Recensioni per
Crawling in my skin
di ArwenDurin

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
10/03/20, ore 20:24

Ciao, ultimamente sto recensendo tanto di tuo e come ti avevo anticipato in una mia precedente recensione, sarei passata prestissimo anche da questa e infatti eccomi qua. Senza nulla togliere agli altri tuoi lavori, ma questo credo sia il migliore che hai scritto finora. Non c'è l'avvertimento introspettivo, ma di fatto la storia è un viaggio dentro la mente di Sherlock, scruti i suoi pensieri da vicino nemmeno potessi trovartici dentro e analizzi un periodo della sua vita che senz'altro non è dei migliori, ma che è comunque diverso rispetto a quanto si è visto nella serie. Di questo ne fai soltanto un accenno, ma quel "Mary ti ha sparato e ha tentato di rifarlo" chiarisce che le cose sono andate in maniera leggermente diversa. Siamo in un periodo ipotetico, insomma. Un momento di estrema fragilità in cui Sherlock arriva a riversare tutta la propria frustrazione, a confessarsi diciamo così, con John che lo ascolta senza giudicare. Indubbiamente non è un racconto tipico sui Johnlock, non è romantico pur parlando di un avvicinamento oltre che di sentimenti. Ruota molto attorno all'angst e la risoluzione di questa negatività non sta tanto nell'avvicinamento di Sherlock a John (non soltanto almeno) quanto in questo sfogo che a un certo punto prende il centro della scena. E che, devo ammetterlo, mi ha colta in contropiede.

Sherlock trae indubbio vantaggio dalla presenza di John, lo sa benissimo anche lui e non lo nega per niente. Questa sua consapevolezza mi è piaciuta davvero tanto, quando c'è John lui si sente molto meglio. Lui per primo è più tranquillo e i pensieri si ordinano in maniera più precisa. Ho la sensazione che i suoi pensieri si incalanino dentro a un certo ordine mentale, mi ricorda anche una fanart che ritraeva proprio un momento del genere. John mette in ordine il caos che spesso c'è dentro la testa di Sherlock. Un caos non dato dal disordine, perché sappiamo invece che il suo palazzo mentale è rigoroso e preciso, quanto è dato dai sentimenti. Dalle emozioni che prendono il sopravvento e che lui non riesce a controllare, così come dalla maledizione del dover sempre dedurre, del non aver mai pace in questo senso. Una citazione che mi ha ricordato tanto gli Holmes e gli Watson vittoriani. Sì, forse avrebbe funzionato anche con loro questa storia, il monologo di Sherlock avrebbe senz'altro assunto toni differenti oltre che un'impronta più rilevante. Ma anche così funziona. Ripeto, prende un po' il centro della scena, quello che all'inizio sembrava un nervosismo dato soltanto dalla lontananza di John, dal fatto che Mary gli avesse sparato una volta e tentato di farlo una seconda, e invece ci rendiamo conto che non è così. Quella che traspare è una stanchezza mentale, come se Sherlock non ce la facesse più, come se fosse stanco delle persone, degli idioti, dell'ignoranza della gente... uno sfogo che comprendo perché io stessa mi ritrovo a farlo piuttosto spesso (specialmente di recente e con tutto quello che sta succedendo in Italia). Lo capisco e trovo questa tua scelta d'inserire un monologo simile e metterlo in bocca a Sherlock Holmes anche molto coraggioso. Non credo comunque che tu sia andata OOC, alla fine è un qualcosa che Sherlock potrebbe pensare benissimo. Anzi, lui è il primo che rotea gli occhi e sbuffa quando qualcuno dice un'idiozia, è ragionevole pensare che in un momento di stanchezza mentale e fisica come questo, con John lontano e magari pochi casi interessati, lui senza la necessità di sfogarsi. Trovo sia perfettamente umano e sappiamo tutti quanto Sherlock lo sia.

Per il resto, hai ritratto benissimo la sua mente, i pensieri veloci che fa. Con questo inizio che va molto sull'angst e l'umore che migliora man a mano che si va avanti col racconto. Più John resta nella sua vita più Sherlock si sente meglio, e lo cura anche in una scena dolcissima. Lo ascolta, gli prepara una tazza di tè. Siamo lontani dal John problematico della quarta stagione, questa è al contrario una figura completamente positiva. Nonostante la finta morte di Sherlock lo abbia sconvolto, nonostante il tradimento di sua moglie, John è lì accanto a Sherlock e si vuole occupare di lui.

Davvero molto bello e il lavoro è ottimo come sempre.
Alla prossima.
Koa