Recensioni per
LadyANA (Anorexia Nervosa)
di Scribacchina Folle
Ho le lacrime agli occhi, seriamente. |
è......è..........................non ho parole. |
è......è..........................non ho parole. |
Non è un tema facile. Soprattutto, è un tema per trattare il quale la bravura stilistica conta solo fino a un certo punto: l'essenziale è l'approccio, il modo in cui viene descritta la malattia. Diverse persone attorno a me stanno affrontando o hanno affrontato Ana, migliore amica e vessatrice, quindi è qualcosa che sento molto come mio. Ho visto la complessità del problema. |
Che dire... E' una storia inquietante. Per non dire spaventosa. Asciutta, cruda, amara come fiele. Non è semplice scrivere dell'anoressia: si rischia di scadere con estrema facilità nello scontato, è un tema talmente delicato e complesso. Tu sei riuscita a comporre una storia allo stesso tempo fredda e scottante, in cui ognuna di noi può in qualche modo rispecchiarsi. I miei complimenti. |
*__* Non ci credo, una storia sull'anoressia ben scritta! *si asciuga una lacrima di commozione* |
Cruda, diretta, verosimile. Questa ragazza potresti essere tu, io, chiunque. Fa male leggere questa one shot, ma è così terribilmente vera che andrebbe stampata e distribuita a chicchessia passi sulla nostra strada. E' la prima volta che "ti leggo", e sono contenta di essermi imbattuta in questo tuo scritto. Complimenti davvero. Dopo una montagna di one shot lette, tutte su manga, anime, libri e telefilm, ecco qualcosa che parla della vita vera. Non che manga e romanzi valgano meno, certo che no. Ma a volte penso che sia utile fare un tuffo nella realtà. |
Non so cosa dire. Solo... non potevo semplicemente chiudere la pagina, senza lasciare un commento, senza dire quanto le tue parole mi abbiano toccata profondamente. Ho diciannove anni adesso, ma ho rivisto un pezzo della quindicenne che avrei potuto essere in ciò che tu hai scritto. Scusa se sarò breve, ma le parole mi restano impigliate da qualche parte, senza che il mio cervello riesca a comandare alle mani di scriverle. Mi hai scossa moltissimo, sia per ciò che hai scritto, sia per il modo in cui l'hai scritto. Certe volte scrivere e basta non è sufficiente per farsi capire da chi non può capire; bisogna anche saperlo fare. |