Credo sia una delle cose più tenere che io abbia mai letto. Sinceramente anch'io mi figuro un rapporto del genere tra Rosie e Sherlock, vederlo scritto fa tutto un altro effetto! Davvero i miei complimenti

Ciao, sono contenta di ritrovarti così presto. Avevi detto che dell'altro legato alla parentlock sarebbe arrivato, e infatti eccolo qua. Come già ti avevo detto, io il genere lo amo da morire. Con o senza John, poco importa, mi piace proprio l'idea di Sherlock che fa da genitore a Rosie, che si ritrova a dover gestire, un po' per aiutare John e un po' perché è lui per primo a desiderare di stare assieme a Rosie, situazioni che di norma avrebbe scansato con forza e freddezza. Ma Rosie non è una bambina qualunque, non soltanto vive al 221b con lui, ma è la figlia di John e Mary, una parte importante della sua vita. Le vuole stare vicino perché fondamentalmente le piace da morire avere a che fare con lei, e qui o dimostra benissimo. La storia che ne hai tirato fuori l'ho trovata anche parecchio divertente, oltre che molto IC. Almeno, secondo me Sherlock lo è. Mettere Rosie in un cotesto da Case-Fic come è il salotto di Baker Street, non implica necessariamente che si debba rendere Sherlock OOC. Al contrario. Qui Sherlock è una delizia, e non stento a credere che si comporterebbe così con Rosie. Ideare giochi per lei, magari suonare il violino o raccontarle delle storie, sono dei must per me della parentlock. Tutte attività nelle quali adoro vedere giostrarsi un tipo come Sherlock, che a dispetto di tutto ha molta fantasia e che, come sappiamo, ha anche gusti parecchio diversi dalla comune morale. Ho amato vedere Rosie e Sherlock giocare all'omicidio. Chi ha ucciso la bambola dai capelli rossi? Rosie lo ha capito, lei non è un genio spropositato come spesso l'ho vista ritratta, ma è una bambina tutto sommato molto sveglia (sulla buona strada), è pur sempre la figlia di Mary, che era tutt'altro che stupida ed è anche ovviamente la figlia di John, ovvero l'unico uomo in grado di tener testa a Sherlock Holmes. Non mi stupisce che Rosie sia cresciuta in questo modo, brillante, indisponente, testarda... chiama Sherlock "Mamma" e lo stabilisce lei che è giusto chiamarlo così e per quanto lui vada nel panico, anche solo per un attimo, poi si arrende alla volontà di questa bambina così determinata e che in fondo lui ama quasi fosse la propria.

Mi è piaciuta, e anche tanto quindi complimenti e spero di ritrovarti prestissimo.
Koa