Valutazione del contest "Personaggi da indovinare – Be My Valentine Edition"
GRAMMATICA E RESA STILISTICA: 7.75/10
Dal punto di vista grammaticale, ho trovato la tua storia corretta: l’unico refuso riguarda le iniziali maiuscole del Platano Picchiatore, che, però, comprendo bene possano sfuggire, dato che in italiano solitamente non utilizziamo le maiuscole per indicare la specie di una pianta, nel linguaggio comune.
Inoltre, nella frase “Continui a sparpagliarli ovunque, nei miei libri, nei giardini, sopra i banchi...”, io forse avrei inserito due punti fra “ovunque” e “nei miei libri”: trovo che avrebbe forse dato un po’ di ritmo in più, e avrebbe aiutato a chiarire la struttura della frase, separando l’elenco esplicativo di quell’“ovunque”.
Riguardo allo stile, ho riflettuto a lungo prima di assegnarti un punteggio: hai scelto di utilizzare un registro linguistico molto semplice, quasi colloquiale, e questa, da un lato, la trovo una scelta perfettamente coerente con il punto di vista adottato: la tua storia, più che una dichiarazione d’amore, o una lettera curata e che mira ad essere d’effetto, mi sembra più che altro un bigliettino infilato fra i libri, dove quello che conta è soprattutto il contenuto. È dunque perfettamente coerente che un adolescente, in una simile situazione, scriva un biglietto molto semplice e diretto, quasi colloquiale (ad esempio, con l'inserimento dei punti di sospensione, o il riferimento a eventi quotidiani e di poca importanza).
Trovo però che questa scelta, soprattutto in un testo tanto breve, sia un po’ un azzardo: non ci sono soluzioni stilistiche degne di nota, non ci sono passaggi particolarmente incisivi, il testo è corretto e scorrevole ma, mi verrebbe da dire, un po’ “funzionale”, poco letterario, ecco. Si fosse trattato di un estratto di un testo un po’ più lungo, con una trama solida a fare da sostegno, non avrei avuto assolutamente nulla da ridire: un bigliettino per darsi appuntamento raramente si può presentare in maniera diversa. Trattandosi però di un testo autosufficiente e in sé concluso, l’ho trovato un pochino povero: corretto, sì, ma privo di un qualche guizzo artistico.
Sono convinta che, più un testo è breve, più è importante concentrarsi sullo stile, sulla cornice della narrazione, perché, per forza di cose, gli eventi narrati difficilmente potranno avere un respiro molto ampio. Questo, naturalmente, non significa che sia assolutamente necessario scrivere un testo complesso, o dal registro particolarmente aulico: trovo però che un qualche guizzo in più, un taglio più personale, una voce più particolare avrebbe aiutato a rendere la storia più accattivante, più degna di nota.
Ripeto, la storia non è scorretta, è solo che la sua forma, in una cornice di sole 110 parole, rischia di sembrare un pochino scialba, poco incisiva, ed è un po’ un peccato.
COSTRUZIONE DELL’ENIGMA: 15,75/20
Da questo punto di vista, hai fatto un lavoro interessante: hai puntato su due personaggi non principali, ma comunque piuttosto conosciuti, e hai scelto di mostrarli decontestualizzati rispetto alle situazioni in cui siamo abituati a leggere di loro. Inoltre, sei stata secondo me molto brava anche nel centellinare gli elementi che avrebbero potuto ricondurre a loro: non hai scelto le loro principali caratteristiche, ma hai comunque declinato in maniera coerente con la storia ciò che era necessario mostrare.
Mi è piaciuto molto il fatto che, per arrivare alla soluzione, fosse (almeno, a mio parere) necessario sommare un po’ di elementi riferiti sia a Molly che ad Arthur: la lezione di Babbanologia, per quanto riguarda Arthur, e la precoce passione per lo sferruzzare oggetti a maglia (sebbene non si sia ancora arrivati ai maglioni) per Molly. Sono in realtà elementi molto sottili, che io, ad una prima lettura, non avevo subito colto (la tua è stata una delle storie che mi ha messa più in difficoltà), ma alla fine tornano, e questo mi è piaciuto molto. C’è poi anche qualche elemento legato al carattere di Molly, gentile, disponibile e affidabile.
Gli altri elementi li ho trovati un pochino borderline: è molto interessante che tu abbia cercato di fare riferimento alla famosa passeggiata che ha costretto i due a restare chiusi fuori dalla Sala Comune, ma siccome tu fai riferimento solo al Platano Picchiatore, senza note è molto difficile ricollegare i due fatti. Oltretutto, il Platano è stato piantato per l’arrivo a Hogwarts di Remus che, se le varie Wiki non mi ingannano, dovrebbe avere dieci anni meno di Molly e Arthur, per cui, quando loro erano a scuola, il Platano nemmeno esisteva. Ora, so che questo significa andare proprio a guardare il dettaglio, però è un po' un peccato mandare fuori strada il lettore per un elemento che, in realtà, non era nemmeno così necessario (del resto, essendo compagni di Casa, si sarebbero potuti dare appuntamento ovunque, quindi altre soluzioni meno problematiche si sarebbero potute trovare).
Inoltre, ho trovato interessante l’idea di mandare il lettore fuori strada con le iniziali del soprannome di Molly, però sono andata a ricontrollare sul libro (io ho la prima edizione italiana, non so se con la nuova traduzione le cose siano cambiate) la grafia è Lollymolly, senza la “m” maiuscola: trovo quindi più logico che, volendolo abbreviare con la sola iniziale, Arthur avrebbe scritto solo “Cara L.”. Mi è sembrato che scrivere “Cara L.M.” fosse più che altro un modo per depistare il lettore, facendolo arrovellare in cerca di un personaggio con queste iniziali, ecco.
Infine (ma questa è solo una mia fissa), mi è un po’ spiaciuto che il messaggio non fosse firmato: essendoci un’intestazione, mi sarebbe piaciuto vedere anche una firma, e sarebbe stato interessante magari leggere un soprannome che avrebbe riportato ad Arthur, per fare il paio con Lollymolly.
IC E CARATTERIZZAZIONE DEI PERSONAGGI: 8.75/10
Giudicare la caratterizzazione dei personaggi, in questo caso, è un po’ complesso, perché non vediamo nessun personaggio agire direttamente, né lo vediamo “raccontato”: in questo biglietto Arthur fa sì riferimento ad alcune caratteristiche di Molly, ma lo fa un po’ di passaggio, prima di arrivare allo scopo centrale del suo biglietto (e questo, dal punti di vista della coerenza della trama, è perfettamente comprensibile e corretto).
In generale, per il poco che si vede dei personaggi, mi sembra che tu abbia fatto un buon lavoro: mi piace l’idea di questo Arthur che, già da ragazzo, ha bisogno solo di vedere un segno della presenza di Molly, per rasserenarsi. E mi piace questa Molly innamorata, che riempie Arthur di cuoricini sferruzzati a maglia: del resto, cucire qualcosa per lei, anche nella saga, è una chiara dimostrazione d’amore, quindi ho davvero apprezzato molto il modo in cui hai resto questo particolare.
Mi piace anche il fatto che Arthur non riesca a tenere i babbani lontani dalla sua vita nemmeno mentre propone un appuntamento a quella che sarà la donna della sua vita: mi ha davvero fatta sorridere questa cosa, e la trovo molto da lui. Ho trovato, come ti ho accennato nel primo paragrafo, anche lo stile della storia perfettamente coerente con un Arthur ragazzo: il biglietto è semplice e diretto, è sì arricchito da timide e molto dolci dichiarazioni d’amore, ma non è niente di esagerato, non è sopra le righe, non è condito da una poesia o una grandezza d’intenti che sarebbero poco da lui.
Insomma, i personaggi ci sono poco, qui, ma quel che c’è di loro, è sicuramente coerente con quanto scritto nella saga.
TITOLO: 4/5
Devo ammettere che, a una prima lettura, il tuo titolo non mi aveva colpita positivamente: lo avevo trovato un po’ stucchevole e banalotto, un po’ da romanzetto rosa, ecco. Diciamo che difficilmente aprirei una storia con questo titolo, se dovessi basarmi solo sull’attrazione esercitata dallo stesso. E, come spesso accade, farei molto male, perché in realtà, una volta letta la storia, ho trovato il titolo particolarmente indicato e molto carino. I cuori in un biglietto di San Valentino non sono forse la cosa più originale del mondo, ma sono sempre appropriati. Per di più, in questa storia dei cuori fluttuanti ci sono per davvero, e in senso letterale, dunque ho trovato molto divertente questo capovolgimento di significato rispetto a quanto ci si sarebbe potuti aspettare. Per di più, in una storia dove gli indizi sono davvero ben nascosti, il fatto che il titolo rimarchi l’importanza che hanno questi cuori è secondo me molto significativo: i cuori fluttuanti sono fatti a maglia, e questo dovrebbe subito farci drizzare le antenne e portare tutte le nostre attenzioni su Molly.
Insomma, il titolo preso di per sé non mi convince del tutto, ma visto nell’ottica d’insieme della storia mi sembra una buona scelta.
GRADIMENTO PERSONALE: 3.75/5
La storia non mi è del tutto dispiaciuta, ma non mi ha nemmeno convinta del tutto. Ho trovato che ci fossero parecchi spunti molto interessanti che, però, non sono stati resi al massimo della loro potenzialità.
Questo a partire dallo stile, che come ti dicevo, per una storia breve e dal messaggio un po’ funzionale, ho trovato poco incisivo.
Mi è piaciuta la scelta dei personaggi e dell’approccio che hai utilizzato per cercare di descriverli in una maniera non convenzionale: trovo che l’idea alla base del tuo enigma fosse ottima, ma purtroppo non è del tutto riuscita. Questo mi fa un po' dispiacere, perché è sempre un peccato quando una storia ha del potenziale che, per un motivo o per l'altro, viene un po' a perdersi.
In generale, credo comunque che sia pur sempre meglio avere delle buone idee che magari non sempre riusciamo a sviluppare come vorremmo, che scrivere qualcosa di tecnicamente perfetto, ma piatto e privo di inventiva: so che il contest era complesso, sia per l’obbligo di parole, sia per il tema centrale che per il paletto che ho imposto io della tematica, quindi comprendo benissimo che fosse difficile riuscire ad esprimersi al meglio in tutta libertà. Sono certa che questo abbia influito molto sulla riuscita complessiva della storia (che, comunque, ci tengo a ribadirlo, non è affatto una brutta storia, sia chiaro).
TOTALE: 40/50 |