Recensioni per
Solo un cognome
di futacookies

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/05/20, ore 18:35

Recensione premio per il contest "Citazioni in cerca d'autore! - Mary Special Edition"

Ciao, cara! 
Eccomi finalmente qui a rilasciare la recensione premio che ti spetta!
Devo dire che questa storia mi ha piacevolmente stupito. Come sai, non amo particolarmente questa coppia, la trovo solitamente noiosa, ma tu le hai dato un taglio inedito e graffiante che mi ha conquistata subito. Ho amato in particolar modo l'introspezione molto curata, il personaggio di Ginny è tratteggiato benissimo, con una quantità di luci e ombre alquanto insolita ma a mio parere perfettamente riuscita. 
Sei riuscita a rendere vivido e verosimile un tradimento nella coppia più "solida" dell'universo potteriano, con uno stile incisivo che rende chiaro il tormento di tutti i personaggi e riesce a rendere onore a questa relazione illecita, coinvolgendo profondamento il lettore.
Per quanto riguarda lo stile devo farti i miei complimenti, hai osato più del solito e la resa è stata davvero buona. L'uso delle parentesi è molto originale e non mi piace sempre, bisogna saper calibrare bene il ritmo, ma tu sei stata davvero brava.
La frase finale, poi, è letteralmente un colpo al cuore: "È solo un cognome, quello di Harry, ma non sa che farsene./(Non lo vuole.)", ti spezza in due.
Be', che dire, complimenti vivissimi e grazie per essere riuscita a farmi apprezzare questa coppia!


Un bacio,
Mary

Recensore Master
16/04/20, ore 09:27

Ciao! La mia recensione sarà più breve di quello che avrei voluto e sostanzialmente si concentra sui mille complimenti per questa flash. Non credo che riuscirò a passare anche sulle altre storie, ma qui ci tenevo davvero a lasciare la mia opinione.
Infatti, appena ho letto le storie in gara (anonime), questa l'unica mi ha fatto dire immediatamente: Wow! Non ho particolare gradimento per questa coppia - anzi non mi piace granchè -, eppure leggendo mi ci sono trovata completamente coinvolta. Mi è piaciuta la scelta del momento, il modo in cui hai reso credibile una loro storia, il modo in cui hai caratterizzato Ginny e anche globalmente lo stile. Non ho potuto fare a meno, quindi, di votarti come miglior flash e miglior coppia (due parametri su cui davvero non ho avuto dubbi).
Sei stata molto brava e spero di leggere in futuro altro di tuo. Alla prossima dunque e complimenti ancora:)
 

Recensore Master
15/04/20, ore 12:41

Valutazione del contest Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)! – II edizione

Grammatica: 8/10
Molto buona, solo qualche svista:
“Godric’s Hallow”: -0.50; la grafia corretta è “Godric’s Hollow”.
“quel momento”: -0.50; “questo” anziché “quel”, perché si riferisce al momento che vede Ginny attraversare la navata, quindi il presente del racconto, ciò che oltre alle riflessioni sta accadendo.
“ha odiato”: -1; la narrazione principale è al presente e in questo caso il tempo corretto è il presente indicativo, perché indica qualcosa che “è” in quel momento esatto, non che “è stata”. Di conseguenza, “odia” anziché “ha odiato”.

Stile e lessico: 10/10
Lo stile di questa storia è tortuoso, una gabbia di pensieri che replica a meraviglia la gabbia cui la protagonista si consegna di sua spontanea volontà, gettando tra l’altro via le chiavi, decisa com’è a non liberarsi mai più. Le parentesi, escamotage stilistici che ho già incrociato nei tuoi testi, hanno il pregio di comprimere le parole, ingabbiarle a loro volta tra pareti solide, spesse, da cui uscire non è proprio possibile – e il fatto che accompagnino le riflessioni più intime, e in fin dei conti più sincere, rende ancora più impattante il loro ruolo all’interno del testo.
È interessante come tu abbia mescolato sensazioni del presente e del passato, giocando anche con i tempi verbali, forte della struttura fondata su una narrazione indiretta apparente, dato che il tuo è a pieno titolo un flusso di coscienza, ingarbugliato quanto i vicoli bui della mente – tra l’altro, credo sia stato proprio questo viavai a causare le due piccole sviste evidenziate nel parametro precedente.
È una storia che va letta a voce alta, perché è estremamente necessario darle il ritmo che impongono la punteggiatura e i capoversi: senza le pause, senza aggrovigliarsi con le parole a raffica, senza tutto questo non è possibile cogliere tutte le sfumature del testo ed entrare in empatia con la scelta discutibile della protagonista. Mi ha dato l’idea, nel complesso, di un racconto sottoposto a molto labor limae, proprio a causa della sua complessità interna e dei tre piani di significato su cui è articolato: ciò che accade, ciò che il personaggio dice a se stessa, ciò che il personaggio sente – un’introspezione su tre piani di profondità che si rispecchiano nella trama stilistica attraverso la suddivisione in capoversi semplici e in parentesi, e poi in frasi principali e incisi chiusi tra lineetta. Anche l’uso del corsivo è ottimo, oserei dire “parsimonioso” se rapportato alla complessità sintattica.

Arrivando al lessico, anche qui non ho nessun appunto da fare. Le immagini evocate dai tuoi vocaboli sono tutte estremamente adatte a rimarcare l’atmosfera angosciosa vissuta dalla protagonista, a riprodurne i pensieri in confusione, a descriverne il malessere. Anche gli aggettivi sono tutti caratterizzanti, come ad esempio in “ avanza imperterrita verso l’altare”, dove “imperterrita” ha un significato cruciale, dà modo al lettore di toccare con mano il contrasto tra ciò che il personaggio fa (avanza imperterrita, appunto) e ciò che dentro di sé vive (vuole fuggire). Non ho davvero nessun appunto da farti!

Come avrai intuito, il punteggio non può essere diverso da 10/10. È un testo complicato e ingarbugliato, ma coerente a se stesso e in grado di osare nel modo giusto. Bravissima.

Titolo: 3.5/5
Solo un cognome è un titolo che indubbiamente rispecchia l’epilogo e il significato del tuo racconto, tutta la sua amarezza. È solo un cognome, quello di Harry, la conclusione grida questo concetto, un cognome che non può nulla contro l’amore, che non può regalare la felicità.
Il motivo per cui, malgrado quanto detto, il punteggio non è superiore a 3.5/5 è che, di contro, non è un titolo in grado di rispecchiare la tortuosità del tuo testo né di evocare le emozioni e l’atmosfera che lo popolano. Trovo non renda giustizia alla storia e che per un potenziale lettore rischi di essere totalmente muto, generando poca curiosità e aspettativa – ed è un peccato, perché la complessità del tuo racconto meriterebbe di essere “annunciata” con un titolo capace di evocarla.

Utilizzo del prompt: 10/10
Hai scelto il prompt Illusa, aveva creduto di poter ingannare il destino e non posso dire di avere appunti da farti. Hai narrato un solo momento, il momento in cui crollano tutte le illusioni, e l’hai fatto mettendo in mostra tutti gli inganni che la protagonista ha ritorto contro se stessa nel vano tentativo di ingannare il destino – la triste morale, che coglie il sotteso del prompt, è che ha illuso solo se stessa.
Apprezzo come tu abbia mescolato le carte in tavola e fatto un discorso su più livelli: da un lato c’è il “destino” che la vuole moglie di Harry, dall’altro c’è un altro destino che la vuole assieme a Neville. E nella naturale tortuosità di questa storia, il prompt non è legato né all’uno né all’altro, ma a un apparente terzo destino: sposare Harry per convincersi di amarlo e aver fatto la scelta giusta. Un’illusione che crolla e si sgretola tra le dita di Ginny, costretta ad accettare un quarto destino, che è quello che ha tentato a tutti i costi di non vedere: sposare Harry non le darà l’amore, ma solo l’infelicità. La tragedia, insita nel prompt e ben sviluppata da te, è nell’averlo capito troppo tardi.
Brava davvero, 10/10.

Caratterizzazione e IC dei personaggi: 10/10
Tortuoso lo stile, tortuosi i personaggi, ma molto ben sviluppati.
Iniziando da Neville, nonostante la sua presenza-ombra (oserei dire), è un personaggio estremamente presente nel racconto e si sente tutto l’amore che nutre per Ginny e quanto abbia significato per lei. Un amore che, in coerenza alla caratterizzazione originale di questo personaggio, non riesce a essere egoista, ma anzi è così smisurato e disinteressato da accettare anche una scelta intossicante. Nella sua scelta di presenziare al matrimonio ho rintracciato un monito per entrambi, nonché una possibilità: mi è parso le gridasse di essere ancora in tempo, di poter ancora cambiare idea. L’hai tratteggiato davvero molto bene, innamorato e capace di accettare le scelte altrui – il suo dolore, poi, emerge davvero vivido.
Arrivando a Ginny, la tua complessa protagonista, immagino non sia stato semplice sviluppare la sua caratterizzazione, così come per me non è stato semplice valutarla. A un primo piano di lettura Ginny può apparire totalmente fuori dal canon: non ama Harry e lo sposa ugualmente, un atteggiamento così poco onesto che si fa fatica ad associare alla sua controparte cartacea. Tuttavia, come ho già avuto modo di evidenziare, questa storia non ha un solo piano di significato, ne ha molteplici, e per capire la protagonista bisogna penetrarli tutti: partire dal suo passato, dalle sue aspettative e della aspettative che gli altri hanno su di lei, dalla guerra vissuta, dall’amore per Harry nutritosi negli anni, dall’esistenza stessa di Harry. È solo partendo da tutto questo e mettendolo in relazione al contesto entro cui si è insinuato in lei l’amore per Neville (la guerra, la solitudine), che si riesce a comprendere la natura della tua Ginny: incastrata in una vita progettata sin dagli undici anni, in aspettative che si abbattono su di lei, nell’affetto smodato che nutre per Harry (che merita, si dice, la felicità dopo tutto quello che ha vissuto), nel terrore di aver confuso bisogno e amore quando accanto a lei c’era solo Neville. La tua Ginny è proprio ingabbiata in se stessa e in una vita che non capisce più. Sceglie l’unica strada che le sembra percorribile, e cinicamente potremmo dire che era forse la più semplice se paragonata a una messa in discussione di tutto, ma nel fare questo è terribilmente umana e mostra su di sé i marchi di una guerra che l’ha lasciata priva di energie per sopportare altri scontri, altre rivoluzioni e farsi carico del dolore altrui.
Una caratterizzazione molto matura, spietata e reale. 10/10.

Totale: 41.5/45

Recensore Master
25/03/20, ore 18:33

Ciao!
Ho trovato la tua storia tra le ultime pubblicate e mi sono detta che una Ginny/Neville, ogni tanto, non può che farmi del bene. Ne ho letta qualcuna negli anni, ma è sempre bello riscoprirle, perché di solito sono leggere - considerata la natura dai personaggi -. Eppure tu mi hai sorpreso, hai saputo rendere questa coppia amara, hai saputo costruire un amore rotto, spezzato, un amore vero e potente, coperto da quello fittizio. Perché forse Ginny si è sentita costretta ad essere la signora Potter, forse Ginny non ha potuto proprio dire di no. Harry è tornato, Harry è in vita e la ama con ogni poro della sua pelle. Solo che lei non ama lui.
Ginny osserva stanca Neville, che è venuto al matrimonio, forse per dirle addio e manda giù, manda giù la tristezza, il rancore, manda giù l'idea di star sbagliando. Perché lei sta sposando Harry Potter, sarà la signora Potter, come può non essere felice?
Mi è piaciuta molto questa storia, mi ha davvero colpito, sono stata felice di averla letta!
Sia ❤