Questa storia parte a tutta velocità con una protagonista già molto consapevole di sé nonostante la giovane età e, soprattutto, con una prospettiva ribaltata, quella dei Serpeverde, rispetto ai romanzi.
Mi piace questa impostazione che fa subito entrare il lettore nella storia e che lo incuriosisce perché di carne al fuoco ce n'è parecchia: la piccola protagonista ha un'attitudine particolare e un'inclinazione discutibile, a quanto pare. Inoltre, non credo che le parole di Angelina siano del tutto casuali: Claire forse non sa esattamente chi è.
Di solito non amo gli OC che interagiscono coi protagonisti canonici di una storia data: il rischio di dare vita all'ennesima Mary Sue è alto, ma per ora Claire non sembra ricadere nello stereotipo.
Detto questo, però, devo aggiungere alcune cose meno positive.
La prima è che non ho ritrovato l'ambientazione della Rowling. So che hai condensato tre anni in un solo capitolo, tuttavia ho trovato gli episodi abbastanza insignificanti, raccontati in modo poco incisivo e, soprattutto, ci sono davvero tanti errori di grammatica, qualche scelta lessicale infelice e qualche refuso.
Mi prendo la libertà di segnalarti i più gravi, sperando di farti cosa gradita e, soprattutto, che possa tornarti utile.
"La McGranit, nonché la coordinatrice della casa Grifondoro" -> nonché cosa? Non c'è nessun altro termine che giustifichi quel "nonché". "Professoressa", infatti, l'hai usato frasi prima.
"la giovane piccola strega" -> giovane è ridondante. Hai già specificato che è al suo primo anno di scuola, quindi sappiamo già grossomodo la sua età.
"Elise le raccontò" -> le aveva raccontato. La consecutio temporum, in questo caso, vuole il trapassato prossimo per non appiattire ciò che, nel passato, accade prima o dopo.
"il Cappello Parlante urlò a squarciagola il nome di un ragazzo" -> secondo il canon il Cappello urla il nome della casa, non dei ragazzi, dal momento che non fa l'appello.
"Cal Denvers, una bambina dai capelli biondissimi e riccissimi le passò del succo di zucca facendole un sorriso a quarantadue denti. Lei fu la prima Serpeverde della giornata." -> Suppongo tu intendessi che Cal era stata la prima bimba della giornata a essere smistata a Serpeverde. In questo caso, la consecutio temporum vuole "era stata la prima".
"Uno dei due gemelli non so come" -> la narrazione è in terza persona, quindi quel "non so" è un'invasione di campo del narratore. Claire non sapeva come.
L'uso del maiuscolo: il maiuscolo va inteso come "gridato", quindi ti consiglio di usare il corsivo oppure di specificare nella descrizione che determinate parole vengono pronunciate con un tono particolare.
"La giovane strega non aveva molti amici al di fuori della scuola di magia, anzi a dire il vero proprio nessuno. Quando era molto piccola spesso giocava con la sua vicina di casa in giardino. Era l'unica amica che aveva." -> non molto, nessuno, solo uno... è dispersivo e qualunquista. Ti consiglio di andare dritta al punto, senza girare intorno ai concetti.
"Un giorno andarono a giocare ai giardini insieme ma solo Claire tornò a casa quella sera." -> anche in questo caso si tratta della consecutio temporum: "erano andate".
"nonostante l'amica più volte cercò di persuaderla." -> come sopra: "avesse cercato"
"una macchina falciò la strada" -> immagino intendessi "sfrecciò": una macchina a gran velocità "falcia" qualcuno, non la strada.
“Quando tuo padre era piccolo si faceva spesso cucinare da me...” -> questa frase fa supporre che il povero padre di Claire sia finito in pentola.
"lì", "sì", "né" e "sé" vogliono l'accento. Hai accentato un solo "lì".
"Claire sentì uno strano calore giungergli" -> giungerle, femminile.
"finale che l'autrice dei romanzi di Harry Potter avesse dato" -> ha dato. L'episodio è già accaduto, non c'è nessuna incertezza a riguardo, quindi va usato l'indicativo.
"poichè tutti i suoi ricordi felici fossero legati a Fred" -> erano legati. Anche in questo caso è un dato di fatto.
Perdona la mia puntigliosità, è deformazione professionale. ^^' |