Però, che carina! Francamente, se non sono troppo sdolcinati, preferisco di gran lunga questi fiorellini romantici ai ratings rossi del fandom… anche se di questo molta colpa va pure all’autrice originale (sicuramente geniale come mai ne ho conosciute… ma quegli extra inqualificabili, poveri noi…).
L'idea di quella Yao che, dopo tutto quello che hanno passato nella trama, dà loro la sua benedizione con una pioggia di fiori è deliziosa, la trovo davvero azzeccata come scena finale o epilogo.
E naturalmente, oltre che dolce, poetica: amore e poesia, la combinazione più antica del mondo e davvero molto calzante con il contesto storico di MDZS, perfetta per una ambientazione orientale antica tra cascate roboanti e alberi di ciliegio. E per una coppia come la WangXian poi, che nel suo sì idealismo ma in stile amore classico da antica età dell'oro conquista con facilità anche chi come me non legge né yaoi né shonen-ai. Non mi sorprende che la Fanciulla dei Boccioli non abbia saputo resistere… ed è di una dolcezza immensa che a vederli insieme lei dia una risposta positiva proprio a lui che l'aveva infastidita tanto in passato, non solo apprezzamento e tenerezza ma anche perdono… eh, beh, il potere dell'arte può tutto.
Le descrizioni dei luoghi e delle scene sono bellissime, mai troppo lunghe eppure di grande senso estetico, rendono benissimo il luogo in cui si trovano: hai saputo sfruttare molto bene le forme dell'italiano per supplire alla mancanza di descrizioni del romanzo originale (altro difetto della MXTX). Non c'è niente di meglio di trovare una fanfiction che riesce in qualche modo a superare l'autore originale in qualcosa; nella mia opinione personale almeno penso che le fanfiction dovrebbero servire proprio a questo, e la tua in questo caso ci riesce benissimo. E per quanto riguarda i personaggi, confermo, assolutamente niente rischio di OOC (in realtà non mi è mai importato così tanto della distinzione tra IC e OOC, l'importante è che i personaggi siano belli e basta... con MDZS faccio un'eccezione perché sono la sua caratteristica migliore).
E nulla da eccepire sulla simbologia floreale e non, sai il fatto tuo e si vede... devo dire che in parte invidio la tua cultura, non conoscevo né la poesia (molto bella) né le precise connotazioni del fiore di pesco.
Devo inoltre farti i miei più sinceri complimenti per il tuo vocabolario molto ricco ed espressivo, nella seconda parte in particolare mi hanno affascinata molto le tue combinazioni e scelte lessicali: “bacio […] sospeso […] da interminabili istanti”, “pioggia colorata […] che sfiora la pelle con la delicata carezza setosa dei petali”, “vibrante riverbero nella cassa toracica” (che bella allitterazione!), “candore intonso, screziato […] di un rosso intenso” (anche l'assonanza, che bella immagine!), “l'impronta fantasma di un mezzo sorriso". Il momento del bacio è di una sensualità meravigliosa, di quell'erotismo artistico che non ritrovavo da tanto tempo, fra tutti questi ratings rossi. Paragrafo finale… ineccepibile, nel suo poetico romanticismo. Che dire, wow, abbiamo una vera poetessa qui!
Ci sono però alcuni errori formali e grammaticali, soprattutto nella prima parte, da rifinire per perfezionare questo fiore di racconto:
- “Lan WangJi", non “Lan WanJi"; se inoltre per uno usi la maiuscola per la seconda sillaba, per coerenza dovresti farlo anche per l'altro, “Wei WuXian" (e non “Wuxian").
- “una nastro celeste i cui motivi a nube che non rendono difficile identificarlo”: 2 errori in una frase – articolo femminile con sostantivo maschile e un po' di confusione con la frase relativa, elimina quel “che".
- “qual bacio" deve diventare “quel bacio"
- nei discorsi diretti, quando non concludi con punti esclamativi o interrogativi, va comunque il punto fermo (“Mn.”, “Ti sarebbe piaciuto.”, “Sentiamo.”, “Per te.” ecc.). Ne mancava uno anche quasi alla fine, dopo “allunghi il fiore all’amato.”
- “Membro del Clan Gusu" non è corretto: a parte che “clan" non vuole la maiuscola, ma Gusu è la località, non il nome del clan. O lo sostituisci con “clan Lan" oppure aggiungi la preposizione “clan di Gusu" per specificare il luogo.
- Hai scritto tutti gli È con l'apostrofo, E': so che si tratta di uno scherzetto di Word che non offre tasti per lettere accentate maiuscole, ma per evitarlo, quando ti servono, sfrutta il correttore automatico e scrivi prima un punto fermo e poi la lettera, così la renderà maiuscola automaticamente.
Inoltre, è vero che non sono proprio espertissima nell'argomento, ma nella narrazione in 3° persona non si dovrebbe alternare in modo arbitrario tra nome di cortesia (Wei WuXian/Lan WangJi) e nome proprio (Wei Ying/Lan Zhan): il secondo è un forte marcatore di intimità che la stessa autrice originale fa usare ai personaggi solo nel discorso diretto, nei dialoghi o nel fare riferimento personale ad altri personaggi; il nome proprio non viene mai usato per identificare i personaggi nella narrazione generale, usarlo fuori dal discorso diretto è straniante. Va benissimo quando è Wei WuXian a chiamare direttamente l'altro col nome proprio, rende bene anche l'effetto emotivo; ma nella narrazione generale riferirsi a loro col nome proprio come in “nel momento in cui si spande la voce di Wei Ying" o “e ovviamente Lan Zhan non ha neanche provato a negare", ecc. non è appropriato; come ho detto, si tratta di marcatori personali profondi che vanno usati solo in certi contesti.
Ora mi riterrai una pignola certosina, scommetto; ma credimi, è solo ai raccontini che mi piacciono davvero che dedico tutta questa attenzione, proprio perché meritano di raggiungere la perfezione ;-)
Un saluto. (Recensione modificata il 19/07/2021 - 01:22 am) (Recensione modificata il 20/07/2021 - 05:19 pm) (Recensione modificata il 20/07/2021 - 05:22 pm) (Recensione modificata il 27/08/2021 - 11:11 am) |