Recensioni per
Golden Wedding
di Elsa Maria

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/04/20, ore 22:14

Valutazione del contest "Who put crack in my amortentia?"- Vincitrice Premio “Amortentia”

Grammatica e stile: 7.6 [2.9 + 4.7]
davanti il ritratto di famiglia – davanti al ritratto di famiglia. È un errore che ricompare spesso per cui ho deciso di sottrarre -0.5 complessivo.
un silenzio che andò di pari passo alla distanza – andò di pari passo con la distanza -0.2
Kintsugi, l’arte di riparare un oggetto con l’oro per valorizzarne la fragilità trasformata in una nuova forza, più bello e prezioso di prima – qui ho riscontrato un problema nella forma: le parti sono combinate male all’interno della frase, anche se ho capito cosa volessi intendere. In particolare il soggetto appare Kintsugi, la cui definizione è posta come inciso, ma privo di verbo o complemento, mentre “più bello e prezioso” è riferito all’oggetto ma così non sembra affatto. -0.4 per l’articolazione delle parti nel periodo (dove confluiscono più errori singoli).
Non riusciva a vederne la bellezza o la forza, ma solo ricche venature che evidenziano le fratture e le rendeva visibili. – evidenziavano. Data la presenza di un verbo all’imperfetto nello stesso periodo con funzione paratattica, credo sia evidente il refuso dunque non l’ho considerato.
in quel momento credette che la risposta era nella nuova forza. – fosse, credere vuole il congiuntivo. -0.2
-non più Potter, - l’inciso tra trattini si pone con i trattini lunghi –, chiuso all’inizio e alla fine e con uno spazio tra l’inizio e la fine. – non più Potter – -0.2
I piccoli mazzi, divennero sempre più intrigati – il soggetto e il verbo risultano separati dalla virgola. -0.2
Intrigati – credo sia un refuso di intricati ma non posso esserne certa quindi ti sottraggo -0.1
di fronte i sorrisi – analogo a “davanti”, segnato all’inizio
davanti una tazza di tè – segnato all’inizio
questo era intanto – refuso di intatto
insieme i regali di nozze da parte dei Malfoy – insieme ai regali -0.2
di fronte il fatto – segnato all’inizio
prive dell’interesse che lei le aveva dato – rileggendo la frase, quel le si riferisce alle parole, ma sarebbe dovuto essere “loro” dato che è un plurale. -0.2
in tutto quella doccia fredda – in tutta quella doccia fredda, refuso.
il calore che lui e il suo pensiero scaturivano nel suo cuore – il verbo scaturire è legato più che al “in” al “da” dunque non credo sia il verbo più opportuno in questo caso. -0.1
era stato bello poterlo, seppur per poco, stringerlo nel proprio palmo – refuso: hai ripetuto due volte “lo”.
Passando allo stile: il -0.3 che vedi nella voce stile dipende da un uso non spesso preciso delle virgole in qualche punto e dalla costruzione di alcuni periodi che rende difficoltosa la comprensione. Dal momento che nella voce grammaticale ho segnalato già queste situazioni, qui ho l’ho conteggiato come una detrazione simbolica. A parte questo, però, il tuo stile è veramente incantevole: ho amato come hai articolato le frasi, i rimandi lessicali, le metafore che hai creato (il vaso, l’oro, la clessidra e i fiori si colorano di una valenza magica) e alcune frasi mi hanno davvero colpito dato che sono davvero incisive. Spero che le segnalazioni che ti ho fatto possano aiutarti a sistemare alcune sviste perché hai una padronanza lessicale e semantica veramente ottima. Il punto più alto è secondo me in questa frase: “L’avrebbe afferrata, fu la decisione, avrebbe spaccato la clessidra, interrotto il tempo, distrutto il proprio matrimonio, ma non avrebbe infranto il vaso; dentro c’erano ancora i Garofani rossi.” Posta a coronamento di tutto quel gioco di rimandi è potente ed efficace.
IC: 10/10
Nella tua storia, i personaggi canonici agiscono sullo sfondo, mentre in primo piano emerge la figura di Astoria. Di lei sappiamo ben poco, quindi spettava a te il compito di darle un’evoluzione e una profondità introspettiva: questa emerge completamente, i suoi sentimenti appaiono molto vividi e ogni reazione è plausibile e coerente con l’andamento della storia. La tua Astoria è un personaggio veramente ben caratterizzato e “reale”, attraverso cui sei stata capace di filtrare sia Draco sia Harry, figurano che le orbitano attorno. Ho pensato a lungo sul comportamento di Harry nel consegnare i fiori e nel trascorrere tempo con Astoria: è il segno di un uomo che in un certo senso si pente e cerca di mostrarsi gentile come redenzione, natura che corrisponde a quella del personaggio. Ci sono ovviamente alcuni punti oscuri sul rapporto tra Draco e Harry, ma non ti penalizzo affatto per questo: ciò che vediamo lo vediamo dagli occhi di Astoria e, del resto, la storia è la sua. Mi ripeto ma è doveroso: hai creato un personaggio incredibile.
Trama e sviluppo della coppia: 10/10 La trama è quella della storia di un matrimonio dall’inizio fino alla fine, alla scoperta del tradimento di Draco che anticipa però di poco il tradimento mentale verso cui Astoria è proiettata. Harry percepito come uomo conteso al centro di questo doppio tradimento è un’idea interessante e la Drarry invece di essere un elemento di difficoltà è diventato il tramite per lo sviluppo di un eventuale interesse amoroso tra Astoria e Harry. Hai sviscerato benissimo tutte le emozioni della protagonista e le ragioni del suo innamoramento verso Harry sono plausibili e ben esposte: rappresenta una dolcezza e una premura che non riceve da tempo da suo marito, confidenze e sorrisi davanti a una tazza di tè e mille fiori dai mille potenziali significati. La presa di coscienza di Astoria del suo sentimento si scontra poi all’improvviso con la scoperta di essere stata ingannata da entrambi i due uomini ed è questo che sancisce la fine, oltre che del suo matrimonio, del suo innamoramento per Harry.
Il vaso è usato in modo incredibile: rappresenta il simbolo del matrimonio, va in frantumi dopo la prima lite e poi risistemato ma con crepe. È il vaso che accoglie i fiori di Harry, è il vaso che apre che chiude la storia, quando viene finalmente distrutto e riconosciuto come un vaso qualsiasi. Ecco che dunque è la metafora del matrimonio, ma anche tutte le aspettative che vi si ripongono dentro.
La clessidra è un altro elemento magico: da fan di Lumacorno non ho potuto fare a meno di notare la sua funzione. Hai saputo reinserirla nei momenti cardine della storia come richiamo al tempo e alla sua percezione e quasi come allarme di cosa sta succedendo (ad esempio: durante la cena dei coniugi o durante il quasi bacio di Astoria con Harry).
Un lavoro davvero minuzioso e poetico, dove tutto quadra e ritorna.
Titolo: 1.3/3 Il titolo, purtroppo, non mi è proprio piaciuto. Innanzitutto non ho compreso il motivo della scelta della lingua inglese, dato che non fa riferimento a un’espressione particolare, né ha un valore fonetico particolare rispetto all’italiano “Un matrimonio dorato”. Ma, a parte la questione linguistica, ho trovato il titolo piuttosto banale e poco accattivante. Risponde sicuramente alla trama e ho capito il motivo della tua scelta: al centro c’è un matrimonio e l’oro è un tema ricorrente. Tuttavia, non coglie né le profonde valenze simboliche del testo, né il portato di angst che si annida nella trama e nella concezione del matrimonio. Personalmente, avrei preferito un titolo che richiamasse una delle metafore: il vaso, la clessidra o anche i fiori.
Gradimento personale: 5/5
Questa storia l’ho davvero amata, senza mezzi termini. È un peccato che abbiano inciso negativamente sul punteggio elementi di ordine tecnico come la grammatica e il titolo, perché tutto il resto – dalla trama allo stile alla caratterizzazione di Astoria – mi ha conquistata davvero!
Al termine del contest finirà sicuramente tra le preferite – ed è anche questo il motivo per cui ti ho attribuito il premio speciale.
Punto bonus: 1/1 Il tradimento è al centro della storia in un triangolo interpretato in maniera, a mio avviso, molto originale.
Totale: 34.9/39

Recensore Junior
16/03/20, ore 00:49

La consegna sul filo del rasoio mi ha incuriosita, per cui sono volata a leggere!
Che dire, mi piace tantissimo l'immagine che hai dato di un'Astoria ormai sposata, che si illude di essere sfuggita ad una situazione in cui era ovvio (dall'introduzione) sarebbe caduta. Un'Astoria estremamente realistica e umana, a tratti un po' infantile. Ho amato la metafora del Kinsugi e l'idea dell'essere fatti di crepe. Ultima cosa, mi è piaciuto il ritmo della narrazione "a tempo" con l'immagine della clessidra. Bella bella bella.