Recensioni per
Ingannare la morte, non significa vivere
di Nexys

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/05/20, ore 17:13

Carissima,
wow, continuo a non avere parole di fronte alla tua sensibilità, ma questo fandom sta decisamente tirando fuori dalla tua anima tante cose.
Questa storia è di certo angst, ma non un angst fine a se stesso, ma un angst che racconta un percorso. Un percorso che è quello di un prescelto, che aveva delle basi sotto la propria vita, ma che sono crollate e lo hanno annullato.
Quella di Anakin, dentro quel sarcofago, non è una nuova esistenza, è un'unica possibilità di continuare a vivere che però non ha altri sbocchi che quelli del lato oscuro.
Anakin ha toccato tutto e, dopo averlo reso ora, lo ha anche distrutto. La sua istruzione, il suo essere Jedi, il rapporto con Obi-Wan, l'amore per Padme... tutti rapporti e esperienze di vita che avrebbero potuto rendergli l'esistenza umana e dignitosa che bramava, ma per colpa di tutto e di niente, quel sarcofago è il recipiente di un altro recipiente vuoto, il suo corpo senz'anima. Annichilito da tutto, dalla furia che lo ha reso cieco alla pena che gli è stata elargita, una vita spezzata dall'amore e dall'odio. Dalle scelte sbagliate ma inesorabili.
Un Anakin che vive di rimpianti, e quel sarcofago è l'eco delle sue colpe. Ed è questa la sensazione che mi ha dato questa meravigliosa shot: il vuoto riempito dai fallimenti e dalle occasioni perse, il tutto spiegato con la tua ineguagliabile sensibilità!
Complimenti e a presto ♥
Miry

Recensore Veterano
03/05/20, ore 16:15

Hello :-)
Sono passata subito a leggere questa storia, e devo ammettere che non ha deluso le mie aspettative.
Hai descritto veramente bene le emozioni di anakin, la colpa, la perdita, il rimpianto, la solitudine.
Abbracciare il lato oscuro ha richiesto il più alto dei sacrifici: le persone che amava, e in questo modo, anche lui stesso.
È scritta molto bene, profonda, intima.
E devo ammettere che le citazioni di obi wan sono state il colpo finale, quel dolore che copre tutto il resto e ti distrugge del tutto.
I miei complimenti ♡
La metto tra le storie da ricordare:)
Che la forza sia con te

Recensore Master
28/04/20, ore 01:16

Cara Nexys!

Anche questa volta sono rimasta molto colpita dal modo in cui hai compreso Anakin e il suo dramma terribilmente umano. Hai scritto il punto di congiunzione tra Darth Vader e Anakin Skywalker con queste riflessioni amare che finiscono con la cupa visione della Morte Nera – l’ho trovato suggestivo, come la scelta le frasi in corsivo e come anche il titolo che si potrebbe definire sia alla base ben nota che al disperato tentativo del cavaliere jedi di impedire a Padme di morire – fallito, ovviamente. E Anakin, che sa di aver fallito, che ha perso tutti coloro che per lui erano importanti, lavora per l’impero quasi come fosse una propria espiazione personale: intraprende fino in fondo la follia che lo ha quasi bruciato come le fiamme che lo hanno rovinato. La sua analisi in tal senso è lucidissima e concisa e l’ho apprezzata perché la trovo una lettura IC, ma anche calibrata al personaggio: Anakin soffre come un cane per quello che ha fatto, ma l’angst è misurato – parliamo di un guerriero, di un condottiero: hai fatto un ottimo lavoro.

Quella che sentiamo è una voce della coscienza che non verrà messa a tacere (la voce famigliare che lo giudica) e che lo porta a rivivere gli eventi della sua caduta fermandosi su due aspetti principali: Anakin si aspettava di essere condiviso e capito. Invece è stato un folle che ha pagato un prezzo altissimo, morale e fisico. A sua discolpa c’è il concetto ben noto secondo cui la strada verso l’inferno è costellata di buone intenzioni: l’ho citato anche nella scorsa recensione, è vero, ma a mia discolpa sappi che l’ho sempre trovato terribilmente azzeccato per definire le scelte di un uomo che si sentiva schiacciato dalla maledizione di essere il prescelto, infilato in giochi politici e di potere, norme e divieti che gli impedivano di vivere alla luce del sole l’amore con la propria amata.

I punti fermi del prescelto erano due: Padme, l’amore romantico, la madre dei suoi figli di cui lui non conoscerà per lungo tempo il volto e Obi Wan, mentore e amico che, però, non lo segue e non lo comprende. Il paradosso crudele che la tua shot riesce tanto bene a mostrare è come Anakin non sia mosso dall’avidità o dalla sete di potere: viene ingannato e alla fine ne è dolorosamente consapevole, lo sa e si punisce, sa di aver commesso dei tremendi sbagli tali da portare alla realizzazione proprio del suo incubo peggiore. Mi è piaciuto molto anche quel senso di delusione che prova verso Obi Wan e verso Padme. Quando pensa, con un certo rammarico, di essere stato abbandonato e che entrambi gli hanno voltato le spalle – eppure anche lui le ha voltate a se stesso, in un certo qual modo. Bellissima, davvero bellissima **
Shilyss :*

Recensore Master
11/04/20, ore 21:28

E dopo la prima OS, me ne sforni un altra senza dire nulla?! Su Anakin poi? Accidenti, tu sì che sai come farmi felice!

Questa OS si collega in parte alla precedente; se la prima era l'inizio della caduta di Anakin; qui abbiamo la caduta, il baratro totale che si apre davanti a colui che doveva riportare equilibrio nella Forza. Potremo definirla la sintesi perfetta di ciò che in fondo è il personaggio di Anakin; maledetto, condannato dal peso della profezia. Forse Anny non ha mai desiderato essere il prescelto; nel bene e nel male ha sempre tentato di proteggere le persone a cui voleva bene; per essere corrotto dal lato oscuro e vedere quegli stessi sentimenti come corrotti.

Le frasi di Obi-ban non le ricordavo; ma devo ammettere che le hai perfettamente incastrate nella narrazione, creando una scatto perfetto con l'iconica scena finale di episodio III e la costruzione della Morte Nera.

Un tributo perfetto al personaggio, non potevi non immaginarlo in maniera più egregia.

Un saluto e alla prossima

Elgas
(Recensione modificata il 11/04/2020 - 09:44 pm)

Recensore Master
10/04/20, ore 22:34

Essere amanti dell'angst è una benedizione e una maledizione al tempo stesso.

In questa piccola one-shot c'è tutto l'angst possibile e immaginabile della storia di Anakin; per me, che ho guardato la trilogia prequel per ultima (shame on me) e quindi è più preponderante la visione di lui come Darth Vader, leggere nelle tue parole della dicotomia tra bene e male che ha portato Anakin Skywalker a diventare il sith più temibile dell'universo subito dopo Palpatine è stata una gioia per gli occhi.

Mi è piaciuta tantissimo la descrizione della maschera e delle vesti che tengono in vita le sue spoglie terrene come un sarcofago ai limiti della prigione: tutto questo rende bene come tutto ciò che è rimasto del nostro Jedi non è altro che odio e rancore, che hanno reso la sua figura umana sepolta da millemila strati di mostruosità, ormai non più modificabili (almeno alla fine di Epidodio III, dato che hai deciso di rimanere in questo tuo scritto ferma alla sua trasformazione).
E' bello perché so che hai scritto tutto questo sapendo come finirà in Episodio VI e ci vedrei benissimo un sequel comfort rispetto a questa one-shot, che tutto finisce fuorché bene, visto che ancora frigno per la fine di Padmé - forse vedrai per il futuro, chissà.

E inoltre le frasi di Obi-Wan che tagliano il testo rendono il tutto ancora più triste e perfetto: sono l'intramezzo perfetto per spaccare il cuore del lettore, perché lo catapulta direttamente nella visione di Anakin, ormai ristretta al lato oscuro della Forza, senza più speranze e con solo la rabbia a offuscare il cammino.

Il testo scorre e la sintassi aiuta a immergersi nelle sensazioni negative del protagonista, lasciando che l'angst scorra nelle vene; e tranquilla, nessun typo, so che sono il tuo incubo, ma qui non ne ho visti.

Per cui complimenti davvero, grazie ancora per le emozioni.

Saeko