Vabbè Kim, io sono senza parole.
Sono ancora scioccata e non ci voglio credere. Sembra sempre una fesseria per chi non riesce a entrare nell'ottica, ma quando se ne va un autore, un musicista, un artista a cui tenevamo e che ci ha cambiato la vita con la sua arte, fa sempre male. All'inizio sembra uno scherzo, perchè leggi il suo libro, ascolti la sua canzone e sembra quasi che quella persona ci sia ancora.
E questo è un concetto a cui ultimamente mi sto legando tantissimo, che sto maturando davvero, che Zafòn ha voluto insegnarci e si è rivelato vero: un artista non muore mai, MAI. La sua arte, il suo pensiero, il suo fascino... sono immortali, rimangono nelle sue opere e niente, nemmeno la morte, può spazzarli via.
Ogni libro ha un'anima, ogni canzone ha un'anima, ogni dipinto ha un'anima, e sono cose che non vanno perse, mai. Altrimenti non avrebbe senso che molta arte antica sia giunta fino ai giorni nostri; se ancora, nel Ventunesimo secolo, la possiamo ammirare e conoscere, un motivo ci sarà.
A volte mi chiedo a che serve la vita, se tanto siamo tutti destinati a morire; a volte mi chiede a cosa serve l'umanità, che senso hanno tutte le generazioni passate che ormai si sono dissolte e sono solo ricordo. Poi succedono queste cose, se ne vanno dei grandi artisti, e capisco che non è vero che non serviamo niente.
Serviamo a emozionare ed emozionarci, serviamo a insegnare e imparare, serviamo a dare agli altri e ricevere dagli altri. Tramite l'arte e non solo.
E penso che Zafòn sia vissuto sempre con questo pensiero, che infine è stato realizzato. Perché forse, senza i suoi libri fenomenali che mi hanno cambiato la vita, io non sarei qui. Forse non scrivere come scrivo ora e ciò che scrivo ora, forse non capirei cosa significa piangere sul finale di un libro, andare a letto con gli incubi (perché sì, mio caro, sei riuscito a fare ANCHE QUESTO) o direttamente non voler andare a letto, rimanere sveglia ad aspettare l'alba con un libro in mano, leggere fino all'ultima riga, all'ultima parola. Leggere finché non crolli sul libro, finché gli occhi ti fanno male, ma sei talmente preso che non importa, che tutto attorno a te sparisce.
Forse, senza il suo "Palazzo della Mezzanotte" non avrei mai capito cosa significa leggere un libro più volte e non stancarsi mai.
Lui, prima di tutti, mi ha fatto innamorare della letteratura, della lettura, della scrittura.
Quindi, a cosa serve che viviamo, se poi dobbiamo morire? Forse a niente, forse a tutto.
Una cosa è certa: la vita e l'arte di Zafòn non sono state vane. E non è vero che lui non c'è più, perché ha segnato troppi cuori per morire veramente. E, anche se forse non lo saprà mai, questa è una delle più grandi soddisfazioni che un artista può avere.
Grazie Kim per aver trovato le parole per esprimere ciò che anch'io ho dentro, perché io non le avrei mai sapute trovare. Grazie per aver scritto questo pensiero. grazie infinite! |