Recensioni per
Eterno ritorno
di Aaanatema

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/10/20, ore 02:28

Ciao!
La mia insonnia mi ha spinto fin qui, a leggere questa storia. E a soffrire, alle due di notte.
(Intanto, complimenti per il titolo. Non solo concordo con il collegamento alla Johnlock, ma è una filosofia che mi piace approvare).

La prima parte è stata... Difficile. E mi piace tantissimo come l'hai giostrata. Mi si è spezzato il cuore, davvero.
Hai saputo scrivere di un ricordo, del dolore della perdita, in modo così genuino, semplice, quotidiano... Da fare male.
Perché quando perdi qualcuno che ami, funziona proprio così: ti lavi i denti e, semplicemente, ci pensi. Vai al supermercato e, così, ci pensi. Il punto è che il dolore non diminuisce mai. Mai. Ti spezza sempre nello stesso modo.
E qui parliamo di Sherlock. La persona che aveva riempito e ridato un senso alla vita di John.
John che adesso non riesce a mantenere i contatti con Lestrade. John che ha bisogno di alcol per stare su.

(Ho apprezzato tantissimo il piccolo accenno a Harry. Mi piace quando, seguendo il pov di John, spunta fuori sua sorella).

Anyway, qui parliamo di John e Sherlock. Quindi Sherlock torna. Perché Sherlock tornerebbe sempre da John. E qui, nella tua versione, l'idea di spaccargli il naso attraversa la mente di John solo per un momento. Pensa a troppe cose e alla fine si abbandona tra le sue braccia, dove voleva essere.

Non è forse un po' il sogno di tutti?

Davvero una bella storia, che con la Johnlock si sposa benissimo. Complimenti!
Sono passati mesi da questa pubblicazione, ma spero di rivederti da queste parti.

Recensore Master
23/08/20, ore 12:08

Ciao Aanatema!

Mi piace moltissimo Kundera e mi piacque moltissimo anche l’Insostenibile leggerezza dell’essere (certe scene me le ricordo ancora nitidamente nonostante lo abbia letto moltissimo tempo fa). Ecco perché nutro grande interesse per questa shot coinvolgente e ben scritta, in cui John appare in tutta la sua fragilità con questo pensiero ricorrente e funesto. Il ritmo del racconto, devo dire, mi piace molto. Partiamo da un pensiero quasi ossessivo sulla morte. Il John che vediamo pensa in maniera quasi distratta al darsi la morte e lo fa mentre compie dei gesti domestici e ripetitivi, quotidiani, che perdono la loro essenza generale per diventare quasi un rito preparatorio da compiere. Il pensiero del suicidio, però, a mano a mano svanisce soppiantato da Sherlock e dalla sua assenza, in un modo che ho trovato struggente, ma non melodrammatico proprio perché i pensieri cupi di Watson sopraggiungono in un comune giorno d’agosto londinese, che non si differenzia dagli altri se non per il caldo. Un elemento interessante è che la giornata e la vita di John sono tali – indifferenti e non appaganti – e tutto sembra scivolargli via dalle mani perché manca il suo partner – gli manca chiarire un rapporto ed esprimere un desiderio altrimenti taciuto.

Il pensiero di Sherlock porta anche a un odio che John prova verso se stesso – molto bella la riflessione, che sopraggiunge a metà capitolo, sui frammenti che non riescono a non stare insieme anche se sono sull’orlo di spaccarsi. La quotidianità pesa su Watson lasciandolo monco e insoddisfatto, incapace di cogliere i dettagli, ma anche di instaurare un’amicizia o di essere un brillante osservatore. L’arrivo, sul finale, di Sherlock, mi è piaciuto molto: hai scritto in maniera molto delicata di come sia Holmes a sopraggiungere per riparare Watson, per trovarsi dopo una separazione che la grigia e ripetitiva quotidianità non è riuscita a districare. Concludo dicendoti che è stato un vero piacere leggerti e che trovo questa shot particolarmente ben riuscita! Un caro saluto e a presto,
Shilyss

Nuovo recensore
16/08/20, ore 01:42

Ciao Aaanatema, mi sembra passata una vita dall'ultima volta che ho letto qualcosa di tuo!!
Appena ho visto che l'avevi scritta tu mi sono precipitata, non vedevo l'ora che tornassi a scrivere nel fandom.
Questa storia ha un sapore agrodolce, ho amato il modo in cui hai reintrodotto Sherlock e descritto i sentimenti di John.
Spero di leggerti presto!

Recensore Master
15/08/20, ore 09:57

Ciao, stavo proprio pensando a te qualche giorno fa e mi domandavo quando avresti pubblicato qualcosa di nuovo... e ora spunta questa! Sto iniziando seriamente a credere di avere poteri paranormali. Che dire... sono felicissima di ritrovarti! E questa One Shot è proprio deliziosa, dico davvero. Il post Reichenbach ci ha regalato davvero moltissimo, ma non sarà mai abbastanza. Non quando l'evoluzione è così bella. C'è molto angst, il che è naturale considerato il tema della storia e il fatto che dopo due anni John stia ancora elaborando il lutto di Sherlock e non solo, che stia anche pensando al suicidio. Mi piace il lavoro introspettivo che hai fatto su John, hai delineato l'immagine di un uomo che ha amato Sherlock Holmes, che forse lo ama ancora, e non riesce a dimenticarlo né ad andare avanti con la propria vita. Non ci riesce e infatti non lo fa e dopo due anni è ancora fermo, vive a Baker Street, non vede Harry da prima della caduta, il che è significativo del fatto che John si sia chiuso tanto in se stesso da non voler parlare più nemmeno con qualcuno della famiglia. Non vede Lestrade e forse la sola persona che ha accanto è Mrs Hudson, che però non viene menzionata. Non viene nominata nemmeno Mary, e supponiamo dato lo stato emotivo di John che l'abbia neanche conosciuta. Di certo, ama profondamente Sherlock, perché ancora si dispera per la sua morte. Hai offerto immagini molto forti, come quella della salsa che cade a terra, creando una macchia rossa sul pavimento. Immagine banale per chiunque, ma per John invece no. Mi piace il fatto che pensi al suicidio e che ci pensi, dicendosi che sarebbe quasi romantico farlo al Barts. Non credo che John arriverebbe mai a tanto, però il fatto che ci pensi è praticamente canonico, se consideriamo John che guarda la pistola in A Study in Pink (anche se è vero che quella scena può essere interpretata in modi diversi, ma lasciamo perdere ora).

Insomma, finisce bene. Ho amato la scena del ritorno di Sherlock, questo abbraccio così pieno di dolore e le lacrime che versano, tanto da crollare a terra da quanto sono dilaniati dentro. Non c'è traccia di rabbia nelle espressioni di John, magari la prova anche, ma per ora c'è soltanto sollievo. è così diverso da The Empty Hearse che può sembrare OOC, ma il fatto è che l'amore tra Sherlock e John qui cambia tutto, forse è addirittura meglio di The Empty Hearse, è sicuramente più intenso ed emozionale.

Complimenti e spero di ritrovarti presto da queste parti. Alla prossima.
Koa