quando ricopre in ospedale la sua funzione di medico e salva vite: ecco ciò che lo definisce. Non manca, a proposito di Devon, l’aspetto brotp della coppia. Sappiamo bene che Conrad non lo ammetterà mai, ma è felice che Devon sia diventato un medico dotato di senso critico e assertivo proprio come lui. In una riga hai saputo spiegare benissimo il rapporto discente/insegnante, questa cosa l’ho adorata. Un’altra bellissima storia, mia cara Dakota. Mi stai viziando proprio bene ** e lascia che ti dica anche un’altra cosa: per ogni fandom stai sviluppando una voce coerente dai personaggi che non risulta mai simile all’altra. Un abbraccio e a presto,

Shilyss ^^

Recensore Veterano
13/12/19, ore 17:18

Ciao cara, eccomi per lo scambio a catena! Innanzitutto scusa il ritardo, ma preferisco sempre leggere con tranquillità e ieri non ne ho avuto il tempo.
Sono contentissima di essere passata da te! (hai visto, non mi sono fatta spaventare dagli spoiler, anche se ho chiuso gli occhi, soprattutto sul 'dopo aver perso il bambino', mannaggia, voglio rimettermi in pari al più presto!!!)
La storia è dolce e tenera e io, loro ce li vedo proprio, vedo le smorfie di Nic e il sorriso di Conrad, quindi immagino che un bel applauso per essere stata IC te lo meriti davvero!
Lo scritto è scorrevole da leggere, grammaticalmente corretto, giusto sotto ogni punto di vista (anch'io sapevo che i dottori sono i peggiori pazienti!!! ah ah ah), si legge che è un piacere e loro come coppia sono dolcissimi.
Quindi, anche se non ho letto il primo tentativo di ff su Resident che ho letto, posso affermare che ci sei dentro benissimo. :-)
LA storia segue un corso naturale degli avvenimenti, i dialoghi sono giusti, le descrizioni azzeccate, le emozioni emergono senza accorgersene e io mi sono sentita estremamente coinvolta nel testo. (per me è la cosa fondamentale di uno scritto, se non ci 'entro' e non mi lascia niente, non ne è valsa la pena)
Quindi grazie. Grazie per avermi fatto tornare la voglia di riguardare le puntate (e aggiornarmi sulle nuove) e grazie per questo 'missing moment' quasi 'fluffoso'.
Spero di trovarti ancora negli scambi.
A presto,
Monica