Valutazione per il contest "A Ship for All Seasons"
Seconda classificata - Premio Speciale Miglior Stagione per la miglior drabble
Grammatica: 9.7/10
Ma si tratta di potere e come potrebbe, Sansa, far riemergere il suono della propria voce tremante, una canzone, e un bacio che, a volte, dimentica quasi di aver ricevuto. – Qui la punteggiatura non è omessa, ma errata, in quanto dovrebbe essere una domanda. -0.3
Stile: 9/10
Stilisticamente ammetto di essere rimasta incantata. Hai una grande padronanza delle parole e ho trovato la forma della storia perfettamente corrispondente alla dinamica di sogno del contenuto. Il lessico e l’incedere delle frasi rimandano anche al contesto simil-storico e al ritmo delle ballate. A questo proposito, mi è piaciuta molto in questo caso la scelta di usare le d eufoniche (che normalmente risulterebbero eccessive) e anche quel “ch’era”, in quanto entrambe contribuiscono a rendere conto di quella patina medievaleggiante.
Un appunto per il lessico riguarda, per converso, però, la scelta del termine “appiccicoso” nella prima drabble che ho trovato un po’ troppo bassa a livello di registro.
Le immagini che riesci a evocare sono molto suggestive e, in definitiva, le metafore e gli accostamenti che emergono sono di notevole impatto. Normalmente sono scettica riguardo azzardi in questo senso, ma tu hai saputo osare senza dare quell’effetto di straniamento che talvolta creano le belle espressioni senza senso. No, qui le belle espressioni sono bellissime e hanno un loro preciso valore. Te ne segnalo alcune con valore assolutamente positivo:
la morbida mappa di cicatrici ch’era la pelle del Mastino
luogo di fiamme salate in cui vive nei suoi sogni
Il tessuto della memoria si sfilaccia, con l’incedere delle stagioni, si costella di bruciature minuscole come gli spigoli di una stella. – Questa soprattutto è la più ardita e pretenziosa, eppure funziona benissimo perché le stelle nel senso simbolico hanno spigoli e nel senso reale bruciano. Mi è piaciuto anche quel “costella” che deriva dall’ambito semantico delle stelle e che anticipa il paragone, per cui il richiamo alle stelle risulta doppiamente rivelante.
Stupendi i temi che ricorrono in ogni drabble e che le legano – quasi cucendole – una all’altra: la memoria, il fuoco, ma anche le cicatrici e ovviamente quel bacio. Tutti temi che parlano di Sansa e Sandor e ne catturano l’essenza.
L’unica pecca che purtroppo ho trovato è l’eccesso di virgole, non in posizioni sbagliate ma in posizioni non necessarie, anche in mancanza di altri marcatori forse più azzeccati. La funzione delle virgole è quella di creare, infatti, una pausa nella lettura – se sono troppe, si rischia di rendere la lettura frammentaria.
C’è un uomo morto tra le fiamme, lì, e, allora, Sansa non riesce nemmeno a dire sì. – Qui, ad esempio, hai marcato troppo ben tre parole di fila chiudendole nelle incidentali “lì”, “e”, “allora”.
Avrei ridotto il numero di virgole e utilizzato anche altri segni quali trattini, punti e virgola e due punti, oltre che inserire più punti fermi per alleggerire il periodo. La decisione di utilizzare una struttura quasi sempre paratattica funziona, ma rischia in alcuni punti di rendere il periodo troppo lungo e di rendere meno immediate alcune espressioni, finendo così per depotenziare il loro valore.
In ogni caso, stilisticamente è potentissima la storia e sappi che l’ho apprezzata davvero molto.
Ho apprezzato anche i titoletti scelti e l’utilizzo come accompagnamento delle parole della canzone, scelte ad hoc.
Trama, sviluppo della coppia e originalità: 10/10
Inizio a parlare di questo parametro dicendo che mi hai proposto qualcosa di davvero originale, che non avevo ipotizzato minimamente quando ho indetto il contest. Ciò che catturi qui è infatti l’evoluzione di un sentimento dopo che le interazioni sono già avvenute, quando le interazioni non possono più avvenire. Attraverso i ricordi sul Mastino e la progressiva distanza da essi, Sansa cresce ed evolve come donna e come regina. Così, da un lato vediamo il futuro in divenire di Sansa dopo l’ultima stagione, dall’altra il modo in cui rivive il suo passato e ripensa alla scena dell’Unkiss. Sandor è il suo ricordo costante, il sogno a cui si aggrappa, finché non arriva a dimenticarlo lentamente – dimenticanza che, emblematicamente, si traduce presto in incapacità di sognare. Hai offerto uno sviluppo poetico, interiore, che vive tutto nella mente, nel sogno e nel potenziale – una scelta inusuale e originale, ma che nulla toglie secondo me alla forza e alla presenza di uno sviluppo. Sandor materialmente non c’è, ma è ovunque nelle introspezioni di Sansa; non li vediamo interagire, ma quell’unica interazione vissuta – l’unkiss, appunto – è al centro di tutte le drabble; non c’è un cambiamento vissuto del sentimento, ma quel sentimento è di volta in volta visto in una prospettiva diversa che accompagna le evoluzioni della vita di Sansa. Insomma, scelta originalissima, una trama priva di salti o buchi ma anzi molto organica e fluida (anche grazie allo stile), e lo sviluppo del sentimento sottile ma evidente.
IC: 4.5/5
Quanto a caratterizzazione, hai offerto un focus meraviglioso e pieno di Sansa regina, una regina sola, senza amore (e che all’amore neanche ci crede più), che continua ad aggrapparsi ai sogni anche se sa che ormai “puzzano di bruciato”. L’hai tratteggiata in modo delicato eppure potente, salvando ciò che è stata e proiettandolo in ciò che potrebbe essere. Il problema è l’assenza, tuttavia, dell’altro polo della coppia che, nonostante la forza della flash, si avverte. Sandor è infatti presente solo nei pensieri di Sansa e, sebbene richiamato con elementi che non possono che far pensare a lui, appare solo in immagini fugaci e statiche (oltre che filtrate dalla memoria). È solo per questa non piena presenza che ho scelto di decurtati un mezzo punto.
Titolo: 3/3
Il titolo secondo me funziona benissimo: è un gioco di parole intraducibile in italiano, cattura l’attenzione proprio per la sua particolarità, e rende perfettamente conto del tema della memoria e dell’evoluzione mentale di Sansa nei riguardi dell’Unkiss.
Gradimento: 5/5
Dire che l’ho amata è riduttivo. Hai usato una prospettiva originalissima, con uno stile davvero molto accattivante e poetico, per esplorare in ogni sfumatura la dinamica dell’Unkiss. È stata una lettura che mi ha molto emozionata, che mi è arrivata dritta al cuore e per cui non posso che farti i miei complimenti. In particolare ho amato la drabble omonima alla flash, che vince il premio speciale.
Bonus: 2/2 Hai scelto come personaggio della coppia Sandor Clegane.
Totale: 43.2/45 |