Recensioni per
Miyoko della Foglia
di lagertha95

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
29/04/20, ore 15:11

Ciao, cara!

Devo ammettere che proprio non mi aspettavo la questione del bambino: sei stata brava a dissimularla, nello scorso capitolo. 
A posteriori, tuttavia, trovo che la cosa legittimi ancor di più la rabbia e il rancore di Miyoko la quale, oltre all'abbandono, ha dovuto sopportare da sola anche tutto quello che la maternità comporta – e non è certo cosa da poco.
Ho apprezzato il fatto che Tsunade se ne sia accorta prima degli altri, giacché è un dettaglio che rende giustizia non solo al suo ruolo di medico, ma altresì all'affetto per la nipote. 
Altrettanto rilevante è l'importanza che hai assegnato ai coniugi Nara nel crescere ed educare Yuki; la solidità del rapporto padre-figlio tra Shikaku e Shikamaru è un elemento che ben si evince anche in sede canonica, e che qui ho ritrovato. 
Comprendo le motivazioni che hanno spinto Miyoko a sottacere la gravidanza – l'orgoglio non le avrebbe permesso di accettare che il compagno le stesse accanto soltanto per dovere e/o per pietà –, così come condivisibile è lo sconcerto di Shikamaru per non essere stato informato di una cosa così fondamentale; tuttavia, nonostante la portata di simili incomprensioni, i due riescono a convivere più facilmente di quanto tutti si sarebbero aspettati. Per amore del figlio, sì, ma anche perché, in fondo, nessuno dei due ha mai smesso di amare l'altro. 
Il progressivo riavvicinamento della coppia è così imputabile non solo alla sapiente opera delle persone che sono da sempre a questa più vicine – Ino, i genitori di Shikamaru, il maestro Asuma e persino il sesto Hokage –, bensì (e soprattutto) a quel sentimento che né Miyoko, né Shikamaru hanno mai smesso di provare l'uno per l'altra. 
Messi da parte l'impetuosità e l'incoscienza giovanile, essi potranno finalmente stare insieme in maniera completa, facendo tesoro degli errori passati; dieci anni non si dimenticano in uno schiocco di dita, ma "non è mai troppo tardi" – specialmente se, a un bambino da crescere, se ne aggiungerà presto un secondo. 
M-ma ... Kakashi e Ino? O_O 
Ammetto che non li avevo mai concepiti insieme, ma credo che dipenda dal fare sfuggente e indipendente di Hatake, il quale mi rende difficile accostarlo a qualcuno. 
Tirando le fila del discorso, ho letto con piacere questo finale alternativo delle vicende di Shikamaru, nel cui ambito hai saputo mostrare sia gli aspetti positivi, sia quelli negativi del personaggio. Ti faccio altresì i complimenti per i tuoi OC – riferendomi a Miyoko, ma non solo –; non è semplice costruire una figura dal nulla e incardinarla in un universo già dato!

Sono curiosa di sapere chi sarà il prossimo soggetto su cui ti cimenterai!
Un abbraccio, e a presto!
Irene 

Recensore Master
23/04/20, ore 22:15

Ciao, mia cara!
Colgo l'occasione dello scambio a catena per iniziare a recensire questa storia, il cui protagonista maschile è uno dei personaggi di Naruto che più stimo. 

Shikamaru è un soggetto indolente, all'apparenza quasi anonimo, che tuttavia si distingue sin da subito per la sua stupefacente intelligenza; inoltre, benché per la maggior parte del tempo risulti piuttosto apatico, in determinate circostanze egli si dimostra invece in grado di provare sentimenti inusualmente profondi e maturi. 
É, in sintesi, una persona tendenzialmente indipendente, che sceglie di investire le proprie emozioni soltanto quando ritiene che ne valga davvero la pena. 
Tutto questo ben si evince dalle parole con cui tu lo descrivi, da certi dettagli che decidi di sottolineare a scapito di altri: come il modo noncurante con cui saluta Miyoko all'inizio, nonostante siano anni che non la veda, oppure il pragmatismo col quale conduce la peculiare relazione con la ragazza. 
Quest'ultima, dal canto suo, mostra una personalità singolare: aguzza, un po' spaccona, ma sicuramente molto, molto sensibile – tanto da covare il suo dolore per più di dieci anni, quasi alimentandosi di esso. 
La reazione piuttosto estrema a quello che lei considera il "tradimento" di Shikamaru era, secondo me, volta a smuovere la proverbiale lassezza di questi, sì da spingerlo a riconoscere apertamente il valore di quanto costruito fra loro missione dopo missione; invece, il nostro protagonista – in linea con la sua caratterizzazione canonica, peraltro – sceglie "la strada più facile", salvo poi pentirsene amaramente anni e anni più tardi. 
Mi piace il ruolo di confidente e amica fedele che Ino ricopre per entrambe le parti in causa: l'immagine di lei e Shikamaru che si dicono "Mi sei mancato/a" mi ha persino strappato un sorriso di tenerezza. 
Ho trovato strana, semmai, la pennellata rigida e insensibile con cui hai dipinto Kakashi: un atteggiamento simile lo vedo molto più affine al giovane Hatake, piuttosto che all'adulto – il quale ha sempre mostrato particolare sensibilità nel trattare le paturnie mentali dei suoi problematici allievi. Ma, in fondo, hai giustificato la cosa focalizzando l'attenzione sulla volontà di arrivare al risultato "whatever it takes". 
Asuma, invece, si dimostra ancora una volta il sensei generoso e solido che è sempre stato; spero che Shikamaru saprà fare buon uso del suo prezioso input! 

Sono curiosa di sapere come andrà a finire, per cui ci vediamo al prossimo capitolo!
Un abbraccio, 
Irene