Ciao!
Eccomi qui per lo scambio: sono stata molto contenta che tu abbia proposto proprio questa storia come candidata "preferenziale", perché l'avevo adocchiata già da un po' e aspettavo il momento buono per buttarmici con calma (prima o poi riuscirò anche a recensirti spontaneamente, mannaggia!).
Ciò che più mi ha incuriosito di questa storia sono stati proprio i personaggi: Sirius Black è uno dei miei preferiti, e avevo già avuto modo di apprezzare il modo in cui sai scrivere di lui, ma credo sia la prima volta che leggo di lui in associazione a Emmeline Vance (anzi, credo sia proprio la prima volta che leggo una storia che abbia lei per protagonista). E, se è pur vero che si tratta di un personaggio di cui sappiamo così poco (come la maggior parte dei membri dell'Ordine della prima generazione), e che dunque la si può sotto molti aspetti considerare un personaggio originale, mi piace sempre quando un autore esce un po' dagli headcanon più diffusi.
Il titolo, poi, mi ha attratta ancor di più, perché se Sirius è uno dei "traditori del proprio sangue" che più amiamo, quel plurale suggerisce già molto sulla strada che Emmeline intraprenderà, lasciando comunque il lettore aperto a molte domande, poiché, non sapendo ancora quasi nulla del suo retaggio familiare né della sua storia, resta la curiosità di sapere come esattamente lei tradirà il proprio sangue.
Ho apprezzato davvero, davvero molto il modo in cui presenti il personaggio di Emmeline: lo fai con uno stile molto incisivo, procedendo per immagini evocative che hanno quasi dei richiami poetici, ma non è uno stile che soffoca la narrazione, che comunque procede pulita e diretta. È davvero bello che questa apparizione di un personaggio sostanzialmente originale non si limiti a una sua descrizione, ma la faccia proprio vedere mentre agisce nel modo più peculiare e caratteristico per lei: e in un mondo che vorrebbe queste fanciulle come dei bei soprammobili silenziosi, che obbediscono e non fanno rumore, è bellissimo vederla alzare la voce: non gridare, ma affermare le proprie convinzioni con forza e determinazione, e con il giusto volume affinché la sua voce possa non essere ignorata.
Non so se effettivamente la società Purosangue funzionasse anche negli anni settanta-ottanta tramite matrimoni combinati, però ho molto apprezzato quel piccolo ribaltamento: Emmeline non vuole sposare Regulus, e Regulus è un partito imposto da una famiglia che non è a conoscenza della relazione intercorsa tra i due. Interessantissimo, poi, che già qui si presenti così chiara la questione di Voldemort e dei Mangiamorte: Regulus in questo momento è ancora un giovane travolto da ideali corrotti, ed Emmeline non sembra disposta ad accettare tutto questo.
Il finale, poi, con l'apparizione di Sirius e questo rievocare un passato tra le mura scolastiche dove una certa attrazione, forse nemmeno del tutto riconosciuta da loro stessi, aveva comunque iniziato a giocare un certo ruolo, è molto interessante: insomma, credo sia chiaro chi sia questa persona che voleva tenere d'occhio Emmeline, ma è anche chiaro che Sirius non è lì soloper quello.
Insomma, il prologo direi che ha funzionato perfettamente per attirare la mia attenzione, quindi spero di riuscire a passare presto dal secondo capitolo!
A presto! |