Buongiorno e ben ritrovato!
Il covid.... Che dire ancora? Sembravamo sulla via di un lieve miglioramento, ma pare non sia così. O forse l'aver fatto il tampone anche a chi non presenta sintomi ha rivelato che il virus è molto più diffuso di quanto si pensi?
Chi sceglie di fare il medico o l'infermiere, secondo me, risponde ad una vocazione esattamente come chi si consacra a Dio. Tu senti forte il desiderio di aiutare chi sta male, donando tutto te stesso, ben consapevole di non essere in grado di compiere miracoli. Sì, perché purtroppo la morte, specie nei mesi che ci lasciamo alle spalle, sta dietro l'angolo e colpisce senza pietà. E tu, medico, infermiere, rianimatore, cosa fai? Come ti senti? Impotente, pur consapevole di aver dato il massimo per salvare quella persona che invece ha chiuso gli occhi per sempre. È impossibile abituarsi a veder morire le persone e non oso immaginare lo stato d'animo dell'infermiera protagonista della poesia e di quelli reali, quando a sera smonta dal servizio per tornare a casa. Quando tutti i tuoi sforzi si rivelano inutili contro un nemico tanto invisibile quanto bastardo, attorno a te non esiste più nulla.
Onore a tutto il personale medico, che seppur con dotazioni insufficienti, non ha esitato a compiere il proprio dovere con enorme spirito di sacrificio e serietà smisurata: alcuni ci hanno rimesso la vita, ma non si sono mai tirato indietro pur essendo consapevoli dei rischi. Onore e rispetto per una categoria tanto importante quanto posta in scarsa considerazione, vittima di tagli, ma che affronta ogni situazione con grinta e sorriso.
Mi auguro che tutti quanti usino la testa, rispettando le norme sulla sicurezza e prevenzione. Infrangerle non significa essere fighi perché ti ribelli allo stato, significa mettere a repentaglio la vita, specie di persone a rischio. E non solo.
È stato un piacere rileggere un tuo lavoro!
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PS. Chiedo scusa per il ritardo, fra le (poche) ferie e vari problemi al lavoro ultimamente ho trascurato più del dovuto ero. |