Ho interpretato quest'opera come un enorme stream of consciousness, che però a volte si legava ai ricordi infantili, e a volte si buttava su altri argomenti. Chiaro, questo dovrebbe rappresentare la tecnica appena descritta, però l'ho trovato un pochino disorientante e confusionario. Il protagonista mi è sembrata una persona solitaria che ripensava ai ricordi di infanzia come scudo per non affrontare il mondo reale, quello degli animali dai vari rumori.
Ecco, qui una nota: ci sono troppe descrizioni e dettagli che rendono il tutto molto più pesante di quanto non dovrebbe essere. Smorzare dettagli e descrizioni ogni tanto fa bene, ma esagerarne no, perché altrimenti si diventa prolissi il lettore si scoccia.
Quello che ho apprezzato invece sono le descrizioni, quelle azzeccate al posto giusto e con i giusti spazi, dei suoni e movimenti della natura. Con un po' di show dont tell, da questo punto di vista, la vitalità della natura sarebbe risaltata ancora di più e resa ancora più interessante. (Recensione modificata il 06/04/2020 - 07:07 pm) |