Recensioni per
Gioco di sguardi
di AcquaSaponePaperella

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
13/08/20, ore 13:52

Recensione premio per il terzo posto al contest "A noi i personaggi, a voi la storia".

Eccomi qui per la recensione premio!
Ho scelto proprio questa storia perchè sono una grandissima fan della Disney, quindi appena l'ho vista mi sono subito buttata!
Devo ammattere che all'inzio ho avuto un po' di difficoltà a capire chi fosse la voce narrante (inizialmente credevo si trattasse di Bambi). Questo dettaglio è scritto nell'introduzione, vero, ma credo spetti alla storia (e non alle note esterne alla narrazione) far immergere e orientare il lettore... Altrimenti non credo la si possa definire del tutto "completa".
A parte ciò il racconto mi è piaciuto molto. L'ho trovato dolce, coinvolgente e scritto con uno stile che (seppur semplice) invoglia molto alla lettura.

Recensore Master
25/05/20, ore 11:19

Dodicesimo Posto
Gioco di sguardi
di AcquaSaponePaperella





Grammatica: 3.9/5

La grammatica va benissimo, c’è giusto qualche svista.
Di seguito, gli errori trovati:

ad osservarlo → -0.5 (Lo ripeti per tre volte. Va tolta la “d” eufonica)
aveva gli occhi biricchini. → -0.1 (birichini)
Il sole aveva già fatto capolino dagli alberi → -0.3 (Credo sia più corretto scrivere “tra gli alberi”)
"Quello è il grande principe della foresta." sentii la voce di lei. → -0.1 (non va messo il punto, visto che a seguire c’è un verbo dicendi)
Lei nn sarebbe tornata mai più → -0.1 (non)


Stile: 17.25/20

Lo stile è fortemente introspettivo, semplice ma solenne; e questo lo rende facilmente immersivo per il lettore che si ritrova catapultato con grazia e naturalezza all’interno della mente del principe della foresta. Ciò nonostante, la visione che si ha dell’insieme e del contesto è pienamente soddisfacente. Hai saputo calibrare bene l’attenzione del narratore POV sull’ambiente circostante e suii suoi pensieri, filtrando con maestria la scena attraverso i suoi occhi.
Ti faccio quindi i miei complimenti per l’uso del narratore in prima persona, che non risulta artificioso né mai incoerente; anzi, sei riuscita ad adattarlo perfettamente al personaggio POV, arricchendo il testo di una solennità e un rigore che ben richiamano l’atteggiamento del personaggio.
Il testo sembra quello di una ninna nanna o di una filastrocca, questo perché la narrazione è scandita da una serie di “ritornelli” che ripeti in tutte e tre le drabble, e che variano leggermente. A quest’impressione, poi, ha contribuito anche l’impaginazione del testo, in cui a ogni frase è stato concesso un intero rigo per sé (ma ne parlerò dopo, a tempo debito). Ho trovato questo espediente ben riuscito, soprattutto perché si adatta in maniera dolce e genuina al fandom in questione, legato all’infanzia credo di tutti noi.
Sempre legato alla scelta di consegnare a ogni frase lo spazio di un intero rigo, va imputata anche parte della solennità che si percepisce leggendo. Il punto-a-capo spinge il lettore a leggere tutto con lentezza, assaporando ogni frase e dando quindi importanza a ogni passaggio.
Ho apprezzato, quindi, questo ritmo scandito da ritornelli mai uguali a se stessi e da una sintassi che si ripete nella sua forma, ma che sa anche variare composizione (se l’incipit delle frasi rimane uguale, diversa è la loro conclusione); aiuta anche il continuo cambio d’ordine di queste “frasi/ritornello” (una volta messe all’inizio, altre in mezzo alla drabble, tranne il gioco con “Ebbi l’impressione che…” che ricopre sempre lo stesso posto all’interno di tutte e tre le drabble ma che si riferisce ogni volta a un protagonista diverso: la madre nella prima, a se stesso nella seconda, al figlio nella terza). Questo ti permette comunque un minimo di variazione che impedisce al testo di diventare ridondante e crea un forte legame tra le drabble e i tre diversi momenti. Si crea un gioco di relazioni strettamente connessi tra di loro che donano un senso di unità alle drabble ma anche tra i personaggi davvero mirabile. Si percepisce il loro legame, il loro tipo di rapporto. Davvero molto brava.
Unico appunto, a tale riguardo, lo devo fare per la ripetizione di questa frase:

- Non fu come la prima volta.→ Nella seconda drabble, il suo significato avrebbe senso, ma se consideriamo la sua presenza in riferimento alla prima drabble, nella terza drabble, dove invece dovrebbe richiamare la differenza non solo dal primo momento ma anche dal secondo, risulta superflua, o sbagliata in un certo senso. Sarebbe più corretto dire “Non fu come le altre volte” ma lo trovo poco elegante, inoltre capisco che tu voglia rimarcare la distanza di evoluzione tra il primo momento e l’ultimo, quindi un’altra soluzione sarebbe eliminare direttamente questa frase dalla seconda drabble. Una terza opzione sarebbe variare completamente la frase nella terza drabble. “Fu diverso, ancora una volta” ti permetterebbe di rimarcare l’evoluzione di questo sguardo, senza creare uno strano effetto con la seconda drabble.

Sempre andando ad analizzare le parti a mio parere più deboli, nella prima drabble ci sono due frasi su cui mi voglio soffermare:

- Continuai la mia camminata regale, con lo sguardo orgoglioso e fiero. →Non mi convince la formulazione della prima parte di questa frase, la trovo troppo ampollosa e ha rimandi un po’ sopra le righe, che poco si adattano al senso di rigore e responsabilità genuina che invece sono propri del principe della foresta. Letta così, sembra voler dire “continuo a sfilare per farmi ammirare”, mentre un più modesto “continuai per la mia strada” sottolineerebbe la solitudine data dal comando che è propria del personaggio. Ovviamente il mio è un suggerimento, andrebbe bene anche un altro tipo di formulazione.

L’altra frase che poco mi convince è:

- In quel momento, mi accorsi che la amavo.→ L’ho trovata brusca da leggere, soprattutto perché prima lasci intendere che è da tempo che il “gioco di sguardi” va avanti tra lui e la madre di Bambi. Certo, un gioco di sguardi non sempre implica la consapevolezza dei propri sentimenti, eppure nel contesto che presenti ne ho sentito la stonatura, come se non fluisse come le altre. Forse sarebbe risultata accettabile se tra essa e la frase precedente ci fosse stato qualche altro passaggio che la giustificasse, ma così suona fuori luogo.

Uno spazio me lo voglio ritagliare anche per evidenziare i punti di forza:

- Mi fermai ad osservarlo silenziosamente.→ La ripetizione di questa frase, invece, non ha fatto altro che rallentare la lettura di tutte e tre le drabble (ed è un complimento). Ha saputo caratterizzare il personaggio, il suo portamento riflessivo, saggio, impegnato verso gli altri, ne ha evidenziato più di tutto il ruolo di “protettore”, ma ha anche donato un distacco al rapporto padre-figlio che profumava di rigore e disciplina, ma anche di voglia di conoscere il figlio.

Dei dialoghi non posso eccepire niente, sono ripresi dall’opera originale. Il loro inserimento, tuttavia, è fondamentale perché è attorno a essi che costruisci le prime due drabble. I dialoghi originali ti permettono di catapultare immediatamente il lettore all’interno della scena, permettendoti di concentrarti unicamente sull’introspezione del principe della foresta. In questo modo, il lavoro si adatta all’opera originale, ne fa di approfondimento, e devo dire che sei stata bravissima a far fluire quest’introspezione al suo interno, rendendola di fatto un tutt’uno. Complimenti.
Altro punto importante a questo riguardo è l’assenza totale di dialoghi nell’ultima drabble. Anche Bambi, la cui voce ha accompagno le prime due drabble, si fa muto, e questo ti aiuta a sottolinearne la crescita e a metterlo sullo stesso piano del principe della foresta. Il silenzio fa parlare i pensieri e gli sguardi.
In tutte e tre le drabble, poi non manca mai una frase per creare l’ambientazione. Una sola, ben mirata e scelta con molta cura, che ha la potenza di evocare lo sfondo e di renderlo significativo per la scena. Così, nella prima drabble è il sole che fa capolino da dietro gli alberi (un giorno nuovo, il benvenuto all’erede), nella seconda è la neve, bianca e fredda che accompagna la morte, nella terza è la foresta che rinasce dalle ceneri, come l’araba fenice. Bellissime tutte e tre le evocazioni, questi tre diversi volti della loro casa, la foresta.
Mentre il lessico si dimostra semplice ma curato, scelto con attenzione. Non è forbito, certo, e non varia molto per motivi di scelta stilistica, ma è pulito e va dritto al punto, inoltre lo trovo perfettamente adeguato al rating della storia e al genere di fandom che hai scelto. Quello che risalta maggiormente è l’attenzione con cui hai scelto gli aggettivi qualificativi per descrivere i vari personaggi. Ben fatto!
Infine, il genere che hai segnalato per la raccolta. Confesso che non ho mai capito a che cosa dovrebbe riferirsi un genere “generale”, ma credo che qui non c’entri nulla e non dica abbastanza al lettore dei temi trattati. Personalmente un “sentimentale” e un “introspettivo” avrebbero reso perfettamente l’atmosfera emotiva che si respira all’interno, mentre così il suggerimento è del tutto fuorviante a mio parere.


Sviluppo del tema: 12/15

Sia il momento della “rivelazione”, sia il momento della “separazione” sono presenti. Quest’ultimo poi, è doppiamente richiamato alla mente del lettore in due modi differenti: quello più immediato è la morte della madre di Bambi; quello più recondito è la distanza effettiva che già c’è tra il principe della foresta e la cerva a inizio storia.
Per quanto solenne e rigoroso nel suo POV, i sentimenti del principe della Foresta risultano essere profondi e sinceri, eppure la sensazione che lasciano non è mai di un grande magone, ma di un senso di dolore sordo, nostalgico, molto riflessivo più che vissuto attivamente sulla pelle. Il che non avrebbe fatto altro che arricchire di più la triple drabble se non mancasse, nella parte centrale, il vero senso di struggimento che richiedeva il bando. Penso che questa raccolta abbia un grandissimo potenziale, che nel suo insieme sia perfetta e abbia una sua ragion d’essere, ma allo stesso tempo a un certo punto si allontana da quello che è il tema del contest: lo accarezza, lo tocca in più punti, ma non lo prende del tutto in pieno.
Il problema, temo, risulta l’impostazione delle drabble. Ho trovato molto originale e profondo utilizzare il figlio come riflesso e mezzo di connessione tra il principe della foresta e la mamma di Bambi, eppure a un certo punto il rapporto padre-figlio prende il sopravvento sul rapporto specchio tra il protagonista e il suo amore. Cosa che si evince anche dalla traslazione di questa frase:

- In fondo, il nostro è sempre stato un gioco di sguardi. → Se nella prima drabble è in riferimento alla madre, nell’ultima l’interlocutore di quello sguardo diventa il figlio. Una traslazione che personalmente mi è piaciuta molto, ci tengo a precisare, perché ho adorato il modo in cui hai veicolato l’amore attraverso una delle massime manifestazioni, realizzazioni, ovvero un figlio. Però questo cambio di “giocatore” evidenzia anche come l’altra controparte della storia non sia più la cerva ma Bambi.

Ad esempio, nella prima drabble, ci sarebbe stato un grosso potenziale, ovvero avresti potuto rimarcare di più l’amore che lui provava per lei e far sentire quanto avesse dovuto rinunciarvi, viverlo a distanza per via del ruolo di “principe” che lo porta ad anteporre il dovere all’amore. Seppure intuibile, questo meccanismo è latente e non bene sfruttato.
Ancora, la seconda drabble, dove per metà composizione ti concentri su Bambi, sulla sua reazione, sul primo passo verso il suo rapporto con il padre, l’attenzione sulla perdita effettiva del principe rimane un po’ ai margini. La terza è più forte, in un certo senso, ma rimane coerente con quello che è ormai il vero filone al centro della raccolta.
In definitiva, seppur presenti i due temi del contest, sono vissuti con distacco e disciplina, poiché l’attenzione del principe della foresta è improntata verso il figlio, e l’amore per la donna amata è vissuto come tra un nostalgico “è stato quel che è stato” e un profondo “tu vivi in lui”, ma non c’è mai lo struggimento a nudo del protagonista.


Titolo, Introduzione e impaginazione: 3.5/5

Di solito, titoli così secchi non rendono bene in abbinamento a componimenti che si presentano prettamente introspettivi e sentimentali, perché da un titolo di una simile storia mi aspetto sempre un sentimento recondito che già faccia assaporare quello che poi si trova all’interno.
In questo caso, però, il titolo è a doppio binario, perché non solo richiama il “gioco di sguardi” tra il principe della foresta e la mamma di Bambi, ma anche quello del padre con il figlio. La sua forma netta, ben definita e soprattutto priva di genere e numero lascia quindi spazio a più di un abbinamento, il che lo rende perfetto. Penso anche che la sua semplicità, oltre a richiamare il prompt base della storia ne rievochi anche lo stile ordinato e solenne. Quindi, in definitiva, è il titolo giusto per questa storia. Nonostante non sia particolare, penso che risalti comunque in una probabile lista di titoli e che attiri la curiosità del lettore, attraverso una delle parole-chiave che catturano l’immaginario, ovvero lo sguardo.
L’introduzione è asettica e sterile. Innanzitutto non mette in risalto quello che dovrebbe essere il filone narrativo della storia (che esso sia l’amore per la cerva amata o il rapporto con il figlio), il fatto che richiami in maniera generale l’attenzione sul principe della foresta dice tutto come niente. Anche l’idea di “descrivere i pensieri” è fuorviante, poiché i sentimenti all’interno della storia si vivono eccome, e una presentazione simile secondo me sminuisce moltissimo il tuo lavoro.
L’impaginazione, come ti avevo preannunciato sopra, è particolare, perché non segue una suddivisione in paragrafi, bensì è segmentato per frasi. La presenza poi di un rigo libro, senza un font giustificato, non fa che contribuire alla libertà estetica di un testo musicale o di una filastrocca. Tutto, nell’impaginazione, concorre in maniera coerente a enfatizzare lo stile e l’impostazione della narrazione.


Caratterizzazione dei personaggi: 19/20

Della mamma di Bambi posso davvero dire pochissimo, in realtà nulla. Non c’è una sua caratterizzazione, non l’hai mostrata attraverso gli occhi del principe della foresta facendo vedere su che cosa si fonda il loro amore, il loro legame, ma ti sei concentrata sul sentimento in sé e in che modo questo amore venga vissuto dal personaggio principale.
Due parole le posso invece spendere per Bambi, perché se del principe della foresta abbiamo una percezione principalmente sensoriale ed emotiva, è Bambi quello che appare in maniera più concreta e fisica nella raccolta; ed è sempre Bambi a evolversi. Hai saputo seguire molto bene le tre tappe fondamentali e più significative della sua crescita, dal punto di partenza, questo primo incontro fugace con il padre, che vede ancora Bambi preda della parte più ingenua e pura della sua fanciullezza, a un Bambi solo, che ha perso l’unica figura importante della sua vita, il legame più puro, più profondo intorno al quale girava il suo mondo. La parte più significativa è la sua evoluzione finale, dove l’aspetto birichino e più emotivo che hai mostrato prima si indurisce in uno sguardo maturo, da adulto. Credo che a rappresentare il legame più forte di questa propagazione in Bambi della madre sia in questa frase:

- In lui potevo rivedere ancora lei.→ Crescendo Bambi ricorda ancora la madre, forse la sua dolcezza, forse la sua stoica risolutezza, questo non è dato saperlo perché non ci mostri cosa veramente la madre di Bambi abbia rappresentato per il principe, ma c’è ancora questo riflesso molto forte.

L’attenzione maggiore l’hai sicuramente riservata al principe della foresta. Il suo ruolo, ma anche il suo portamento si evincono a partire dal modo in cui attraverso i suoi occhi si dipana la storia.
Quello che si percepisce soprattutto è il senso di responsabilità del principe della foresta: sia dal modo in cui prende sotto la sua ala protettiva il figlio, sia prima quando antepone il bene del suo “popolo” a quello personale. Ho assolutamente apprezzato il modo in cui la storia passa soprattutto dalle percezioni, che siano visive o uditive o anche sensoriali, perché questa caratterizzazione sensoriale si presta molto bene alla figura del principe della foresta, in quanto cervo e quindi sensibile ai suoni, agli odori. L’attenzione che poni sulle percezioni è funzionale al personaggio.
Risulta IC anche il portamento fiero e orgoglioso, il modo di distacco con cui si pone agli occhi del figlio, la posatezza con cui lo affianca e soprattutto i sentimenti finali, dove lascia il posto al figlio, isolandosi, facendosi da parte. Ultimo particolare, dato dal “forse non le avevo mai detto veramente addio” è la velatura sentimentale/nostalgica che ammanta il principe della foresta, e che secondo me dà spessore anche al suo ruolo di leader. In questo punto si percepisce parte di quella “rinuncia” personale che poco approfondisci nella prima drabble.


Gradimento personale: 4.75/5

Mi dispiace, sembra un po’ un controsenso questa valutazione, ma è stato davvero difficile valutare qualcosa che mi è piaciuto così tanto tenendo obiettivamente conto di quello che era il tema fondante del contest. La prima lettura di questa storia è stata magica, l’ho talmente apprezzata che non ho più pensato al contest, l’ho riletta e basta. Mi è piaciuta nella sua coerenza con il fandom originale, ma anche perché nonostante la sua semplicità ha affrontato con maturità quello che è un rapporto molto complesso, profondo che in un cartone animato è difficile da trovare. In Bambi c’è, e tu hai saputo dargli un aspetto più maturo, esaltando la sua parte più seria e dura, meno edulcorata rispetto all’animazione di un cartone. Mi è piaciuta soprattutto perché la narrazione è davvero un tutt’uno con il personaggio POV, e quando un autore riesce con un narratore in prima persona a far scivolare il lettore nella mente del personaggio originale ha fatto un lavoro eccezionale, ha talento sicuramente. Non è facile, per niente, riuscirci, e tu questo lo hai fatto in maniera impeccabile.
La delusione di non veder approfonditi certi passaggi ha influenzato anche il mio gradimento personale, perché se questa stessa “trama” fosse allargata in una storia più lunga dove ti sarebbe possibile portare avanti sia il rapporto padre-figlio sia l’amore represso tra i due cervi adulti credo che sarebbe un piccolo gioiello, che oltre alla richiesta del contest avrebbe avuto un ulteriore mondo da regalare al lettore.
Detto ciò, io non posso assolutamente negare il mio amore per essa. Il personaggio del principe della foresta mi è entrato nella pelle, calarmi nei suoi pensieri, guardare attraverso i suoi occhi così “regali” è stata un’esperienza magica, piena, mi ha dato tanto, e soprattutto ne ho sentito il peso in un certo senso, e questo io lo voglio assolutamente premiare, al di là delle “mancanze” rispetto al contest. La storia è bella, punto.

Punteggio: 60.4/70

Recensore Veterano
29/04/20, ore 11:42

Ciauu^^
Premetto: è la prima volta che recensisco in questo fandom!
Quindi tu, sei la prima a ricevere una recensione da me qui! \O/(uh che
roba! XD *sarcasmo*)
Trovo la tua storia veramente ben scritta e strutturata! (qual è il tuo segreto? 'alla giornalista! XD')
Molto dolce e delicata ma con un significato ben preciso!
La lettura è piacevole e scorrevole, nel leggerla non mi sono per niente annoiata! (quindi è un cosa positiva, no?)
Bellissima!
Tanti cari e sinceri complimenti! ^^
A presto!

Recensore Master
18/04/20, ore 13:35

Ciao! Davvero bella e molto commovente questa tua storia dedicata a tre momenti diversi della storia di Bambi e al suo rapporto con la mamma e il papà, da cucciolo e poi da adulto a fine film. Hai reso benissimo quei momenti, compreso il dolore per la scomparsa della mamma, una scena devastante che fa male ancora oggi! 😭
Ancora complimenti per lo stile e per le emozioni che suscita la tua storia, a presto!
Teo

Recensore Veterano
11/04/20, ore 23:54

Ciao!
Partecipo anche io al contest e quando ho visto che hai scritto su Bambi mi sono sorpresa perché non mi era mai capitato di leggere nulla in questo fandom e sono contenta di non essermi persa questa storia!
Hai dato tantissima introspezione alla storia, creando un filo attraverso il Principe della Foresta e Bambi che passa per la madre.
Un tocco di classe, se posso dirlo, perché ho adorato sia come hai gestito la storia, sia appunto la psicologia che hai utilizzato, che come hai raccontato l'amore.
Bella davvero!
Ile

Recensore Master
08/04/20, ore 14:41

Ciao! Tra tutte le storie partecipanti al contest, questa è stata la più inaspettata per la scelta del fandom e della coppia: mai avrei immaginato di vedere parlare di amore e addio su Bambi. Per questa scelta sei stata sciuramente molto originale, anche se ammetto di non ricordare benissimo il cartone.
La scelta dei tre momenti non è casuale e segue la crescita del piccolo cerbiatto, facendo veicolare attraverso di lui l'amore dei genitori e la consapevolezza stessa di quell'amore in quanto è proprio in lui che il padre rivede l'amata che ormai ha perso. Il titolo è secondo me molto azzeccato: il gioco di sguardi e l'importanza degli occhi è quello che emerge infatti in tutti i momenti raccontanti.
Quello che non mi ha convinto però sono due cose: quel In quel momento, mi accorsi che la amavo. che chiude la prima drabble, perchè mi è parso un po' "affrettato" e allo stesso tempo la scelta di non rendere mai la madre davvero presente. Mi spiego meglio: da un lato ho trovato interessante e coerente l'idea di descrivere l'amore mediante il figlio, ma dall'altro l'amore tra i genitori sembra passare così in secondo piano rispetto al rapporto genitore-figlio (vero protagonista della flash) e quindi la dinamica rivelazione-addio perde un po' d'impatto rispetto al potenziale.
In ogni caso, la lettura è stata interessante. Ti auguro in bocca al lupo per il contest. Alla prossima!:)
 

Recensore Master
07/04/20, ore 12:15

Ciao ^^
Partecipo anch'io a questo contest e devo dire che mi ha sorpreso vedere qualcuno partecipare con il fandom di Bambi. Sorpresa positivamente.
Il primo film non lo avevo adorato, mentre il secondo, che è tipo un lungo missing moment del primo, mi era piaciuto molto. In particolare mi era piaciuto il Principe della foresta, perciò mi ha fatto molto piacere leggere di lui ^^
Mi piace molto il titolo che hai dato alla storia, concetto che viene poi ripreso in più parti. In effetti il Principe non può passare troppo tempo con i suoi simili, deve controllare tutto e ha solo tempo di rivolgere un fugace sguardo alla madre di Bambi, ma tanto gli basta per innamorarsene.
Purtroppo passiamo subito alla scena che ha traumatizzato migliaia di bambini in tutto il mondo, ovvero la morte della mamma. Mi è piaciuto il quasi pragmatismo con cui il Principe capisce di non aver tempo di piangere la perdita della sua amata, perché deve pensare al figlio. E ho adorato il dualismo dell'addio alla madre e il ciao al piccolo.
Alla fine torna il gioco di sguardi, in quanto il Principe rivede l'amata in Bambi dopo che lui ha salvato la foresta. È una cosa molto bella ed è anche vero che spesso sono gli occhi ciò attraverso cui si può ritrovare una persona, anche dopo che questa ci ha lasciato.
È stata davvero una lettura piacevole e ti ringrazio per avermi portata in un fandom in cui non passo praticamente mai ^^
In bocca al lupo per il contest!
Baci, pampa

Recensore Junior
05/04/20, ore 11:20

Non mi aspettavo che Bambi potesse essere un fandom interessante per ambientare la storia, invece mi hai davvero sorpreso!
È un racconto delicatissimo, che riesce ad attribuire in modo naturale sentimenti molto complessi a dei personaggi che nel cartone animato sono quasi illeggibili.
Ho apprezzato moltissimo alcune figure e il maturare del rapporto fra Bambi e il Principe, il suo rivedere lei negli occhi del figlio.
Mi è piaciuta un sacco, complimenti.