1° Classificato
mystery_koopa
Mani e mente (S.)
Premio per la miglior storia in gara
Tot: 44.90/45
Titolo: 3/3
Il titolo mi è piaciuto un sacco, l’ho trovato molto originale e non mi ha dato quella classica sensazione di “già visto”, quindi molto ma molto bene. Sono un po’ rimasta con la curiosità del senso di quella S. tra parentesi – che visivamente dà anche un effetto molto gradevole – quindi, se ti va, spiegami pure come mai. Io ho immaginato fosse il nome del protagonista narrante, ma è una mia supposizione.
Grammatica e stile: 14.90/15 (divisi in 10/10 e 4.90/5):
Inizio con una sviolinata: io se c’è una cosa che apprezzo di te e della tua scrittura è che è sempre chiara, è tutto sempre lì e lo stile (per quanto bello) non maschera mai un’assenza di significato. La grammatica, poi, è ineccepibile.
Anche questa volta non ho trovato alcun refuso, e ne sono felice perché avrebbe sporcato una piccola perla, né ho riscontrato problematiche di tipo grammaticale da segnalarti.
Stilisticamente, potrei farti un discorso analogo, in tutta la storia vi è solo una frase di cui mi sfugge un po’ il senso, e su cui ovviamente aspetto di sentire un tuo chiarimento, che è questa:
«hai sempre provato a illudermi ma mi hai solo fatto cadere più in basso».
Dove non comprendo se tu intendessi “hai sempre provato a non illudermi” o se la frase sia da leggere così com’è, ho proprio avuto difficoltà a interpretarla.
Per il resto il lessico è ricco, come sempre, e le frasi sono tutte molto pulire e delicate, mi sono piaciute molto. Si vede che c’è dietro moltissima cura e io lo apprezzo veramente tantissimo, è sempre bello incontrare qualcuno che mette così tanta passione in quello che fa e per questo posso solamente complimentarmi con te.
Ottimo lavoro!
Originalità: 5/5
Non si è mai originali nel portare pezzi così spiccatamente autobiografici ma, al contempo, lo si è sempre.
Mi spiego meglio: il dramma dei pezzi ispirati alle proprie esperienze è che, nel panorama complessivo di ciò che è stato scritto al mondo, non sono mai completamente originali ma, al contempo, la propria esperienza è sempre originale. Quindi siamo un po’ davanti a un paradosso, e spetta a me scegliere arbitrariamente un numero, ma come si fa a valutare una mezza esperienza?
Partiamo dal presupposto che io, una storia così, non l’ho mai letta. È a metà tra il sogno e il racconto lucido e quest’atmosfera così particolare – sognante, appunto – a me è piaciuta moltissimo e, finalmente posso dirlo, mi ha fatto letteralmente gridare al miracolo.
Io sinceramente non avevo grosse speranze di poterti dare il massimo in originalità, o almeno lo pensavo quando ho letto l’introduzione della storia, ma mi hai davvero stupita e me lo hai strappato, questo voto, con infinita e massima soddisfazione.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Sei stato molto furbo, te lo dico bonariamente come lo direi a mio cuginetto piccolo, a proporre questa storia – perché sfugge un po’ a ogni regola di valutazione che posso essermi autoimposta, ed è quindi difficile dare un numero che rispecchi pienamente ciò che penso di essa.
Come si fa a valutare la caratterizzazione di due personaggi così sfuggenti? Sarebbe semplice, per me, dire che okay, la storia è bellissima ma io tutto questo gran lavoro di caratterizzazione non lo vedo, ti darei un numero e pace. Ma, sinceramente, non mi sento in grado di dire e fare una cosa del genere.
Sia perché la tua storia è francamente bellissima e se lo merita, un giudizio accurato, sia perché io questo grande lavoro di caratterizzazione ce lo vedo eccome. Perché la storia è francamente troppo curata perché io possa anche soltanto pensare che ogni gesto e ogni interazione dei due protagonisti (a proposito, bella l’idea di non nominarli mai) non sia sapientemente studiata.
Con presunzione, ti dico che secondo me io questa storia l’ho compresa, forse non totalmente, ma me ne sono abbastanza chiare le intensioni. Credo sia una narrazione che ragiona per immagini, più che sul dire, e questa è una cosa che a me piace sempre tantissimo. Perché con il dire è semplice raccontare, ma con il mostrare la faccenda si complica.
E tu, questi due personaggi, me li hai mostrati. Mi hai mostrato quel retrogusto dolceamaro dell’adolescenza, quelle ferite che quel periodo lascia un po’ a tutti, chi più e chi meno. Il tutto si dipana dolcemente, come un nodo che pian piano si scioglie, e alla fine è sempre tutto immensamente chiaro.
I personaggi emergono comunque, secondo me, da queste immagini e hanno personalità ben delineate. Ne intuisco la reticenza, quel contatto sterile e insensato che non riescono a sperimentare, ne comprendo il dolore. Tutto s’innesta in un quadro di una vividezza meravigliosa, dove i tuoi personaggi respirano.
E mi dispiace se mi sto dilungando così tanto, ma devo pur giustificare un voto su cui ho pensato così tanto, ma tutto ciò è per dirti che a me questo tuo modo di farli parlare, interagire, e mostrarli mi ha convinta pienamente. Complimenti.
Gradimento personale: 10/10
A questo punto si potrebbe facilmente pensare che io abbia esaurito le parole, ma ti assicuro che non è così: io non lo so (al momento ho valutato meno di una decina di storie) quanto in alto in classifica arriverà questa storia, ma ti dico che per me sarà molto difficile trovarne una che riesca a scuotermi nella medesima maniera.
Mi hai fatta ritornare a cinque, sei, anni fa: quando anche io andavo al liceo e queste situazioni erano la routine, e l’hai fatto con una bravura assolutamente devastante. Per cui, cosa dovrei dirti, se non che questa storia mi è piaciuta da impazzire?
L’ho trovata convincente, originale, con una trama valida e dei personaggi coerenti e ben caratterizzati, in un numero di parole così esiguo da farmi pensare “ma che, davvero?”. Insomma, io ho adorato questo tuo lavoro e, al momento, credo che sia un po’ la classica situazione dove entra in classifica “la storia da battere”.
Ti faccio ancora i miei complimenti, mi hai proposto una lettura estremamente valida.
Utilizzo del Genere Angst: 2/2
Il genere è presente e correttamente utilizzato nel testo.
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