I Posto - Carne da macello di Giunia Palma
Titolo: 5/5
Personalmente l’ho trovato un titolo davvero eccezionale. Ho molto apprezzato la crudezza dell’espressione, che si sposa tra l’altro benissimo con il personaggio che hai voluto prendere in considerazione. Carne da macello incarna perfettamente il bonus che hai voluto utilizzare e il cinismo del pensiero di Myranda, davvero un lavoro ben svolto e che si sposa perfettamente con la storia. Bravissima.
Grammatica e stile: 10/10
Ho amato moltissimo sia la grammatica – ch’è curata fin nel più minuscolo dettaglio – che lo stile, il quale ancora una volta mi trascina nella storia tanto da farmela sentire sulla pelle. In questo racconto hai optato per delle frasi brevi e coincise, l’utilizzo della punteggiatura s’evidenzia nella fitta presenza di punti fermi che rendono la lettura molto concentrata e tensiva. Normalmente è uno stile che non troverei congeniale, ma questa storia – a parer mio – doveva esser scritta in questo modo: il lettore ha la capacità di concentrarsi esclusivamente sulla lettura, che ricalca un po’ la frenesia mentale di Myranda ed il suo modo sconclusionato di mettere in riga il flusso scomposto di pensieri.
Ho trovato molto calzante persino l’allineamento a destra delle sequenze puramente narrative, spezzano il ritmo dell’introspezione portante e attirano l’attenzione del lettore verso le brevi scene di Ramsay con Myranda. Può essere un dettaglio insignificante, ma per me è davvero qualcosa di cui va sempre tenuto conto, per cui davvero bravissima, questa storia si legge davvero con piacere, anche qui non ho davvero da segnalarti niente.
Caratterizzazione dei personaggi: 15/15
Tremo sempre un po’ quando vedo la brevità delle storie a carattere introspettivo, ma questa è una piacevolissima eccezione. Personalmente parlando, credo che Myranda sia uno dei personaggi che più ho odiato all’interno di Game of Thrones, ma in questa fanfiction l’ho apprezzata davvero molto – sarà sicuramente merito della tua descrizione.
Ho molto apprezzato l’utilizzo della prima persona singolare per la narrazione della storia, l’ho trovato molto calzante con l’idea di una Myranda in crisi esistenziale, rende il lettore molto più partecipe del suo dolore e della sua angoscia.
Il personaggio l’ho ritenuto perfettamente integrato nel suo IC: ci descrivi una Myranda gelosa ed egocentrica, che reca i tratti del suo familiare infantilismo macabro. Questa storia, tuttavia, dimostra molto bene le ragioni che spingono Myranda ad agire in questo modo: non è solo un capriccio eccentrico, quello di Myranda è un reale bisogno di provare dolore, ma ciò può appagarla solo se è Ramsay a procurarglielo. Di fondo è un concetto trito e ritrito, ma in questa storia manifesta una potenza davvero impressionante, fa quasi male leggerla.
Questo racconto, per esprimere più crudamente ciò che trasmette, direi che è claustrofobico, tanto da togliere il fiato. È come ritrovarsi nel libero flusso dei pensieri di una sociopatica e non solo comprendere le sue ragioni, ma persino simpatizzare per lei, per qualcosa che l’etica condannerebbe come la follia di una pazza isterica.
Ho sempre molto apprezzato il modo con cui tratti i personaggi delle tue storie, riesci a farlo sempre con una umanità impressionante, prestando attenzione a quei sentimenti che spesso sono anche scomodi da trattare.
Per quanto mi riguarda, in questa storia ti sei davvero superata: c’è pathos, rabbia, frustrazione, diniego ed un’abnegazione snaturata e abominevole, una commistione d’emozioni sbagliate e che non dovrebbero mai trovarsi tutte insieme all’interno di un’unica psiche. Eppure, Myranda rappresenta tutto questo e lo fa con un’evidenza impressionante. In pratica, a lei non importa nulla di ciò che è, se ciò la porta a poter stare con Ramsay.
È lei stessa a definirsi una carne da macello, senza tuttavia vittimizzarsi, al contrario: sembra tranquillizzarsi ad un simile pensiero, che una persona normale definirebbe come sbagliato e assurdo.
La parossistica vicinanza ad un bovino pronto alla sgozzatura è qualcosa di veramente singolare e disturbante aggiungerei, da questo punto di vista credo sia stata una delle migliori introspezioni di questo contest, complimenti davvero.
Originalità: 9/10
Mi è capitato spessissimo di leggere una Myranda x Ramsay, ma questa storia è davvero su un altro pianeta, sia per quanto riguarda lo stile che il tema trattato. Ramsay in realtà è appena accennato, ma ciò basta per rendere il flusso narrativo perfettamente in sincrono con i pensieri sconnessi della protagonista.
Myranda è diversa, di quella crudità d’espressioni che la rende decisamente completa all’interno della trama che, seppur non manifesti un’estensione tale da poter esser giudicata nella sua interezza, tesse comunque un buon intreccio narrativo – corto sicuramente, ma molto ben curato.
Anche qui, per quanto il racconto sia di breve lettura, per quanto mi riguarda hai fatto davvero un ottimo lavoro.
Utilizzo del bonus: Autolesionismo {+5}
Sarò onestissima, all’inizio pensavo che questo tipo di sindrome non calzasse a pennello con quanto hai descritto, ma nel corso della lettura mi sono accorta di quanto mi sbagliassi, per cui il bonus è presente e supera anche le mie aspettative più blande: Myranda, in questo caso, non è autolesionista per semplice vizio di forma, ma per manifestare un’impellenza dovuta all’assenza di Ramsay.
È più una scappatoia per trovare – e provare – quelle attenzioni che l’amante non può più rivolgerle. Volendo utilizzare un’allegoria forse un po’ troppo azzardata, appare come una capacità d’adattamento ch’è tipica di un animale, richiamando sempre l’attenzione sul titolo e su ciò che la protagonista pensa di sé e della propria indole.
Questa mancanza, tuttavia, non sembra affatto soddisfare Myranda, che nonostante provi a farsi male s’accorge dell’abisso che vige tra l’infliggersi dolore da sola e quello provato invece quando è Ramsay a procurarglielo.
Davvero, un bonus letto in una chiave sicuramente diversa, ma molto d’effetto comunque.
Gradimento personale: 5/5
Sarei falsa se dicessi che questa storia non mi è rimasta nel cuore. È di una potenza disarmante, cruda e tristemente vivida. In pratica, la perfetta storia che cercavo per questo contest. Non hai indorato la pillola, non hai cercato di compensare la mancanza emotiva e psichica di Myranda, ma hai trattato la tematica con una fermezza tale da rendere tutto molto realistico e calzante per il bonus da te scelto.
Ho già avuto l’occasione di apprezzare questa tua grandezza espressiva nell’uso di personaggi molto scomodi da trattare, ma ancora una volta devo farti i miei complimenti, credo tu abbia un talento davvero eccezionale per la descrizione e la trattazione di casi al limite, descrivendoli con una potenza narrativa ed espressiva davvero singolari.
Bravissima davvero, una storia meravigliosa.
Totale: 49 |