Recensioni per
Juris neminem excusat ignorantia
di Elsa Maria

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/07/20, ore 23:35

Valutazione contest "Sincero (non mi odi più)" - Premio speciale

Grammatica e stile: 4.6/10 [Grammatica: 0.6/5 + stile: 4/5]

Delphini, presunta Riddle (presentata in corte come Rowle) – ci vuole una virgola dopo la parentesi in modo da chiudere l’inciso. -0.2
Presunta figlia di Lord Voldemort era ad ora un titolo, Delphini stessa si era dichiarata, più volte e con convinzione tale, d’altra parte era questa discendenza il suo movente. – Questo periodo presenta un problema di comprensione, oltre che assenza di legame sintattico tra le parti o forse di una punteggiatura più specifica. Suggerisco: Presunta figlia di Lord Voldemort era ad ora un titolo, Delphini stessa si era dichiarata tale [senza virgola] più volte e con convinzione: d’altra parte era questa discendenza il suo movente. -0.5
l’unica persona che aveva ascoltato la sua versione della storia oltre sé. – oltre a sé -0.3
delll’Augurey – refuso: una l in più nella preposizione.
“L’Augurey affianco dell’Oscuro.” - a fianco -0.2
L’assistente lo notò chiaramente il desiderio dell’imputata di controbattere a quell’aula – poco chiaro: o avresti dovuto rimuovere quel “lo” oppure introducendolo come anteprima mettere poi una virgola prima di specificare a cosa si riferisce (il desiderio). -0.2
ma il brusio riprese al citare la creatura magica. – è più opportuno “nel” citare. -0.3
Quando le aveva chiesto: “Ti sei vista, di là?” Lei aveva sorriso – ci vuole una virgola dopo la domanda e quel lei con la minuscola. Infatti la frase è inserita all’interno della narrazione e non come dialogo. -0.1
“La causa di ogni male.” il nome che Delphini gli aveva dato. – qui ci va un due punti, l’appellativo e la parte di spiegazione vanno legate in qualche modo. -0.1
sono emerse delle prove a sostegno del fatto che non si tratti della figlia – “il fatto” vuole l’indicativo. -0.5 se avessi scritto l’ipotesi o la supposizione, allora avresti potuto mantenere il congiuntivo.
Il Ministro l’unico che non sembrò scosso; forse già sapeva. – qui manca il verbo, credo sia una tua precisa scelta per creare immediatezza ma non mi ha convinto del tutto. Non te lo segnalo come errore ma te lo sottolineo.
LeStrange – Lestrange, refuso perché poi lo scrivi bene in altre parti.
La notizia che fosse la figlia di Voldemort fece più scalpore che fosse l’assassina di uno studente. – Manca un “di quella che” che dovrebbe instaurare la comparazione, altrimenti monca. -0.3
L'assassina, la folle, la fanatica divennero improvvisamente la vittima. – divenne non divennero, perché fa sempre riferimento a Delphini. -0.3
e lo rivide nei suoi occhi il suo desiderio. – stessa cosa che già ti ho segnalato prima. -0.2
“Cosa c’è scritto lì nello stemma.” – è una domanda dunque ci vuole il punto interrogativo. -0.1
non erano altri che uccelli – refuso.
sbatté il martelletto – il martelletto non si sbatte, ma batte. -0.3
Vestito di un completo elegante, l’assistente fu certa che Delphini avrebbe potuto incenerire il salvatore del mondo magico con lo sguardo. – Qui c’è un problema perché grammaticalmente non si capisce bene a chi è riferita la prima parte del periodo: a livello di intuito a Harry Potter, il nuovo arrivato, ma logicamente sembra riferirsi più all’assistente oppure a Delphini. Riformulando così: L’assistente fu certa che Delphini avrebbe potuto incenerire il salvatore del mondo magico, vestito di un completo elegante, con lo sguardo. Oppure anche legare quel “vestito di un completo elegante” alla frase precedente. -0.3
Per quanto riguarda i dialoghi, dopo la battuta, quando essa è retta da un verbo, non va il punto. Esempio: …No, signora, nient’altro.” Rispose prontamente l’assistente. Niente punto e il verbo va con la lettera minuscola. -0.5 complessivo.
Per quanto riguarda lo stile, ho apprezzato innanzitutto il modo in cui si adatta alla storia: il ritmo incalzante, dominato dai dialoghi e dalle sequenze di azioni, è perfetto per rendere l’idea del processo. Le parti dialogiche funzionano molto e la scelta di periodi per la maggioranza brevi si confà a questa rapidità. Il lessico è analogamente appropriato e si mantiene abbastanza coerente per tutto il testo; mentre alcune espressioni mi sono piaciute particolarmente come ad esempio quella che hai usato per descrivere i deputati dal punto di vista di Delphini (o meglio dell’assistente che prova a interpretare i pensieri di Delphini): toghe nere coronate da trapezi spacciati per cappelli. O anche il modo in cui hai fatto cogliere che i deputati alzano in maggioranza le mani in favore della sua esecuzione: L’unico spostamento d’aria che tutti avvertirono fu della scure calare sulla testa della ragazza.
La punteggiatura (che si riduce a punti fermi e virgole, per lo più) e l’ordine delle frasi all’interno dei periodi hanno creato purtroppo talvolta delle ambiguità di significato. La grammatica in questo caso ha pesato sull’equilibrio e sul ritmo, creando delle pause che vanno contro l’economia della narrazione.

IC: 12/15 Valutare la tua Delphini non è stato semplice, perché a ben vedere la storia pone più di un livello di lettura. Partiamo dall’IC: secondo è stato secondo me rispettato. Vediamo tutta la sua ferocia e baldanza in quello che viene raccontato nel processo sui fatti precedenti (“Io sono l’Augurey. Il mio destino è essere libera. Liberare mio padre. Afferrare il mio destino.”) e poi un silenzio e uno smarrimento che non posso affatto escludere come plausibili per la situazione. Hai scelto di non darle voce diretta, una scelta di distacco che mi è piaciuta perché consona sia al tipo di personaggio sia ancor di più l’impostazione della storia, dando invece agli altri – come all’assistente – e ai dettagli del processo il ruolo di parlare di lei e di quello che prova. La sfida non era semplice, tuttavia – nonostante l’impianto volutamente asettico e l’impersonalità della protagonista – un quadro su di lei arriva, così come l’empatia. Empatia perché è anonima, empatia perché ha solo poco più di vent’anni, empatia perché è sola, empatia perché tutto quello che voleva è stata una bugia. Stupenda questa frase: La verità le aveva strappato semplicemente tutto.
Ma è proprio su quest’ultimo punto che voglio soffermarmi, perché rappresenta il reale problema della tua indagine: la comprensione che si prova per lei è specialmente per lo smarrimento, per la scoperta che è stata “allevata” e “manipolata” a essere qualcuno che non è – un’aggiunta che tanto cambia di Delphini e che quindi ciò che mostri non è autenticamente lei sulla base di ciò che si da, ma una versione di lei che andrebbe a cambiare ciò che è. La comprensione di Delphini è a metà: è giovane, è sola e ha sempre agito per un compito (canon) – ma dall’altra parte: è una ragazza a cui vengono strappate le origini in cui credeva, che sente il suo passato tradito (what-if tua che stravolge proprio l’identità del personaggio).
Non hai tradito il personaggio come modo di comportarsi, hai offerto una visione originale e la prospettiva impersonale è stata secondo me adatta; tuttavia il gioco che hai fatto sull’identità di Delphini ha condotto l’empatia su un piano che è oltre ciò che invece Delphini secondo il canone autenticamente è. La tua Delphini potrebbe essere ma non è ancora così tradita come tu la presenti. Mi sarebbe piaciuto vederla “sincera” più come figlia di Tom Riddle fino alla fine più che come presunta tale.

Trama: 9.5/10 La trama è molto interessante e l’ho trovata soprattutto davvero molto originale. Si presenta come un sequel delle vicende presentate nella Maledizione dell’erede e contiene un twist non indifferente: Delphini non è in realtà figlia di Bellatrix e Voldemort apre diverse prospettive e, per quanto ne sappiamo, potrebbe anche essere una versione plausibile. L’aspetto che più ho trovato avvincente è, però, la struttura: hai impostato tutta la trama attorno al processo, che curi molto bene, tanto che sembra quasi sembra di star leggendo un placito. L’impostazione arida e fredda, in cui si alternano voci e azioni, è azzeccata con questo contesto giuridico: in sé funziona e ha una coerenza precisa. Sei stata molto brava a scandire le varie parti del processo, a renderlo credibile, e il finale di tutta la storia con la scelta estrema del suicidio di Delphini è la perfetta conclusione. Nulla risulta tagliato o mancante, né il futuro di Delphini lasciato incerto.
Il motivo per cui ti ho tolto un punto è che gli altri personaggi che ruotano attorno a lei, in particolare come Hermione o Harry, mi sono sembrati solo nomi, nonostante fossero due figure con un certo ruolo all’interno del processo. Francamente mi sembra strano non averli sentiti parlare in un taglio che è appunto tutto di resoconto. L’assistente, che è quello che più ci permette di capire Delphini, è per contro davvero senza nome. Il paradosso è che si viene a creare una dicotomia tra personaggi importanti ma privi di reazioni e personaggi con emozioni ma privi di nome. Ti ho tolto solo mezzo punto perché, in fondo, questa incoerenza non stona troppo con tutta l’impostazione “distaccata” della storia.
L’unico personaggio che sfugge a questa opposizione è di fatto Pansy: non so se ce la vedo a lavorare in uno stesso contesto ritrovandosi accanto proprio a persone come Hermione e Harry, però la sua riflessione l’ho trovata interessante – a metà tra la comprensione per Delphini e poi un lavarsi le mani in modo della legge e dell’ordine che segue. E mi è piaciuto che questa visione sia arrivata proprio da lei, un personaggio che di fatti è sempre stato nella zona grigia.

Titolo: 1.7/3 Toglierti punti in questa voce mi dispiace, perché il titolo in realtà l’ho apprezzato molto. Suona bene, rimanda al tema giudiziario della storia e attira il lettore. Il latino, che potrebbe essere una scelta azzardata, ha ogni ragione di esserci qui e potenzialmente sarebbe stato perfetto. Dico potenzialmente perché ci sono due elementi che ti hanno fatto perdere ognuno mezzo punto, nonostante questo sfondo di pertinenza. La grammatica: in latino non si scrive “juris” ma “iuris” e inoltre – sebbene a seguito di influssi vari e della storia evolutiva di questa lingua, più forme sintattiche possono essere accettate – la versione più corretta dell’ordine delle parole (perché quella anche usata in ambito giudico) è “Ignorantia iuris neminem excusat”. Oltre a questo, nel testo ho trovato un’incoerenza nel momento in cui il motto viene nominato. Pansy infatti dice: “La giustizia non ammette ignoranza. Delphini sapeva ciò che stava facendo, non importa quale fosse la sua motivazione.” In verità, da questa frase evince che per Delphini succede esattamente il contrario dal caso che il motto vuole sottolineare. Il motto si riferisce infatti a chi si appella al non conoscere la legge per poter commettere un errore; Delphini invece sa benissimo che quello che fa è sbagliato (dunque non c’è ignoranza). Essendo il riferimento al titolo, te ne ho parlato qui e non nella trama: in effetti il titolo – apparentemente perfetto – non si adatta realmente alla storia di Delphini. Il concetto che tu cercavi è espresso invece a un altro concetto giudiziario, ben distinto, ossia il principio di materialità della legge penale per cui non si può punire (o al contrario assolvere) qualcuno per le sue intenzioni o motivazioni, ma solo per gli atti concreti che compie. Nella storia, infatti, Delphini viene condannata per quello che ha fatto, senza spazio per le motivazioni che invece avrebbero potuto renderla umana e salvarla (trovare il padre, cercare di avere una missione e un futuro).
In sostanza: il titolo mi è piaciuto tanto e attrae oltre che rispettare il tono della storia, ma ha delle pecche considerevoli che non ho potuto tralasciare.

Gradimento: 4.5/5 La storia mi è piaciuta davvero molto, a partire già dal suo progetto. Ho trovato originale l’idea di presentare una storia tramite un processo, scelta che si è potuta osservare non solo nella trama, ma che hai cercato di allargare anche allo stile, alla presentazione fredda e distaccata di Delphini e al titolo. Tutto è molto curato e scelto ad hoc: un impegno che si vede e che emerge. Personalmente questa impostazione mi ha davvero conquistata e ne apprezzo a pieno il suo valore, anche se a livello tecnico ho dovuto farti notare le mancanze che ci sono state. Il tuo progetto era molto ambizioso e aver perso di vista alcuni dettagli ti ha penalizzato; tuttavia, è sicuramente l’idea più originale tra quelle che ho visto, soprattutto come impostazione. Ho trovato in qualche modo che i parametri del contest e il doverti segnare i diversi problemi non abbiano permesso alla storia di emergere per le qualità che ha. Ho scelto per questo di premiarti con un premio speciale – il cui fine è proprio riconoscere l’intelligenza del progetto e del suo sviluppo, a dispetto dei punti deboli: il premio “Ma che succede?” per la storia che mi ha lasciato più sorpresa.

Totale: 32.3/43

Recensore Master
11/07/20, ore 23:17

Ciao :-)
Ho partecipato allo stessi contest e ci tenevo a leggere le altre storie dei fandom che conosco.
Hai decisamente scelto un personaggio controverso anche perché appartiene a La maledizione dell'erede (personalmente non l'ho gradito per nulla). È interessante come tu abbia voluto rendere il momento del processo, sicuramente non semplice.
Mi ha colpito molto il titolo in latino e il suo significato, però non apprezzo molto le conclusioni tratte dalla Parkinson: posso capire che l'assistente abbia provato pietà, ma Delphini ha commesso l'omicidio di cuiè accusata, anche lo ha fatto solo perché era convinta che fosse giusto . Naturalmente mi dispiace per lei.
Comunque il principio dell'ignoranza vale fino a un certo punto: c'è l'ignoranza inevitabile (della serie se uno ha vissuto in un posto sperduto) o almeno la corte costituzionale l'ha riconosciuta. Delphini non rientra in questo caso, comunque.
Comunque i dissenatori dopo la guerra sono stati allontanati da Azkaban che io sappia e non ce la vedo Hermione a condannare qualcuno al bacio.
Alla fine ho provato un po' di compassione per una ragazza che è stata manovrata, presa in giro e ha perso la sua libertà.
A presto,
Carme93

Recensore Veterano
23/05/20, ore 09:38

Mi è piaciuta molto complimenti
E mi piace anche il modo in cui scrivi
Hai mai pensato a fare un sequel tuo di cursed child o te lo immagini così come l'hai descritto tu ?!
Buona giornata