Gentile Autore/Autrice, è la prima volta che leggo un tuo lavoro e in questo scritto nelle poche ma dense righe che ci hai consegnato sei stato in grado di mettere a fuoco la vera personalità di Oscar. La sua Normandia, il posto dove lei ed André sono sempre riusciti a essere se stessi, lontani dagli obblighi dell’etichetta e liberi di essere bastevoli a loro stessi quando erano ognuno in compagnia dell’altro, fa da suggestivo sfondo. Lo stesso moto ondoso del mare dona ad Oscar quella lucidità di pensiero e quella capacità di calarsi dentro se stessa e riuscire ad ascoltarsi con tutti i suoi dubbi, i pensieri, le ansie e anche le sue paure che di fronte al mondo non poteva esternare. Anche la luce del tramonto su quella distesa di acqua pare calmare i moti del suo cuore e farle intravedere un orizzonte da raggiungere e persino il modo in cui lo vuole raggiungere, lì in quel posto che dona pace e tranquillità all’animo, vuole capire chi e cosa voleva essere veramente, e a darle sostegno in queste sue interrogazioni ecco giungere l’unica persona che la conosce nel profondo e che con la sua presenza è capace di donarle la serenità di cui ha bisogno anche per affrontare le sfide future. E’ bella l’immagine che ci rimandi di loro due persi nel sorriso l’uno dell’altra con quella risata che nasce spontanea e si libra liberatoria, loro che sanno capirsi e guardarsi fino in fondo all’anima e che hanno potuto condividere questi attimi durante gli anni della loro giovinezza. In questo particolare momento non ci dai delle indicazioni temporali, ma la situazione potrebbe essersi verificata chissà quante volte a dimostrazione del fatto che in quell’ambiente erano due esseri liberi che sapevano godere della reciproca compagnia senza bisogno delle sovrastrutture che il mondo al di fuori imponeva loro e dove potevano lasciar scorrere i pensieri e le sensazioni liberamente e che racchiudeva tutto il loro mondo. Veramente complimenti per il senso profondo intrinseco che è giunto al lettore. Spero di ritrovarti presto. |
Breve ma molto efficace questo componimento. È semplice, pulito e scorrevole come lo sciabordio delle onde del mare di fronte a cui si trova Oscar. Suggerisce un’immagine intima, quasi onirica, con contorni indefiniti, e lascia spazio alla fantasia del lettore per immaginare il contesto più ampio in cui è inserita. Mi piace pensare che sia un missing moment collocabile un po’ ovunque nella storia. Magari durante una vacanza in Normandia diversa da quella vissuta in compagnia di Rosalie. |
Poche righe per immaginare la bella espressione di Oscar assorta prima, sorridente dopo. Brava |
Cara Angel, buona sera. |