Ciao tesoro!
Allora, intanto, con la citazione della verde Strega dell'Ovest de Il mago di Oz hai conquistato definitivamente il mio cuore.
In realtà odio Il mago di Oz e odio Dorothy, tantissimo, ma amo a dismisura il ritratto che fa di Elfaba, la strega dell'Ovest, Maguire nel suo "Strega: cronache del Regno di Oz in rivolta" (ne sono perdutamente innamorata e se tu non lo avessi già fatto, io ti consiglio spassionatamente di leggerlo).
Ti dirò la verità, ho odiato Vernon, Petunia e Dudley quando ero più piccola e Harry Potter me lo leggeva mamma prima di andare a dormire, quando sono diventata più grande li ho, mio malgrado, rivalutati: sono babbani e quale babbano non desidera la magia? In più Petunia si è vista per undici anni gli occhi di sua sorella morta puntati addosso tramite Harry...non lo so, un po' forse capisco il loro essere così "dursley". Anche perché, a dirla tutta, Lily e James non mi sono mai rimasti simpatici: troppo perfetti, troppo bravi in ogni cosa fatta, portati così *immaginare mano alzata a fare da porta qualcosa, prego* da chiunque. No, decisamente i Potter non rientrano tra i miei personaggi preferiti.
Ma veniamo alla storia, quella che è la parte importante di queste chiacchiere per ora senza nessun senso.
Ho adorato, in ordine: il tuo esplorare questa coppia, il dividere la storia in piccole scene singole che ci fanno affacciare e sbirciare nella vita di Petunia, il non ritrarre Lily perfetta (ma qui è una questione mia che non sopporto Lily).
Le tre mini-storie nella storia sono perfette. Hai scelto momenti che anche se non narrati dai romanzi potrebbero essere benissimo accaduti e lo hai fatto in modo magistrale.
Petunia che fugge alla proposta di Vernon, che le piace davvero dopo aver iniziato a frequentarlo per capriccio quasi, è molto molto carina come scena.
Odio Lily (l'ho già detto?) e non mi piace come si rivolge a Petunia: la perfetta Lily che ha sempre le parole giuste da dire e gni gni gni. Che abbia ragione, però, è un altro discorso e è giusto che Petunia, dopotutto, ci pensi una volta a letto.
Vernon che “Tu sei normale, vero?” è fantastico. Li adoro, sono perfetti l'uno per l'altra e anche qui non si smentiscono. Ed è bellissimo “Io voglio sposare te, non tua sorella. Ti amo Petunia, e niente potrà cambiare quello che provo per te", che dovrebbe essere la regola fondamentale: si ama la persona, non il contorno.
Il finale, con il retrogusto amaro di chi sa che cosa riserva il futuro è, secondo me, la ciliegina sulla torta.
Il lavoro che hai fatto è meraviglioso, davvero, credo una delle tue storie che più ho amato (non che le altre non mi siano piaciute eh, solo che questa mi è piaciuta un po' di più).
Ti segnalo solo due piccoli errori di battitura: "con le unghiA immancabilmente mangiucchiate" e "dovrebbero rendere più credibilE le sue parole" sono le parole che dovrebbero essere più credibili.
In ogni caso, spero che dalla costa toscana tu senta gli applausi che ti sto facendo per questa piccola perla preziosa! *-*
Baci L. |