Trovo che questa sia una buona storia. Possiede un'atmosfera affascinante, i cui contorni sono stati tracciati con rapide e poche pennellate, ma decisamente efficaci e capaci di far immergere subito il lettore nello sfondo medievale.
Ci presenti un duplice processo, quello di Lancelot che deve essere giudicato per il suo tradimento verso Re Arthur, e quello che Tristan - invece - matura dentro di sè, accorgendosi di avere delle affinità molto particolari con Lancelot, ma anche delle differenze fondamentali - prima tra tutte il non saper scegliere che via seguire, se il cuore o la mente.
E mi piace particolarmente proprio seguire l'evoluzione del pensiero del protagonista, mi piace indagare la sua psiche attraverso le tue parole, perchè l'hai saputa ben ricamare, portando la storia a una fine che è ben congeniata, affatto banale. Ho apprezzato l'immagine dei petali, come fossero un qualche auspicio, un segno da interpretare.
Ma ho apprezzato anche lo stile scorrevole, semplice ma ben mirato. Fai un ottimo uso del lessico e della sintassi, regalando alla storia un ritmo piacevolmente cadenzato, che pone pause e accenti sui momenti principali della riflessione di Tristan.
L'unico appunto che mi sento di farti è quello di fare attenzione alla punteggiatura. Alla fine di alcuni periodi, infatti, ho notato che mancano dei punti fermi, nonchè i due punti che introducono i discorsi diretti dei protagonisti.
In ultimo, ti faccio i miei complimenti per aver creato una storia davvero interessante e suggestiva.

[Criticoni d'Autunno]
(Recensione modificata il 16/09/2009 - 07:40 pm)

Storia meravigliosa. La canzone è una delle mie preferite ed io sono una drogata di leggende arturiane. Lancillotto non è colui che preferisco ma sei riuscita a renderlo bene ma Tristano è divino ;_; mi ha commossa. La fine, il pezzo dell'altra vita in cui avrebbero potuto vivere felici, è veramente un tocco delizioso, anche perché spesso scrivo anch'io storie arturiane AU, se si può dire così.